Politica
Pastore sulla chiusura del bookshop a Canne della Battaglia
«Ancora una volta la mannaia cieca taglia, senza sapere, senza logica». Intervento del consigliere regionale Franco Pastore
Barletta - mercoledì 6 ottobre 2010
Una dichiarazione del consigliere regionale SEL, Francesco Pastore.
"Tagli alla cultura. In tale categoria potrebbe essere archiviata la chiusura del bookshop e della biglietteria dell'antiquarium di Canne della Battaglia, a Barletta. Ancora una volta la mannaia cieca taglia, senza sapere, senza capire, senza logica, anzi con una logica assolutista: quella dei numeri. Ma solo in un senso. Perché se il tetto minimo di visitatori non si raggiunge allora si chiude, si elimina, si taglia, ma allo stesso tempo non interessa sapere e capire che quel taglio vuol dire anche altri numeri.
Per esempio: sei persone che rischiano di perdere il posto di lavoro oppure, nel migliore dei casi, sei persone che intorno a quel posto di lavoro avevano organizzato la propria esistenza, il luogo in cui vivere, creare una famiglia, avere la propria casa che devono rivoluzionare ogni cosa. Il valore storico di quel luogo non ha bisogno di spiegazioni, chiarimenti e manifestazioni alcuni. E' noto in tutto il mondo. Ma questo, evidentemente, non è importante. Le altre istituzioni, però, Comune, Provincia e la stessa Regione non stiano a guardare chi taglia. Laddove provvedimenti ciechi, ottusi e di burocrati agiscono in base a numeri, noi dobbiamo reagire in base alla sostanza dei fatti e delle cose, del loro valore e della loro importanza".
"Tagli alla cultura. In tale categoria potrebbe essere archiviata la chiusura del bookshop e della biglietteria dell'antiquarium di Canne della Battaglia, a Barletta. Ancora una volta la mannaia cieca taglia, senza sapere, senza capire, senza logica, anzi con una logica assolutista: quella dei numeri. Ma solo in un senso. Perché se il tetto minimo di visitatori non si raggiunge allora si chiude, si elimina, si taglia, ma allo stesso tempo non interessa sapere e capire che quel taglio vuol dire anche altri numeri.
Per esempio: sei persone che rischiano di perdere il posto di lavoro oppure, nel migliore dei casi, sei persone che intorno a quel posto di lavoro avevano organizzato la propria esistenza, il luogo in cui vivere, creare una famiglia, avere la propria casa che devono rivoluzionare ogni cosa. Il valore storico di quel luogo non ha bisogno di spiegazioni, chiarimenti e manifestazioni alcuni. E' noto in tutto il mondo. Ma questo, evidentemente, non è importante. Le altre istituzioni, però, Comune, Provincia e la stessa Regione non stiano a guardare chi taglia. Laddove provvedimenti ciechi, ottusi e di burocrati agiscono in base a numeri, noi dobbiamo reagire in base alla sostanza dei fatti e delle cose, del loro valore e della loro importanza".