Presentazione libro “L’infame legge
Presentazione libro “L’infame legge"
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«Per affrontare la camorra occorre diffondere l’istruzione e combattere la miseria»

“L’infame legge – storia della camorra in Puglia”, il libro di Stefano de Carolis presentato presso il Salone della Prefettura di Barletta

Nel Salone della Prefettura di Barletta, l'ex sottoufficiale dell'arma dei carabinieri, Stefano de Carolis ha presentato il suo libro dal titolo "L'infame legge – storia della camorra in Puglia". È un libro che comincia nella realtà delle cantine baresi di fine Ottocento, dove picciotti e camorristi usavano incontrarsi.

L'autore, dopo dieci anni di ricerche, e dopo aver setacciato migliaia di documenti, ha ricostruito le vicende che hanno portato alla nascita della malavita organizzata in Puglia. All'interno del libro viene raccontato il lessico mafioso, i codici di comportamento e i processi avvenuti nel corso degli anni, delineando così il volto della malavita organizzata.

Durante la presentazione, condotta dal direttore TgNorba 24, Vincenzo Magistà, De Carolis racconta: "E' importante ricostruire le origini per dare degli spunti d'indagine. Il mio lavoro di ricerca inizia nel 2013, dopo aver acquistato una fotografia che ritraeva un gruppo di uomini baresi legati alla malavita barese. Indossavano una sorta di uniforme, e in particolare un fazzoletto di cotone. Da lì è partito questo lavoro che racconta uno spaccato di vita criminale".

"Il titolo del mio secondo saggio - prosegue l'autore - racconta la ricerca sul territorio della BAT sino ad arrivare al Gargano. "Infame legge" perché ho scoperto, durante le mie ricerche, che a Barletta c'era un'associazione di stampo camorristico chiamata società dei picciotti di Barletta che aveva il motto di "infame legge"; erano parole criptate per presentarsi ad organizzazioni criminali limitrofe".

"Da allora ad oggi le mafie si sono evolute, però fondamentalmente la struttura rimane la stessa, lo si può notare nei riti di affiliazione", continua de Carolis.

Successivamente Giuseppe Volpe, ex Procuratore Distrettuale Antimafia di Bari – BAT e Foggia, è intervenuto dicendo: "Le camorre e le mafie pugliesi sono nate nelle carceri durante l'Ottocento dove i nostri malavitosi incontravano i camorristi che gli affiliavano. Poi c'è stata in epoca più recente l'esperienza tentata da Raffaele Cutolo quando nel 1979 ha cercato di creare la nuova camorra pugliese con l'obiettivo che il contrabbando di tabacchi esteri si spostasse dal mar Tirreno, ormai in difficoltà, sulle coste del mar Adriatico. Quel tentativo nel tempo è fallito, facendo emancipare però la società foggiana che ha preso piede nel tempo a Foggia".

Infine, il Procuratore Capo del Tribunale di Trani, Roberto Ninni ha affermato: "Questo libro offre un dato che non era conosciuto, ossia che esisteva una mafia in Puglia, e che il primo processo in assoluto è stato celebrato a Trani. Avvenuto nel 1889, due anni prima di un altro maxi processo tenutosi a Bari. Questo approfondimento ci consente di cogliere una serie di dettagli che connotano la mafiosità di un popolo, come l'estorsione a tappeto nei confronti dei commercianti, fatta dalla mafia di Barletta, denominata "i picciotti di Barletta".

"Attualmente sarebbe utile mettere insieme pezzi di vari processi celebrati nel corso degli anni - aggiunge Nitti - Recentemente abbiamo assistito ad una serie di episodi, tra cui i tre omicidi consumati nel territorio di Barletta, spie particolarmente allarmanti di un fenomeno che la città risente molto".
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