La città
Rino Dibenedetto risponde: «Sono vittima di un complotto»
Il noto fotografo si difende dalle accuse
Barletta - giovedì 29 aprile 2010
20.14
«Da giornalisti, indagate ed ascoltate quanto viene detto nel video delle Iene per capire effettivamente come stanno le cose».
Quest' oggi si è tenuta un'importante conferenza stampa presso lo studio fotografico di Rino Dibenedetto, artista barlettano, recentemente insignito del premio fotografo dell'anno, indagato nella brutta faccenda della compravendita dei voti. Le accuse al fotografo sono piovute dopo il video delle Iene commentato da Mauro Casciari. Nel video citato, già sotto esame della magistratura e della Guardia di Finanza, il fotografo sembra contattare cittadini barlettani che per poche decine di euro vendono il proprio voto. Le accuse infamanti sono piovute sul fotografo, già candidatosi a Sindaco per le prossime comunali, e alle accuse sono seguite le indagini della Procura di Trani per chiarire la situazione. Nella conferenza odierna Rino Dibenedetto si è limitato a chiarire, per quanto possibile, la propria posizione, spiegando che per non intralciare le indagini riferirà quanto sa soltanto agli organi competenti. Dure le parole di Dibenedetto: «Il filmato andato in onda è frutto di una evidente e gravissima manipolazione, giacché vi è una alterazione della sequenza cronologia delle immagini e sovrapposizione dell'audio»
«Poiché sono innocente e mi sono limitato a ricercare persone di fiducia che potessero svolgere il delicato ruolo del rappresentante di lista secondo quanto dettato dalla legge. Sono certo che le indagini della GdF e della Procura della Repubblica dimostreranno l'assoluta insussistenza dei fatti di cui sono accusato. Secondo l'articolo 74 ogni sezione di una città può avere due rappresentanti di lista, uno effettivo ed uno non effettivo; perciò chi si mantiene entro certi limiti è nel giusto e non viola le leggi, mentre chi oltrepassa i limiti di 2 rappresentanti è oltre i limiti di legge.»
«È evidente che tutto ciò non è partito dalle Iene ma da qualcuno di Barletta. La strategia non è concordata con Lovino. Dirò quanto in mia conoscenza al procuratore. La verità presto verrà alla luce. Sicuramente c'è stata premeditazione nei miei confronti. Non sempre si può giocare e questo è un errore grossolano commesso dai miei nemici politici»
Da ciò che ci è stato evidenziato in sede di conferenza stampa, sembra che qualcuno abbia voluto infangare il nome di Rino Dibenedetto tramite un'azione costruita e premeditata. Potrebbe essere probabile che il video sia stato manipolato ad arte utilizzando alterazioni della sequenza cronologica delle immagini e della sovrapposizione dell'audio. «Se badate bene alla sequenza e all'audio potreste notare forti discrepanze» chiosa Dibenedetto. Abitualmente nell'osservare un qualsiasi video di quelli che vengono catturati all'insaputa dei protagonisti, indicano la telecamera come occhio indiscreto che "vede" una situazione casuale.
C'è tuttavia una possibilità, concreta o meno a seconda dei punti di vista, che uno dei due protagonisti recante con sé una microtelecamera, utilizzi determinate frasi proprio perchè sa che queste s0no registrate (il che non avverebbe in caso di una telecamera che registrasse due ignari protagonisti). È anche verosimile che qualche nemico politico del Dibenedetto abbia premeditato tutto, cercando di infangarne il nome per eliminarlo dalla lotta politica per le prossime amministrative. Remota possibilità o qualcosa di più?
Ora tocca alla Procura della Repubblica e alla Guardia di Finanza fare le dovute indagini per accertare le posizioni di tutti, ascoltando anche la versione dei fatti dell'accusato, citate proprio in sede di conferenza.
Quest' oggi si è tenuta un'importante conferenza stampa presso lo studio fotografico di Rino Dibenedetto, artista barlettano, recentemente insignito del premio fotografo dell'anno, indagato nella brutta faccenda della compravendita dei voti. Le accuse al fotografo sono piovute dopo il video delle Iene commentato da Mauro Casciari. Nel video citato, già sotto esame della magistratura e della Guardia di Finanza, il fotografo sembra contattare cittadini barlettani che per poche decine di euro vendono il proprio voto. Le accuse infamanti sono piovute sul fotografo, già candidatosi a Sindaco per le prossime comunali, e alle accuse sono seguite le indagini della Procura di Trani per chiarire la situazione. Nella conferenza odierna Rino Dibenedetto si è limitato a chiarire, per quanto possibile, la propria posizione, spiegando che per non intralciare le indagini riferirà quanto sa soltanto agli organi competenti. Dure le parole di Dibenedetto: «Il filmato andato in onda è frutto di una evidente e gravissima manipolazione, giacché vi è una alterazione della sequenza cronologia delle immagini e sovrapposizione dell'audio»
«Poiché sono innocente e mi sono limitato a ricercare persone di fiducia che potessero svolgere il delicato ruolo del rappresentante di lista secondo quanto dettato dalla legge. Sono certo che le indagini della GdF e della Procura della Repubblica dimostreranno l'assoluta insussistenza dei fatti di cui sono accusato. Secondo l'articolo 74 ogni sezione di una città può avere due rappresentanti di lista, uno effettivo ed uno non effettivo; perciò chi si mantiene entro certi limiti è nel giusto e non viola le leggi, mentre chi oltrepassa i limiti di 2 rappresentanti è oltre i limiti di legge.»
«È evidente che tutto ciò non è partito dalle Iene ma da qualcuno di Barletta. La strategia non è concordata con Lovino. Dirò quanto in mia conoscenza al procuratore. La verità presto verrà alla luce. Sicuramente c'è stata premeditazione nei miei confronti. Non sempre si può giocare e questo è un errore grossolano commesso dai miei nemici politici»
Da ciò che ci è stato evidenziato in sede di conferenza stampa, sembra che qualcuno abbia voluto infangare il nome di Rino Dibenedetto tramite un'azione costruita e premeditata. Potrebbe essere probabile che il video sia stato manipolato ad arte utilizzando alterazioni della sequenza cronologica delle immagini e della sovrapposizione dell'audio. «Se badate bene alla sequenza e all'audio potreste notare forti discrepanze» chiosa Dibenedetto. Abitualmente nell'osservare un qualsiasi video di quelli che vengono catturati all'insaputa dei protagonisti, indicano la telecamera come occhio indiscreto che "vede" una situazione casuale.
C'è tuttavia una possibilità, concreta o meno a seconda dei punti di vista, che uno dei due protagonisti recante con sé una microtelecamera, utilizzi determinate frasi proprio perchè sa che queste s0no registrate (il che non avverebbe in caso di una telecamera che registrasse due ignari protagonisti). È anche verosimile che qualche nemico politico del Dibenedetto abbia premeditato tutto, cercando di infangarne il nome per eliminarlo dalla lotta politica per le prossime amministrative. Remota possibilità o qualcosa di più?
Ora tocca alla Procura della Repubblica e alla Guardia di Finanza fare le dovute indagini per accertare le posizioni di tutti, ascoltando anche la versione dei fatti dell'accusato, citate proprio in sede di conferenza.