Territorio
Petrolio, la nave Princess è nei mari della Bat
Le associazioni Folgore e Demetra temono un disastro ambientale. Le operazioni in mare dureranno 28 giorni
BAT - lunedì 21 novembre 2011
19.41
Nella notte fra domenica e lunedì, la nave Princess (inviata dalla società Northern Petroleum), sta effettuando attività di prospezioni geosismiche 3D con la tecnica invasiva Air-gun al largo delle coste pugliesi, per la ricerca di petrolio nei fondali marini finalizzata a successive trivellazioni di pozzi petroliferi esplorativi. Verso mezzanotte la Princess era situata al largo delle coste della Bat, di fronte a Trani.
Le associazioni Folgore e Demetra ricordano che, tante famiglie di delfini e capodogli, vengono sterminate o subiscono lesioni permanenti all'udito a causa dei forti suoni causati dall'impiego della tecnica Air-gun durante le prospezioni geosismiche in mare per la ricerca di petrolio o altri idrocarburi, anche a grande distanza dalla nave. E' risaputo che l'udito è il senso più sviluppato nei cetacei e odontoceti. L'air-gun emette dei suoni con una intensità di 240 decibel, provocando la morte di balene e delfini e lo spiaggiamento di massa nelle aree dove vengono utilizzati. Tutti gli studi sui cetacei dimostrano che con soli 120 decibel questi animali abbandonano la zona e che 140 decibel sono pericolosi per la vita marina. Ogni 10 decibel si moltiplica per 10 l'intensità, ciò vuol dire che un singolo sparo di air-gun a 240 decibel ha un'intensità 100 milioni di volte superiore a quelli considerati pericolosi a 140 decibel.
Secondo quanto dichiarato dalla stessa Northern Petroleum, le operazioni in mare dureranno circa 28 giorni naturali consecutivi, in condizioni meteo marine favorevoli. Le associazioni tranesi Folgore e Demetra esortano tutti i cittadini, l'amministrazione provinciale e le amministrazioni comunali della Bat a manifestare la propria contrarietà al prosieguo di tali attività nel nostro mare, rivolgendosi anche al Ministero dello sviluppo economico ed al Ministero dell'ambiente affinché sospendano subito i permessi concessi alla società Northern Petroleum.
Le associazioni stanno seguendo gli spostamenti della Princess tramite il sito http://www.marinetraffic.com/ais/it/ che, in tempo reale, fornisce la posizione, la distanza ed altre informazioni sulle navi in transito o ormeggiate nei nostri mari.
Le associazioni Folgore e Demetra ricordano che, tante famiglie di delfini e capodogli, vengono sterminate o subiscono lesioni permanenti all'udito a causa dei forti suoni causati dall'impiego della tecnica Air-gun durante le prospezioni geosismiche in mare per la ricerca di petrolio o altri idrocarburi, anche a grande distanza dalla nave. E' risaputo che l'udito è il senso più sviluppato nei cetacei e odontoceti. L'air-gun emette dei suoni con una intensità di 240 decibel, provocando la morte di balene e delfini e lo spiaggiamento di massa nelle aree dove vengono utilizzati. Tutti gli studi sui cetacei dimostrano che con soli 120 decibel questi animali abbandonano la zona e che 140 decibel sono pericolosi per la vita marina. Ogni 10 decibel si moltiplica per 10 l'intensità, ciò vuol dire che un singolo sparo di air-gun a 240 decibel ha un'intensità 100 milioni di volte superiore a quelli considerati pericolosi a 140 decibel.
Secondo quanto dichiarato dalla stessa Northern Petroleum, le operazioni in mare dureranno circa 28 giorni naturali consecutivi, in condizioni meteo marine favorevoli. Le associazioni tranesi Folgore e Demetra esortano tutti i cittadini, l'amministrazione provinciale e le amministrazioni comunali della Bat a manifestare la propria contrarietà al prosieguo di tali attività nel nostro mare, rivolgendosi anche al Ministero dello sviluppo economico ed al Ministero dell'ambiente affinché sospendano subito i permessi concessi alla società Northern Petroleum.
Le associazioni stanno seguendo gli spostamenti della Princess tramite il sito http://www.marinetraffic.com/ais/it/ che, in tempo reale, fornisce la posizione, la distanza ed altre informazioni sulle navi in transito o ormeggiate nei nostri mari.