Via dei Muratori
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Quale variante per via dei Muratori?

Dopo la commissione “Lavori Pubblici”, scrivono Aldo Musti e Flavio Basile

La chiarezza non è mai troppa, soprattutto quando la burocrazia tecnica e politica ingarbuglia una vicenda che potrebbe allontanarsi dai termini più chiari della comprensione. Ecco perché Aldo Musti, imprenditore protagonista del caso "via dei Muratori", scrive una sua nota in seguito alla commissione "Lavori Pubblici" da noi seguita e di cui abbiamo riportato un'ampia sintesi. «Facendo seguito al recente incontro del 3 febbraio, relativo alla questione di via dei Muratori, ci preme ringraziare la IV Commissione Consiliare "Lavori Pubblici", il Sindaco e tutta l'Amministrazione comunale per l'attenzione che ha voluto riservare alla controversa questione di via dei Muratori. Contestualmente, tuttavia, ci preme esplicare alcuni aspetti della questione che temiamo di non essere stati capaci di rappresentare con la necessaria chiarezza e puntualità nel corso della discussione.

La soluzione individuata dall'Amministrazione comunale di procedere all'approvazione di un progetto di opera pubblica "in variante" al PRG vigente, al dichiarato fine di superare ogni problematica ed addivenire prontamente al completamento della viabilità pubblica nella zona merceologica cittadina, è una scelta che rientra nella discrezionalità amministrativa dell'Ente, e, speriamo, possa effettivamente rappresentare la "strada maestra" da percorrere, ancorché neppure essa possa dirsi priva di ostacoli. Quello che vorremmo rimarcare ancora una volta, è che la necessità di un'approvazione "in variante" al PRG vigente, allo stato, non emerge con sufficiente nitidezza, e potrebbe essere foriera di distrazioni dell'azione amministrativa. Infatti, per via dei Muratori dal civico 14 al civico 12, cioè, per i suoli interessato dalla "variante", sistemati a strada pubblica con urbanizzazione primarie, in attuazione delle previsione del vigente P.R.G., di cui alla deliberazione di G.C. n. 153/2004, finanziata da soldi pubblici POR Puglia 2000-2006, non vi è necessità alcuna di approvazione in variante al PRG vigente. Perché non è chiaro come si possa proporre al Consiglio Comunale il 2014, una variante per un opera pubblica attuata il 2008. Al riguardo, vorremmo evidenziare quanto segue per contribuire, auspicabilmente, ad evitare il ripetersi di errori ed equivoci che, in precedenza, hanno caratterizzato l'annosa questione. L'approvazione di un progetto di opera pubblica in variante al PRG non potrà che essere ispirato e diretto alla soddisfazione dell'interesse pubblico , vale a dire dell'Ente civico, della comunità locale e dell'utenza stradale. Giammai, a favorire l'interesse privato, magari "premiando" situazioni di abuso e di illegalità. Andrà quindi posta la necessaria attenzione e cautela per escludere scelte progettuali prive di utilità collettiva, che rinnovino parzialità e favoritismi, magari compensando la perdita di vecchi abusi, ormai svelati e quindi non più tollerabili, con nuovi abusi.

Inoltre, per la scomparsa della maglia D2-06 dalle indicazione grafiche del vigente PRG, per la scomparsa della maglia D2-06, anche, dal progetto preliminare in questione, e per la scomparsa delle tavole originale del vigente PRG, sollecito la mia richiesta del 11 novembre 2013, indirizzata al sig. Sindaco: "Quando avrà tempo, e ne sarà curioso, in un prossimo incontro, anche alla presenza degli ineffabili dirigenti (e della stampa), sarò lieto di poterLe dimostrare, in termini oggettivi, che le tavole arrivate in Regione non possono essere quelle adottate dal Consiglio comunale. Confidando nella Sua curiosità (che è sempre positiva) e che i Suoi impegni non assorbano tutto il tempo, le porgo i migliori e deferenti saluti"».

La discussione sta proseguendo oltre le due ore di commissione. Interviene infatti anche il consigliere Flavio Basile, presidente della stessa commissione, che quindi precisa a sua volta altri aspetti utili a comprendere ciò che è sottesso alla semplice discussione di lunedì: «La commissione Lavori Pubblici, ricordiamo, si è insediata in tempi non molto celeri rispetto alle altre commissioni consiliari permanenti, ma non appena ha potutto avviare i lavori ha da subito chiesto al Dirigente al ramo di tracciare lo stato dell'arte di tutte le opere pubbliche in cantiere così come delineato dallo schema triennale delle stesse opere pubbliche. Doverosa è stata l'attenzione rivolta da tutti i componenti della commissione nel valutare la fattibilità di quelle che sono le impellenti opere da realizzare senza esitazioni alcune poiché le istanze che vengono rivolte dai cittadini sono innumerevoli. Solo per citarne alcune vi sono le opere di urbanizzazione della zona 167, il rifacimento del manto stradale di via del Gelso e di molte strade del centro cittadino, come pure il degrado che imperversa in zona Patalini e Barberini e la messa in sicurezza di alcuni edifici scolastici di pertinenza comunale.

A questo va aggiunto un dato importante che la commissione si propone di portare avanti a "spada tratta": potenziamento dell' illuminazione cittadina e valorizzazione delle litoranee. Sino ad oggi la commissione Lavori Pubblici accogliendo man mano le richieste poste dai cittadini a tutti i componenti ha provveduto a calendarizzare metodicamente ogni problematica di sua pertinenza finalizzando la propria attività alla vera presa d'atto delle impellenze in essere proponendosi con dedizione quanto meno di fare luce e chiarezza su quanto ad oggi mai preso seriamente in esame dalle precedenti amministrazioni. E' dato importante sottolineare che ad oggi il Sindaco Cascella ha attenzionato fattivamente i lavori della commissione anche partecipandovi e dimostrando volontà di ottemperare alle indicazioni della commissione come pure gli assessori al ramo Pelle e Dipalo assieme ai funzionari dell'ufficio tecnico. Questo è già un passo avanti rispetto al passato ove molte richieste venivano completamente ignorate e tutto di riflesso a discapito dei cittadini costretti a vivere in alcune zone del paese nel degrado più assoluto! E' sottinteso che il fine ultimo è quello di poter fornire una migliore vivibilità cercando di riavvicinare il cittadino alla politica, affinchè l'amministratore non sia solo colui il quale chiede voti in campagna elettorale dimenticandosi il giorno dopo le elezioni della gente, bensì essere il solo rappresentante della comunità rendendo partecipi tutti della vita politica cittadina che degnamente deve saper e poter rappresentare».
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