La città

Racket e mala edilizia: Barletta cerca una nuova legalità

Lettera aperta del Presidente della U.a.l. «Sembra determinarsi uno scarto di interessi e di impegno»,

Un petardo post-festivo tenue, riflessivo e in bianco e nero viene consegnato a Barlettalife che volentieri lo diffonde. Lo scrive Franco Filannino, presidente della Libera Associazione Uniti per l'Affermazione della Legalità, referente da sempre del settore commercio a Barletta e profondo conoscitore di ogni minuta problematica, specialmente se legata alla legalità e all'endemico problema dell'usura, silenzioso ma più pericoloso dei criminali botti-bomba di fine anno. Non descrive positivamente la città e non aggiunge nulla che già non sia noto ma il valore aggiunto è la sua firma che piace sempre leggere perchè si aggiunge alle numerosissime leali e stimate dei cittadini che con il 2012 chiedono una svolta radicale.

Sta accadendo qualcosa di strano in giro; c'è aria pesante in ogni senso! Non crediamo che queste feste di Natale e di fine anno siano state uguali a quelle degli anni scorsi; il tono dimesso e prudente che si è rilevato e continua e rilevarsi nei comportamenti della gente comune assomiglia più ad una sorta di ineluttabile e pessimistica rassegnazione piuttosto che un ravvedimento radicale dello stile di vita di ciascuno. Coloro che sono i decisori della vita quotidiana della popolazione, sia della nostra gente che di quella più lontana, sono avvertiti come nemici, distanti dalla capacità di comprensione delle difficoltà – più grandi di ieri – dei cittadini. Tra chi sta dentro e chi sta fuori dalle istituzioni sembra determinarsi uno scarto di interessi e di impegno, che appare essere sempre crescente, come se si trattasse di due mondi differenti tra loro, due pianeti distanti anni luce!

A Barletta sembra essere tornato a farsi "sentire" il racket, confondendo i suoi "botti" con quelli tipici di Natale e Capodanno. Si nega tale presenza ma nessuno ci crede! Di certo c'è un responsabile! Uno schifoso delinquente che ricatta e un "prudente" commerciante che, forse, non si ribella!

Siamo un po' tutti provati dal recente dramma del crollo di Via Roma e da tutto il gran parlare sulla mala edilizia e sul lavoro a nero, come pure sul ruolo complessivo svolto dalla pubblica amministrazione e dai suoi "agenti". Ciascuno nega (verosimili) inadempienze ma nessuno ci crede! Di certo ci sono dei responsabili!... A partire da chi era stato incaricato di dirigere i lavori, cavandosela con la semplice e sola misura interdittiva temporanea ad esercitare la professione di architetto!

Sulla Litoranea di Ponente da mesi è andata comparendo dal nulla una struttura risto/alberghiera che, nel tempo, da semplice e vecchia recinzione in legno, lamiera e quattro tufi è andata assumendo dimensioni e conformazioni architettoniche in spregio a regole e divieti di costruzione di qualsivoglia genere. Si scopre che sono state cambiate, per così dire, le "carte in tavola" e che, in qualche modo, le Autorità Giudiziarie ci stanno aiutando a comprenderne la portata e le responsabilità dei soggetti coinvolti.

La vicenda edilizia di Montaltino, poi, è la riprova che quando il potere politico/amministrativo s'intreccia con quello imprenditoriale edile è difficile cogliere il limite tra la obbligata e disinteressata azione amministrativa prodotta da un quasi intero consiglio comunale e quella di un selvaggio stravolgimento di estese aree rurali che si delibera – (non si comprende ancora con quale livello di consapevolezza!) - di assoggettate a logiche di puro profitto palazzinaro e cambiando anche qui "le carte in tavola" autorizzando la sostituzione di ulivi e vigne con villette e prato inglese.

Per canali sindacali, in questi giorni, si ha conferma che il filone giudiziario "cooperative sociali/voto di scambio" sia nel vivo dell'interessamento delle forze investigative e che – di certo – non mancherà di produrre clamorose (o, forse, confermate!) rivelazioni sui metodi utilizzati da certuni politici nostrani misteriosamente iper-suffragati ad ogni appuntamento elettorale e di cui tutti lamentano la pochezza politica e i costumi comportamentali senza etica.

Insomma…nonostante tutto ciò, riteniamo doveroso profondere fiducia a tutto spiano laddove la gente è purtroppo indotta a demordere su tutto e a rassegnarsi anche su ciò che può concorrere a modificare profondamente!

Conveniamo sulla difficile e complicata situazione che investe il nostro Paese, la nostra città e il mondo intero, che appare di difficile soluzione e senza limiti temporali, e conveniamo pure che in queste condizioni di indefinite e indefinibili prospettive si diffondano le tentazioni di "scantonamento" da regole di civiltà e di buona convivenza, con tendenze a manifestare "furberie" di ogni genere pur di vivere e sopravvivere secondo la logica del "si salvi chi può", …ma se lasciamo andare le cose alla deriva o giriamo la testa dall'altra parte facendo finta di non aver visto né sentito nulla, senza stare dentro le piccole e grandi storie della vita quotidiana della nostra città, non da ospiti-spettatori ma da attori protagonisti-agenti di cambiamento, consentiremo scientemente che quell'imprenditore tranese suicida perché, forse, usurato e le bombe fatte esplodere in danno di esercizi commerciali barlettani, siano fatti ordinari e "normali", e – così facendo - avremmo consegnato questo presente ad un giudizio storico impietoso: Barletta è fatta di gente selvaggia, indifferente, corrotta, egoista, … il peggio del peggio!

Ma noi non ci crediamo e attendiamo le giuste, veementi reazioni da parte di chi ci stà! Speriamo la maggior parte! E, intanto, a quei cittadini e commercianti oggetto di violenze e soprusi d'ogni genere, diciamo: "Siamo con Voi! Siamo dalla Vostra parte!".

Siamo a disposizione di tutti coloro che vorranno incontrarci, contattandoci telefonicamente al numero verde 800 200 797 oppure direttamente e personalmente in Piazza Aldo Moro, n.16, a Barletta, nei giorni di Martedì e Giovedì - dalle ore 10.00 alle ore12.00 -. Siamo pronti ad ascoltarVi e darVi tutto l'aiuto utile.

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