Eventi
Presentato il programma del Meeting Internazionale “Cercatori della verità”
A Milano alla presenza dell'analista Mannheimer. L'evento si terrà ad Andria in 11 appuntamenti. Un appuntamento di lustro per la Sesta Provincia
BAT - venerdì 12 ottobre 2012
0.07
E' stato presentata ieri presso l'istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione a Milano l'edizione 2012 del meeting internazionale di Andria "Cercatori della verità", che quest'anno mette a confronto "uomini lenti e rock" in una società divisa tra velocità e lentezza. Alla presenza del prof. Renato Mannheimer direttore dell'Istituto sono intervenuti gli organizzatori del meeting con la coordinatrice Luisa Monterisi, il portavoce Vittorio Massaro, il responsabile dell'ufficio stampa Marco Grassi e l'Assessore alla Cultura della Città di Andria, Antonio Nespoli.
In sintesi, il sondaggista ed analista Mannheimer, da un recentissimo studio appositamente realizzato per l'edizione dei "cercatori" ha rilevato che "La società contemporanea impone alle persone ritmi di vita sempre più frenetici e concitati. Anche i moderni mezzi di comunicazione, che trasmettono senza sosta informazioni in tempo reale, permettono da un lato di essere sempre aggiornati, ma dall'altro richiedono un continuo sforzo per stare al passo con ciò che accade. Alcune persone amano questo modo di vivere sempre di corsa, con i ritmi spinti alla massima velocità e si sentono frustrate dai tempi morti e dalle situazioni in cui non accade nulla di nuovo. Altre persone, invece, gradiscono maggiormente una vita dai ritmi più lenti, che lasci spazio alle pause e all'introspezione. Non siamo di fronte a due modi giusti o sbagliati di vivere, bensì a due diverse aspirazioni, che tuttavia non sempre trovano la possibilità di concretizzarsi nella vita di tutti i giorni.
Ma cosa ne pensano gli italiani? ISPO Ricerche lo ha chiesto ad un campione rappresentativo della popolazione maggiorenne e la risposta appare chiara: 6 italiani su 10 preferiscono una vita dai ritmi più lenti, in cui ci sia la possibilità di fare le cose con calma, prendendosi della pause per riflettere, in modo – questa è la sensazione prevalente – da godersi al meglio le cose belle della vita.
Ma non tutti la vedono nello stesso modo: il genere e ancor più l'età giocano un ruolo rilevante: le donne sono più portate alla riflessione e non sono spaventate dai tempi morti, gli uomini invece dichiarano più spesso di fare tutto di corsa e di annoiarsi nei tempi vuoti. I giovani, d'altro canto, amano la sensazione di una vita al massimo e fermandosi temono di perdere delle occasioni. Le persone più anziane, invece, sono più spesso convinte che chi corre troppo finisca per non gustarsi il bello della vita: saggezza che nasce dall'esperienza oppure solo un modo per fare di necessità virtù?
Si può fare tutto quello che si vuole anche con calma: lo pensa il 61% degli italiani. La sensazione di perdere delle occasioni facendo le cose con maggiore tranquillità non appartiene alla maggioranza dei nostri concittadini; tuttavia, il 37% la pensa diversamente: si tratta soprattutto dei giovani adulti fra i 25 e i 44 anni, con istruzione elevata, che lavorano alle dipendenze: per costoro, fermarsi significa rischiare di non cogliere tutte le opportunità che la vita può offrire. Una quota analoga, pari al 59% degli italiani, sostiene che prendersi delle pause permette di fare le cose al meglio: sono più spesso le donne e le persone più anziane a pensarla così. Gli uomini e i 25-34enni, invece, dichiarano più spesso che preferiscono fare tutto quello che devono fare senza pause.
Forse perché i tempi morti li annoiano, come sostiene il 35% degli italiani, più spesso proprio fra gli uomini e fra i più giovani. 6 intervistati su 10, soprattutto fra le donne e le persone più anziane, invece, affermano di utilizzare i tempi morti per riflettere e ricaricare le energie. Infine, 6 italiani su 10 ritengono che chi corre troppo non riesca a gustarsi fino in fondo le cose belle della vita. A costoro fa da contraltare un 37% che sostiene di amare la sensazione di una vita vissuta sempre al massimo. Anche in questo caso è l'età a fare la differenza: i giovani sono più spesso attratti da una vita sempre di corsa, gli anziani dalla possibilità di assaporare le cose con lentezza per gustarle al meglio""""""
Raggiante l'assessore alla cultura Nespoli che ha voluto sottolineare il grande successo del meeting internazionale di Andria nelle precedenti edizioni, coinvolgendo un numero elevato di spettatori. Due settimane di dibattiti affascinanti con tematiche che scuotono l'opinione pubblica nazionale ed ospiti di prestigio, dimostrano da un lato la passione di Corte Sveva nell'organizzare il Meeting e dall'altro lato la grande vivacità culturale della nostra città.
Infine, il responsabile dell'ufficio stampa, Marco Grassi ha reso noto il calendario e gli ospiti dell'edizione annuale, tra questi, Alessandro Cecchi Paone, Giucas Casella, Antonio Rossi, Raffaele Paganini, Umberto Smaila, Abuna Mario, Giobbe Covatta, Roberta Bruzzone, Francesco baccini, Carlo Taormina, Attilio Romita, Gianni Ippoliti, Donatella Rettore, Alberto tomba, Marino Bartoletti, Giuseppe Narducci, Piergiorgio Odifreddi, Giuliana Sgrena, Enrico Ruggeri ed Erri De Luca.
Gli appuntamenti delle 11 assise, tra l'altro, sono consultabili sul web all'indirizzo www.meetingandria.it L'ingresso ai dialoghi che si svolgeranno presso il Teatro dei Salesiani di Andria (c.so Cavour,71) è libero sino ad esaurimento posti.
In sintesi, il sondaggista ed analista Mannheimer, da un recentissimo studio appositamente realizzato per l'edizione dei "cercatori" ha rilevato che "La società contemporanea impone alle persone ritmi di vita sempre più frenetici e concitati. Anche i moderni mezzi di comunicazione, che trasmettono senza sosta informazioni in tempo reale, permettono da un lato di essere sempre aggiornati, ma dall'altro richiedono un continuo sforzo per stare al passo con ciò che accade. Alcune persone amano questo modo di vivere sempre di corsa, con i ritmi spinti alla massima velocità e si sentono frustrate dai tempi morti e dalle situazioni in cui non accade nulla di nuovo. Altre persone, invece, gradiscono maggiormente una vita dai ritmi più lenti, che lasci spazio alle pause e all'introspezione. Non siamo di fronte a due modi giusti o sbagliati di vivere, bensì a due diverse aspirazioni, che tuttavia non sempre trovano la possibilità di concretizzarsi nella vita di tutti i giorni.
Ma cosa ne pensano gli italiani? ISPO Ricerche lo ha chiesto ad un campione rappresentativo della popolazione maggiorenne e la risposta appare chiara: 6 italiani su 10 preferiscono una vita dai ritmi più lenti, in cui ci sia la possibilità di fare le cose con calma, prendendosi della pause per riflettere, in modo – questa è la sensazione prevalente – da godersi al meglio le cose belle della vita.
Ma non tutti la vedono nello stesso modo: il genere e ancor più l'età giocano un ruolo rilevante: le donne sono più portate alla riflessione e non sono spaventate dai tempi morti, gli uomini invece dichiarano più spesso di fare tutto di corsa e di annoiarsi nei tempi vuoti. I giovani, d'altro canto, amano la sensazione di una vita al massimo e fermandosi temono di perdere delle occasioni. Le persone più anziane, invece, sono più spesso convinte che chi corre troppo finisca per non gustarsi il bello della vita: saggezza che nasce dall'esperienza oppure solo un modo per fare di necessità virtù?
Si può fare tutto quello che si vuole anche con calma: lo pensa il 61% degli italiani. La sensazione di perdere delle occasioni facendo le cose con maggiore tranquillità non appartiene alla maggioranza dei nostri concittadini; tuttavia, il 37% la pensa diversamente: si tratta soprattutto dei giovani adulti fra i 25 e i 44 anni, con istruzione elevata, che lavorano alle dipendenze: per costoro, fermarsi significa rischiare di non cogliere tutte le opportunità che la vita può offrire. Una quota analoga, pari al 59% degli italiani, sostiene che prendersi delle pause permette di fare le cose al meglio: sono più spesso le donne e le persone più anziane a pensarla così. Gli uomini e i 25-34enni, invece, dichiarano più spesso che preferiscono fare tutto quello che devono fare senza pause.
Forse perché i tempi morti li annoiano, come sostiene il 35% degli italiani, più spesso proprio fra gli uomini e fra i più giovani. 6 intervistati su 10, soprattutto fra le donne e le persone più anziane, invece, affermano di utilizzare i tempi morti per riflettere e ricaricare le energie. Infine, 6 italiani su 10 ritengono che chi corre troppo non riesca a gustarsi fino in fondo le cose belle della vita. A costoro fa da contraltare un 37% che sostiene di amare la sensazione di una vita vissuta sempre al massimo. Anche in questo caso è l'età a fare la differenza: i giovani sono più spesso attratti da una vita sempre di corsa, gli anziani dalla possibilità di assaporare le cose con lentezza per gustarle al meglio""""""
Raggiante l'assessore alla cultura Nespoli che ha voluto sottolineare il grande successo del meeting internazionale di Andria nelle precedenti edizioni, coinvolgendo un numero elevato di spettatori. Due settimane di dibattiti affascinanti con tematiche che scuotono l'opinione pubblica nazionale ed ospiti di prestigio, dimostrano da un lato la passione di Corte Sveva nell'organizzare il Meeting e dall'altro lato la grande vivacità culturale della nostra città.
Infine, il responsabile dell'ufficio stampa, Marco Grassi ha reso noto il calendario e gli ospiti dell'edizione annuale, tra questi, Alessandro Cecchi Paone, Giucas Casella, Antonio Rossi, Raffaele Paganini, Umberto Smaila, Abuna Mario, Giobbe Covatta, Roberta Bruzzone, Francesco baccini, Carlo Taormina, Attilio Romita, Gianni Ippoliti, Donatella Rettore, Alberto tomba, Marino Bartoletti, Giuseppe Narducci, Piergiorgio Odifreddi, Giuliana Sgrena, Enrico Ruggeri ed Erri De Luca.
Gli appuntamenti delle 11 assise, tra l'altro, sono consultabili sul web all'indirizzo www.meetingandria.it L'ingresso ai dialoghi che si svolgeranno presso il Teatro dei Salesiani di Andria (c.so Cavour,71) è libero sino ad esaurimento posti.