Territorio
Sanita’, in Puglia 280 milioni di euro in meno per l’assistenza farmaceutica territoriale
La nostra regione 4 punti percentuali al di sopra della spesa nazionale. Traguardo da raggiungere in tre anni
Puglia - domenica 12 maggio 2013
Il Ministero della Salute ha pubblicato sul sito ufficiale i dati relativi al rispetto dei «Lea» da parte delle Regioni in riferimento all'ultimo anno di rilevazione, il 2010 e la Puglia «non si colloca certo tra le Regioni virtuose, al contrario appare più volte tra le Regioni che mostrano difficoltà nel garantire appieno i livelli essenziali di assistenza». A denunciarlo è stato domenica 5 maggio il segretario provinciale di Bari della Fimmg, la federazione dei medici di base.Giovanni Sportelli, secondo il quale desta allarme il criterio relativo all'assistenza domiciliare per i pazienti oltre i 65 anni. Per la Fimmg è la prova che «l'assistenza domiciliare integrata - in rapporto cioè con altre figure professionali sanitarie oltre al medico - sia particolarmente critica.
280 milioni di euro da recuperare per adeguarsi ai tetti imposti dalla legislazione nazionale. E' questo il preoccupante dato che riguarda la spesa per l'assistenza farmaceutica territoriale in Puglia. La Regione dovrà attenersi a partire da quest'anno alle restrizioni imposte dal fondo sanitario nazionale, che fissano all'11.35% la spesa massima per le cosiddette ricette. Un dato che in Puglia si aggira intorno al 15%, numero che impone il dirottamento di 280 milioni verso l'assunzione di personale sanitario e maggiori servizi territoriali. Obiettivo che in Via Capruzzi si prefiggono di raggiungere entro tre anni: un traguardo che potrà essere fissato solo dopo la certificazione dell'uscita dal Piano di Rientro, attesa tra poco più di un mese.
280 milioni di euro da recuperare per adeguarsi ai tetti imposti dalla legislazione nazionale. E' questo il preoccupante dato che riguarda la spesa per l'assistenza farmaceutica territoriale in Puglia. La Regione dovrà attenersi a partire da quest'anno alle restrizioni imposte dal fondo sanitario nazionale, che fissano all'11.35% la spesa massima per le cosiddette ricette. Un dato che in Puglia si aggira intorno al 15%, numero che impone il dirottamento di 280 milioni verso l'assunzione di personale sanitario e maggiori servizi territoriali. Obiettivo che in Via Capruzzi si prefiggono di raggiungere entro tre anni: un traguardo che potrà essere fissato solo dopo la certificazione dell'uscita dal Piano di Rientro, attesa tra poco più di un mese.