Servizi sociali
Ospedale di Trani: ematologia verso Barletta
Trasferimento anche per chirurgia: a Bisceglie. Tarantini al direttore Asl: «Nulla può chiudersi se nulla si apre»
BAT - venerdì 30 dicembre 2011
Durante l'ultima riunione dei sindaci della Bat sulle vicende della sanità nella nostra Provincia, il direttore generale, Giovanni Gorgoni, ha fatto una proposta di riordino che, a proposito dell'ospedale di Trani, prevede oltre al trasferimento di ematologia a Barletta, anche il trasferimento delle attività chirurgiche su Bisceglie. Così di fatto si determinerebbe un numero residuo di posti letto nell'ospedale di Trani così ridotto da determinarne la chiusura.
Il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, ha ribadito al direttore generale che, in mancanza di una prospettazione della programmazione sanitaria per la Bat e in confronto con le altre Province da parte del presidente della Regione, Nichi Vendola, o dell'assessore regionale alla sanità, Tommaso Fiore, non esprimerà mai alcun parere, tantomeno favorevole, nè sul riordino ospedaliero, nè conseguentemente sull'ubicazione dell'ospedale di Andria che dovrebbe esserne una diretta conseguenza, pur lontano da mere questioni anacronisticamente campanilistiche. «Ho nel contempo ribadito - spiega Tarantini - che in ogni caso, ogni ipotesi di riconversione non potrà neanche essere presa in considerazione, se non dimostrata come presente, attuale e tangibile, e non come ipotesi del futuro. In altre parole: nulla può chiudersi se contemporaneamente nulla si apre».
Il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, ha ribadito al direttore generale che, in mancanza di una prospettazione della programmazione sanitaria per la Bat e in confronto con le altre Province da parte del presidente della Regione, Nichi Vendola, o dell'assessore regionale alla sanità, Tommaso Fiore, non esprimerà mai alcun parere, tantomeno favorevole, nè sul riordino ospedaliero, nè conseguentemente sull'ubicazione dell'ospedale di Andria che dovrebbe esserne una diretta conseguenza, pur lontano da mere questioni anacronisticamente campanilistiche. «Ho nel contempo ribadito - spiega Tarantini - che in ogni caso, ogni ipotesi di riconversione non potrà neanche essere presa in considerazione, se non dimostrata come presente, attuale e tangibile, e non come ipotesi del futuro. In altre parole: nulla può chiudersi se contemporaneamente nulla si apre».