
La città
Palazzo Bonelli futuro Museo della Disfida di Barletta, «servono tredici milioni di euro»
Fiducioso il sindaco Cannito. Il Ministro Giuli ha visitato l'immobile durante il suo itinerario in città
Barletta - martedì 1 aprile 2025
12.24
In occasione della visita del Ministro della Cultura Alessandro Giuli a Barletta, oltre alle tappe alla nuova sede dell'Archivio di Stato e a Palazzo Della Marra, durante l'itinerario c'è stato un passaggio anche da Palazzo Bonelli. Al termine dell'incontro, il sindaco Cosimo Cannito ha tracciato un bilancio su quelli che saranno gli scenari nel prossimo futuro per lo storico immobile nel centro di Barletta, chiuso da anni.
Quali sono state le impressioni e soprattutto cosa si potrà fare di questo palazzo?
«Il Ministro della Cultura è rimasto entusiasta della bellezza del palazzo che va restaurato. Abbiamo già il progetto esecutivo, già verificato e validato. Ci mancano i finanziamenti, circa tredici milioni di euro. Al Ministro abbiamo rappresentato la difficoltà che il Comune ha nel finanziare questo restauro. Sono ottimista, perché ha preso l'impegno di finanziare il restauro di quest'opera. Il palazzo sarà dedicato al Museo della Disfida di Barletta. Probabilmente diventerà un palazzo di riferimento nazionale, perché la Disfida di Barletta è un evento politico-storico-culturale della città».
Avete riferimenti temporali? C'è un impegno? Qual è il prossimo step?
«Abbiamo partecipato a un bando della Presidenza del Consiglio dei ministri che ci potrà dare massimo dieci milioni di euro; ce ne mancherebbero tre. Non possiamo, però, andare avanti se il Ministro della Cultura non si impegna a finanziare l'opera. Quindi, d'accordo con il Ministro, avremo una lettera di riferimento che ci darà la possibilità di partecipare a questo bando. Noi abbiamo tutto pronto, potremo andare in gara domattina: il problema è dato dai soldi».
Si tratta di un palazzo del 1100 chiuso per tanti anni…
«Non è stato facile arrivare al progetto esecutivo: ci abbiamo impiegato tre anni di lavoro continuo con i progettisti, la Soprintendenza, la società di verifica. C'è stata molta fatica. È stato un percorso molto lungo. Spero che fra tre anni possiamo dare alla città la fruizione pubblica del Palazzo Bonelli, come abbiamo fatto per Palazzo San Domenico. Il Ministro è stato entusiasta di Palazzo San Domenico: i ragazzi utilizzano la relativa biblioteca. Barletta è una città che si sta muovendo. Non è, quindi, una città ferma come qualcuno vuole dipingere. Ovviamente ci sono tanti problemi da risolvere, ma li stiamo affrontando».
Quali sono state le impressioni e soprattutto cosa si potrà fare di questo palazzo?
«Il Ministro della Cultura è rimasto entusiasta della bellezza del palazzo che va restaurato. Abbiamo già il progetto esecutivo, già verificato e validato. Ci mancano i finanziamenti, circa tredici milioni di euro. Al Ministro abbiamo rappresentato la difficoltà che il Comune ha nel finanziare questo restauro. Sono ottimista, perché ha preso l'impegno di finanziare il restauro di quest'opera. Il palazzo sarà dedicato al Museo della Disfida di Barletta. Probabilmente diventerà un palazzo di riferimento nazionale, perché la Disfida di Barletta è un evento politico-storico-culturale della città».
Avete riferimenti temporali? C'è un impegno? Qual è il prossimo step?
«Abbiamo partecipato a un bando della Presidenza del Consiglio dei ministri che ci potrà dare massimo dieci milioni di euro; ce ne mancherebbero tre. Non possiamo, però, andare avanti se il Ministro della Cultura non si impegna a finanziare l'opera. Quindi, d'accordo con il Ministro, avremo una lettera di riferimento che ci darà la possibilità di partecipare a questo bando. Noi abbiamo tutto pronto, potremo andare in gara domattina: il problema è dato dai soldi».
Si tratta di un palazzo del 1100 chiuso per tanti anni…
«Non è stato facile arrivare al progetto esecutivo: ci abbiamo impiegato tre anni di lavoro continuo con i progettisti, la Soprintendenza, la società di verifica. C'è stata molta fatica. È stato un percorso molto lungo. Spero che fra tre anni possiamo dare alla città la fruizione pubblica del Palazzo Bonelli, come abbiamo fatto per Palazzo San Domenico. Il Ministro è stato entusiasta di Palazzo San Domenico: i ragazzi utilizzano la relativa biblioteca. Barletta è una città che si sta muovendo. Non è, quindi, una città ferma come qualcuno vuole dipingere. Ovviamente ci sono tanti problemi da risolvere, ma li stiamo affrontando».