Cronaca
«Potenziare la sicurezza in guardia medica»: l’appello di un medico barlettano
Lo scorso 21 agosto una tentata aggressione a Trinitapoli raccontata dal protagonista dell’episodio
Barletta - giovedì 14 settembre 2023
11.31
Mentre era di turno nell'ambulatorio di Guardia Medica a Trinitapoli, un medico barlettano è stato vittima di invettive e di una tentata aggressione. I fatti risalgono allo scorso 21 agosto, quando intorno alle 23:15 al citofono del poliambulatorio si sono presentati un giovane di 40 anni, con pregressa diagnosi psichiatrica, insieme al padre.
Il medico ha fatto entrare padre e figlio all'interno dell'ambulatorio. Da quel momento si è scatenato il putiferio: il 40enne ha iniziato a inveire scagliando la scrivania contro il medico, provocandogli un ematoma alla gamba.
La richiesta insistente del soggetto era quella di essere trasportato d'urgenza in ospedale a causa di un malessere.
Durante i tentativi del padre di calmare il 40enne, che trovava altri pretesti per inveire contro il dottore, quest'ultimo è riuscito a chiamare i Carabinieri di Barletta e a indietreggiare. Ma il ragazzo ha cercato comunque di colpirlo facendo volare via gli occhiali da vista indossati dal medico.
Nel giro di poco tempo sul posto è giunta l'ambulanza del 118, verso la quale si sono diretti padre e figlio: in questo frangente il dottore si è chiuso a chiave all'interno del proprio ambulatorio. Di conseguenza il 40enne ha iniziato a dare calci contro la porta dell'ambulatorio, provocando i danni documentati dalle immagini.
Con l'arrivo dei Carabinieri della stazione di Barletta, il soggetto si è placato, ma la preoccupazione del medico è rimasta alta, tanto da denunciare formalmente l'accaduto all'Asl BT e all'ordine dei medici provinciale.
«Tuttavia ad oggi non ho ancora ricevuto alcun riscontro» spiega il dottor Francesco Dicataldo, protagonista dell'accadimento. «Non è possibile sentirsi in pericolo mentre si svolge il proprio lavoro: le telecamere seppur presenti non bastano, un medico non può essere lasciato completamente da solo, in balia di qualsiasi cosa possa accadere, senza un supporto o protezione».
E prosegue: «Non c'è un servizio di guardiania al poliambulatorio, neppure un pulsante di sicurezza per chiedere rapidamente aiuto. Sarebbe utile introdurre un servizio di videosorveglianza con un operatore attivo, che possa monitorare e rispondere in tempo reale, garantendo maggior sicurezza non solo all'ambulatorio di Trinitapoli, ma anche alle altre postazioni del comprensorio che soffrono delle stesse problematiche.
A questo si aggiunge un'altra problematica, che riguarda non solo Trinitapoli ma anche Margherita di Savoia e San Ferdinando: con un'altissima frequenza questi comuni restano scoperti per quanto riguarda la presenza di un medico in città, perché il 118 spesso è sprovvisto del medico, arrecando ovviamente un danno alle comunità.
«Vorrei che dopo questo episodio – conclude il dottore - aumenti la sensibilizzazione sul tema della sicurezza dei medici, anche in contesti più periferici, prima che si verifichi un'ulteriore tragedia come ne abbiamo sentite tante tra i nostri colleghi».
Il medico ha fatto entrare padre e figlio all'interno dell'ambulatorio. Da quel momento si è scatenato il putiferio: il 40enne ha iniziato a inveire scagliando la scrivania contro il medico, provocandogli un ematoma alla gamba.
La richiesta insistente del soggetto era quella di essere trasportato d'urgenza in ospedale a causa di un malessere.
Durante i tentativi del padre di calmare il 40enne, che trovava altri pretesti per inveire contro il dottore, quest'ultimo è riuscito a chiamare i Carabinieri di Barletta e a indietreggiare. Ma il ragazzo ha cercato comunque di colpirlo facendo volare via gli occhiali da vista indossati dal medico.
Nel giro di poco tempo sul posto è giunta l'ambulanza del 118, verso la quale si sono diretti padre e figlio: in questo frangente il dottore si è chiuso a chiave all'interno del proprio ambulatorio. Di conseguenza il 40enne ha iniziato a dare calci contro la porta dell'ambulatorio, provocando i danni documentati dalle immagini.
Con l'arrivo dei Carabinieri della stazione di Barletta, il soggetto si è placato, ma la preoccupazione del medico è rimasta alta, tanto da denunciare formalmente l'accaduto all'Asl BT e all'ordine dei medici provinciale.
«Tuttavia ad oggi non ho ancora ricevuto alcun riscontro» spiega il dottor Francesco Dicataldo, protagonista dell'accadimento. «Non è possibile sentirsi in pericolo mentre si svolge il proprio lavoro: le telecamere seppur presenti non bastano, un medico non può essere lasciato completamente da solo, in balia di qualsiasi cosa possa accadere, senza un supporto o protezione».
E prosegue: «Non c'è un servizio di guardiania al poliambulatorio, neppure un pulsante di sicurezza per chiedere rapidamente aiuto. Sarebbe utile introdurre un servizio di videosorveglianza con un operatore attivo, che possa monitorare e rispondere in tempo reale, garantendo maggior sicurezza non solo all'ambulatorio di Trinitapoli, ma anche alle altre postazioni del comprensorio che soffrono delle stesse problematiche.
A questo si aggiunge un'altra problematica, che riguarda non solo Trinitapoli ma anche Margherita di Savoia e San Ferdinando: con un'altissima frequenza questi comuni restano scoperti per quanto riguarda la presenza di un medico in città, perché il 118 spesso è sprovvisto del medico, arrecando ovviamente un danno alle comunità.
«Vorrei che dopo questo episodio – conclude il dottore - aumenti la sensibilizzazione sul tema della sicurezza dei medici, anche in contesti più periferici, prima che si verifichi un'ulteriore tragedia come ne abbiamo sentite tante tra i nostri colleghi».