Scuola e Lavoro
Presidio contro la “Buona scuola”: sciopero nei primi giorni di scrutini
Il sindaco ha incontrato una delegazione di manifestanti
Barletta - martedì 9 giugno 2015
Come in tutte le province italiane, anche nella Bat i docenti ed il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario, hanno manifestato contro la cosiddetta "buona scuola", il piano di riforma del governo in corso di approvazione al Senato. Dopo aver effettuato venerdì scorso un presidio in corso Vittorio Emanuele a Barletta, in cui sono intervenuti docenti e dirigenti sindacali della Flc Cgil, della Cisl Scuola e dello Snals Confsal, una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dal sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, dal presidente del consiglio comunale e dalla commissione consiliare "Cultura e Istruzione" presieduta dal consigliere Carmine Doronzo. Su proposta della stessa commissione consiliare nel prossimo consiglio comunale della città di Barletta verrà votato un ordine del giorno in cui si esprime la solidarietà della città nei confronti dei lavoratori della scuola, in cui si evidenziano forti perplessità sui punti salienti del Ddl di riforma e l'auspicio che si possa riprendere il dialogo tra governo e rappresentanti del mondo della scuola con tempi più distesi e congeniali all'approvazione di una riforma condivisa da tutti.
La delegazione ha, quindi, illustrato al sindaco ed ai consiglieri alcuni degli aspetti di maggiore criticità contenuti nel disegno di legge: il nuovo profilo del dirigente scolastico e lo squilibrio di poteri e di competenze all'interno degli istituti scolastici, l'eccesso di deleghe al governo, l'insoddisfacente piano di immissione in ruolo dei docenti precari, lo smantellamento della contrattazione collettiva, la lesione del principio di "continuità didattica". Questo piano di riforma, così com'è, secondo i sindacati ed i lavoratori, tradisce il dettato costituzionale trasformando l'identità della scuola da luogo di formazione collegiale e collaborativo in teatro di piccole competizioni tra soggetti istituzionali e lavoratori. Inoltre, in questo Ddl manca una visione pedagogica del mondo della scuola, inquadrata esclusivamente come luogo da "riorganizzare" piuttosto che da valorizzare.
Il sindaco Cascella ha ascoltato con attenzione esprimendo solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici, apprezzando lo sforzo delle organizzazioni sindacali nel rilanciare, ancora una volta, il tentativo di dialogo coi parlamentari e col governo e il sostegno all'ordine del giorno presentato dalla commissione consiliare. In attesa di un segnale in tal senso del governo i sindacati hanno indetto uno sciopero nei primi due giorni dei prossimi scrutini di fine anno scolastico: un modo per continuare a far sentire la voce del mondo della scuola in lotta.
La delegazione ha, quindi, illustrato al sindaco ed ai consiglieri alcuni degli aspetti di maggiore criticità contenuti nel disegno di legge: il nuovo profilo del dirigente scolastico e lo squilibrio di poteri e di competenze all'interno degli istituti scolastici, l'eccesso di deleghe al governo, l'insoddisfacente piano di immissione in ruolo dei docenti precari, lo smantellamento della contrattazione collettiva, la lesione del principio di "continuità didattica". Questo piano di riforma, così com'è, secondo i sindacati ed i lavoratori, tradisce il dettato costituzionale trasformando l'identità della scuola da luogo di formazione collegiale e collaborativo in teatro di piccole competizioni tra soggetti istituzionali e lavoratori. Inoltre, in questo Ddl manca una visione pedagogica del mondo della scuola, inquadrata esclusivamente come luogo da "riorganizzare" piuttosto che da valorizzare.
Il sindaco Cascella ha ascoltato con attenzione esprimendo solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici, apprezzando lo sforzo delle organizzazioni sindacali nel rilanciare, ancora una volta, il tentativo di dialogo coi parlamentari e col governo e il sostegno all'ordine del giorno presentato dalla commissione consiliare. In attesa di un segnale in tal senso del governo i sindacati hanno indetto uno sciopero nei primi due giorni dei prossimi scrutini di fine anno scolastico: un modo per continuare a far sentire la voce del mondo della scuola in lotta.