Religioni
Quaresima, il messaggio dell’Arcivescovo Pichierri
Intervista immaginaria a Gesù sull’attuale condizione umana. Un momento di riflessione per tutti
BAT - martedì 15 marzo 2011
20.29
Prima domenica di Quaresima. L'Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, Giovan Battista Pichierri, ha inviato alla comunità locale un messaggio immaginando un'intervista con Gesù su alcuni temi della condizione dell'uomo contemporaneo. «Se il dubbio ti pervade – scrive Pichierri - rivolgiti a Gesù, ponendogli la domanda: Dove sei? Il cammino degli uomini diventa sempre più impervio. Non c'è serenità né pace in tanti cuori. Prevalgono i dissidi e le lacerazioni. In tante famiglie si è spento il focolare domestico. Nella società si levano scudi e armi per combattersi e uccidere. La ragione umana non cerca la verità sull'uomo lasciandosi lusingare da visioni parziali della vita che portano all'individualismo e al relativismo».
Pichierri interroga Gesù: «Ti sei presentato nella nostra storia come via, verità e vita. Dimmi, dove sei?». «Io sono - dice Gesù - in ogni uomo e donna, perché ho sposato ogni situazione umana, tutto ho preso in me di quello che è in te, donandoti, da Dio tuo salvatore, la liberazione e la gloria. Sono in Adamo ed Eva, spogliati di Dio, del regno e del gaudio eterno, a causa del peccato: in ogni peccatore. Sono in Caino divenuto assassino del fratello: in ogni omicida. Sono nel dissoluto che ha sperperato ogni ricchezza di virtù e salute: in ogni drogato, alcolizzato, vizioso. Sono in colui che incappa nei ladroni, depredato e abbandonato: in ogni innocente manipolato. Sono in chi ha perso la dignità umana, ha lacerato la veste tessuta dal Creatore indossando una tunica lacera, quella tessuta dal serpente col suo consiglio riempiendolo di vergogna».
Pichierri formula un'altra domanda al figlio di Dio: «Cosa rispondi a quanti, trovandosi nella sventura o costatando tante situazioni apocalittiche, mettono in dubbio la tua presenza?». La risposta: «Io sono in quelli che soffrono. Non vi ho detto: tutto quello che fate al più piccolo dei fratelli, lo avete fatto a me sia in bene che in male? In Elisa, in Sarah, nelle gemelline e così via, ero io in loro, ho sofferto io con loro, non le ho abbandonate: esse sono con me».
Pichierri esplicita il concetto con un'altra domanda: «E sei, Gesù, anche con quanti muoiono a causa di terremoti, alluvioni, guerre, incidenti stradali?». «Sì, io sono sempre in tutti e in ciascuno. Ogni sventura umana l'ho fatta mia. E quanti non si staccano da me, sono con me nella gloria del Padre mio e vostro. Tu mi vedi lungo la via dolorosa (via Crucis) e sulla croce, crocifisso per amore verso tutti. Perché dubiti della mia presenza in te, in ogni uomo e donna sparsi sulla terra? La mia passione per ciascuno non è cessata. È sempre viva e vivificante sino alla conservazione del tempo. Quando giungerai alla Pasqua eterna possederai tutto il mio amore. Ora, finché vivrai sulla terra, accettami in te e nel prossimo, seguimi nella via dolorosa ed invocami: Crocifisso per tutti, hai offerto il tuo corpo e il tuo sangue, o Verbo, il corpo per riplasmarmi, il sangue per lavarmi, e hai emesso lo spirito, per portarmi, o Cristo, al tuo genitore. Hai operato la salvezza in mezzo alla terra. Per tuo volere sei stato inchiodato sull'albero della croce; e l'Eden, che era stato chiuso, si è aperto. Nella Quaresima ti invito ad accogliermi nella tua vita e nella vita degli altri. Fa' del tuo lamento la mia preghiera al Padre invocando per tutti la sua misericordia, e lasciati condurre da me che sono il pastore e la guida che conduce alla Pasqua eterna».
«Grazie, Gesù – conclude Pichierri - perché mi hai illuminato. Con la forza del tuo Spirito voglio vivere questa quaresima impegnandomi ad ascoltare la tua Parola, a nutrirmi del tuo corpo e sangue, ad amarti in ogni fratello e sorella che incontrerò quotidianamente condividendo gioie e dolori, fatiche e speranze. Mi eserciterò nel digiuno, nella carità, nella preghiera. Senza separarmi da te».
Pichierri interroga Gesù: «Ti sei presentato nella nostra storia come via, verità e vita. Dimmi, dove sei?». «Io sono - dice Gesù - in ogni uomo e donna, perché ho sposato ogni situazione umana, tutto ho preso in me di quello che è in te, donandoti, da Dio tuo salvatore, la liberazione e la gloria. Sono in Adamo ed Eva, spogliati di Dio, del regno e del gaudio eterno, a causa del peccato: in ogni peccatore. Sono in Caino divenuto assassino del fratello: in ogni omicida. Sono nel dissoluto che ha sperperato ogni ricchezza di virtù e salute: in ogni drogato, alcolizzato, vizioso. Sono in colui che incappa nei ladroni, depredato e abbandonato: in ogni innocente manipolato. Sono in chi ha perso la dignità umana, ha lacerato la veste tessuta dal Creatore indossando una tunica lacera, quella tessuta dal serpente col suo consiglio riempiendolo di vergogna».
Pichierri formula un'altra domanda al figlio di Dio: «Cosa rispondi a quanti, trovandosi nella sventura o costatando tante situazioni apocalittiche, mettono in dubbio la tua presenza?». La risposta: «Io sono in quelli che soffrono. Non vi ho detto: tutto quello che fate al più piccolo dei fratelli, lo avete fatto a me sia in bene che in male? In Elisa, in Sarah, nelle gemelline e così via, ero io in loro, ho sofferto io con loro, non le ho abbandonate: esse sono con me».
Pichierri esplicita il concetto con un'altra domanda: «E sei, Gesù, anche con quanti muoiono a causa di terremoti, alluvioni, guerre, incidenti stradali?». «Sì, io sono sempre in tutti e in ciascuno. Ogni sventura umana l'ho fatta mia. E quanti non si staccano da me, sono con me nella gloria del Padre mio e vostro. Tu mi vedi lungo la via dolorosa (via Crucis) e sulla croce, crocifisso per amore verso tutti. Perché dubiti della mia presenza in te, in ogni uomo e donna sparsi sulla terra? La mia passione per ciascuno non è cessata. È sempre viva e vivificante sino alla conservazione del tempo. Quando giungerai alla Pasqua eterna possederai tutto il mio amore. Ora, finché vivrai sulla terra, accettami in te e nel prossimo, seguimi nella via dolorosa ed invocami: Crocifisso per tutti, hai offerto il tuo corpo e il tuo sangue, o Verbo, il corpo per riplasmarmi, il sangue per lavarmi, e hai emesso lo spirito, per portarmi, o Cristo, al tuo genitore. Hai operato la salvezza in mezzo alla terra. Per tuo volere sei stato inchiodato sull'albero della croce; e l'Eden, che era stato chiuso, si è aperto. Nella Quaresima ti invito ad accogliermi nella tua vita e nella vita degli altri. Fa' del tuo lamento la mia preghiera al Padre invocando per tutti la sua misericordia, e lasciati condurre da me che sono il pastore e la guida che conduce alla Pasqua eterna».
«Grazie, Gesù – conclude Pichierri - perché mi hai illuminato. Con la forza del tuo Spirito voglio vivere questa quaresima impegnandomi ad ascoltare la tua Parola, a nutrirmi del tuo corpo e sangue, ad amarti in ogni fratello e sorella che incontrerò quotidianamente condividendo gioie e dolori, fatiche e speranze. Mi eserciterò nel digiuno, nella carità, nella preghiera. Senza separarmi da te».