Territorio
P.U.G. disastroso: «Barletta, una città urbanisticamente sfregiata»
Una lettera aperta del perito agrario Dargenio
Barletta - martedì 8 settembre 2015
«E' notizia recente che il Cronoprogramma del P.U.G. (piano urbanistico generale) è stato approvato dalla giunta Comunale e, ad oggi, è fermo ed immobile. Intanto bisogna riconoscere, allo stesso Cronoprogramma, il pregio di un puntiglioso studio e una analisi approfondita in cui si elencano step e passaggi fino al traguardo, ad Agosto 2017 quando il novello Piano Urbanistico sarà definitivamente (leggo) portato in consiglio comunale per l'approvazione. Bisogna, dunque, dare atto all'assessore al ramo ed al coordinatore del settore un certo Arch. Laricchiuta, il merito di aver compiuto un certosino e didattico lavoro tecnico ma in cui i concetti perequativi misteriosamente non hanno evidenza e già mi sorge qualche dubbio - scrive il perito agrario Giuseppe Dargenio - Tanto premesso, personalmente mi auguro che ora il proseguo dell'iter, pur al netto dei concetti perequativi, che immagino verranno proposti in seguito, prosegua. A tal proposto ho qualche dubbio che tutto fili liscio in una città urbanisticamente sfregiata dove, di solito, spariscono delicatissimi documenti urbanistici senza, vergognosamente, una straccio di inquisito (via dei Muratori) e dove alcuni politici hanno fatto sempre presunte trattative per lottizzazioni f rutto di presunti accordi, mai pubblici, ai cosiddetti tavoli politici come giocassero con le figurine Panini.
Rimanendo in tema vorrei ricordare che nel 1996, quando temporaneamente ricopriva l'incarico di Assessore all'Urbanistica nel comune di Molfetta guidato dal centro sinistra, il prof. e urbanista Dino Borri a proposito del P.R.G. di Barletta così si esprimeva in una intervista giornalistica: "......Barletta, per esempio, ha un piano disastroso (Mia annotazione: poi modificato nel 2003 ma con uno sterile e inutile adeguamento alla già vecchia Legge Regionale 56/80 ), e da sei anni è praticamente ferma. Se va avanti così, quella città muore; hanno solo sei milioni di metri cubi inespressi, su cui convergono interessi fortissimi. Mentre da noi (a Molfetta) c'e' stato dibattito li (a Barletta) si dovrà arrivare al vero e proprio scontro".
Io sono estremamente ignorante e, pur citandole, non comprendo tecnicamente il significato delle parole pronunciate dal prof. Borri. Prego pubblicamente qualche esperto locale ove leggerà la presente lettera, voglia a sua volta, in un suo intervento darci una semplificazione delle parole molto serie del prof. Borri che ho appena citato ed in particolare chiarirci da Barlettano:
1) Chi sono a Barletta i rappresentanti legali di questi interessi non forti ma fortissimi che, presumibilmente giocano sullo scacchiere urbanistico cittadino?
2) Se vi sono (ce lo certifica il Borri) partecipano quindi ai "tavoli delle figurine Panini" ovvero ai tavoli politici Barlettani?
3) Per caso una parte di essi ha contribuito alla stesura dell'attuale Cronoprogramma del P.U.G. , ove casualmente mancano i riferimenti normativi della perequazione, ovvero un'altra fazione lo protrebbe ostacolare perpretrando il solito infausto immobilismo?
4) Cosa sono i sei milioni di metri cubi inespressi qui a Barletta e come possiamo individuarli e gestirli se ancora ci sono, alla luce delle normative in itinere?
5) Il paventato scontro menzionato dal Borri è stato anch'esso cronoprogrammato? Magari i prodromi li abbiamo avuti nel recente scontro in consiglio comunale sull'adeguamento al P.P.T.R. anzicheè al P.U.T.T.?
Siccome abbiamo qui a Barletta anche noi degli urbanisti e proprio due tra questi evidenziano spesso sulla stampa locale le loro opinioni, non sarebbe inutile un loro intervento alla luce delle mie succitate domande; ma purtroppo non sarà possibile e spiego perchè: le mie domande , in riferimento alle citazioni del prof. Borri, hanno verosimilmente il sapore del peperoncino ma qui a Barletta ci hanno, purtroppo, abituati al gusto molto meno intenso del cetriolo quindi non ci sarà replica, men chè meno da qualche rappresentante delle dormienti e placide opposizioni. Grazie comunque, per l'attenzione e buon riposo a tutti i Barlettani».
Rimanendo in tema vorrei ricordare che nel 1996, quando temporaneamente ricopriva l'incarico di Assessore all'Urbanistica nel comune di Molfetta guidato dal centro sinistra, il prof. e urbanista Dino Borri a proposito del P.R.G. di Barletta così si esprimeva in una intervista giornalistica: "......Barletta, per esempio, ha un piano disastroso (Mia annotazione: poi modificato nel 2003 ma con uno sterile e inutile adeguamento alla già vecchia Legge Regionale 56/80 ), e da sei anni è praticamente ferma. Se va avanti così, quella città muore; hanno solo sei milioni di metri cubi inespressi, su cui convergono interessi fortissimi. Mentre da noi (a Molfetta) c'e' stato dibattito li (a Barletta) si dovrà arrivare al vero e proprio scontro".
Io sono estremamente ignorante e, pur citandole, non comprendo tecnicamente il significato delle parole pronunciate dal prof. Borri. Prego pubblicamente qualche esperto locale ove leggerà la presente lettera, voglia a sua volta, in un suo intervento darci una semplificazione delle parole molto serie del prof. Borri che ho appena citato ed in particolare chiarirci da Barlettano:
1) Chi sono a Barletta i rappresentanti legali di questi interessi non forti ma fortissimi che, presumibilmente giocano sullo scacchiere urbanistico cittadino?
2) Se vi sono (ce lo certifica il Borri) partecipano quindi ai "tavoli delle figurine Panini" ovvero ai tavoli politici Barlettani?
3) Per caso una parte di essi ha contribuito alla stesura dell'attuale Cronoprogramma del P.U.G. , ove casualmente mancano i riferimenti normativi della perequazione, ovvero un'altra fazione lo protrebbe ostacolare perpretrando il solito infausto immobilismo?
4) Cosa sono i sei milioni di metri cubi inespressi qui a Barletta e come possiamo individuarli e gestirli se ancora ci sono, alla luce delle normative in itinere?
5) Il paventato scontro menzionato dal Borri è stato anch'esso cronoprogrammato? Magari i prodromi li abbiamo avuti nel recente scontro in consiglio comunale sull'adeguamento al P.P.T.R. anzicheè al P.U.T.T.?
Siccome abbiamo qui a Barletta anche noi degli urbanisti e proprio due tra questi evidenziano spesso sulla stampa locale le loro opinioni, non sarebbe inutile un loro intervento alla luce delle mie succitate domande; ma purtroppo non sarà possibile e spiego perchè: le mie domande , in riferimento alle citazioni del prof. Borri, hanno verosimilmente il sapore del peperoncino ma qui a Barletta ci hanno, purtroppo, abituati al gusto molto meno intenso del cetriolo quindi non ci sarà replica, men chè meno da qualche rappresentante delle dormienti e placide opposizioni. Grazie comunque, per l'attenzione e buon riposo a tutti i Barlettani».