Politica
Sanità in Puglia, Raffaele Fitto: «Ereditiamo un disastro»
Il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Puglia è stato ospite ieri del ciclo di incontri organizzato dall'Ordine dei Medici della Bat
Barletta - venerdì 24 luglio 2020
Un "disastro". Definisce così la condizione della sanità pugliese il candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione, Raffaele Fitto. È stato lui il quarto ospite del ciclo di incontri programmati dall'Ordine dei medici della Bat e dal suo presidente, Dino Delvecchio, per discutere di sanità con i candidati alla guida della Puglia.
I medici si sono sentiti abbandonati e poco coinvolti nei processi decisionali in tema sanitario. Lo ha ribadito Dino Delvecchio. Dello stesso avviso Raffaele Fitto che ha manifestato la volontà di intervenire sul territorio potenziando le strutture ospedaliere e riducendo le liste d'attesa: «Bisogna potenziare il territorio in modo serio, creando le condizioni perché ci sia un lavoro di prevenzione, perché si possano creare condizioni per ridurre le liste d'attesa e perché si possa, al tempo stesso, potenziare le strutture ospedaliere, ma anche migliorare la qualità delle stesse».
Tra i problemi della sanità pugliese, ha evidenziato nei precedenti incontri il presidente dell'Ordine dei Medici della Bat, anche il sotto-finanziamento della stessa. «Credo sia importante lavorare in Conferenza Stato-Regioni - ha detto il candidato del centrodestra - perché il rischio è quello di continuare a lanciare slogan, senza intervenire nelle sedi competenti. Dirlo non serve: si tratta di essere presenti durante il riparto della spesa sanitaria e puntare i piedi nel confronto con le altre Regioni».
«Un tentativo risibile di spostare l'attenzione». Sono queste le parole scelte da Fitto per commentare la candidatura del professor Pier Luigi Lopalco al fianco dell'uscente governatore Michele Emiliano. «Non dobbiamo parlare del futuro assessore che non sarà – ha concluso Fitto – ma dei cinque anni nei quali non c'è stato l'assessore alla sanità e i risultati si vedono».
«È evidente il disastro che ereditiamo. Una gestione della sanità – spiega Fitto – confusa e priva di programmazione che non ha messo in campo nessun tipo di coinvolgimento di chi poteva essere in grado di dare un contributo. Non c'è stata nessuna attenzione al territorio. Cresce la mobilità passiva di quei cittadini pugliesi che sono obbligati ad andare fuori regione per potersi curare, con un aggravio di costi per la regione. Mi sembra – commenta Raffaele Fitto – uno scenario che evidenzia in modo molto chiaro come il tentativo di nascondere tutto questo con l'emergenza Covid non possa essere in alcun modo giustificato».I medici si sono sentiti abbandonati e poco coinvolti nei processi decisionali in tema sanitario. Lo ha ribadito Dino Delvecchio. Dello stesso avviso Raffaele Fitto che ha manifestato la volontà di intervenire sul territorio potenziando le strutture ospedaliere e riducendo le liste d'attesa: «Bisogna potenziare il territorio in modo serio, creando le condizioni perché ci sia un lavoro di prevenzione, perché si possano creare condizioni per ridurre le liste d'attesa e perché si possa, al tempo stesso, potenziare le strutture ospedaliere, ma anche migliorare la qualità delle stesse».
Tra i problemi della sanità pugliese, ha evidenziato nei precedenti incontri il presidente dell'Ordine dei Medici della Bat, anche il sotto-finanziamento della stessa. «Credo sia importante lavorare in Conferenza Stato-Regioni - ha detto il candidato del centrodestra - perché il rischio è quello di continuare a lanciare slogan, senza intervenire nelle sedi competenti. Dirlo non serve: si tratta di essere presenti durante il riparto della spesa sanitaria e puntare i piedi nel confronto con le altre Regioni».
«Un tentativo risibile di spostare l'attenzione». Sono queste le parole scelte da Fitto per commentare la candidatura del professor Pier Luigi Lopalco al fianco dell'uscente governatore Michele Emiliano. «Non dobbiamo parlare del futuro assessore che non sarà – ha concluso Fitto – ma dei cinque anni nei quali non c'è stato l'assessore alla sanità e i risultati si vedono».