Maffei in consiglio comunale
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Politica

Nuova giunta sotto l'albero di Natale?

Promessa del primo cittadino in consiglio comunale, entro il 10 dicembre. Stanziati fondi per via Roma, scuole e il nuovo stadio

Si è celebrato lunedì l'ennesimo consiglio comunale del Maffei bis. Soddisfatti i consiglieri di maggioranza, delusi e polemici i consiglieri di opposizione. Curioso il comportamento della minoranza: polemizza, ma fa da stampella permettendo il raggiungimento del numero legale. Il centrosinistra incassa risultati eccezionali. Un milione e trecentomila euro per i danni del crollo di Via Roma. Nessuno si azzarda a far notare che quella cifra rimarrà, per intervento del governo nazionale, fuori dal computo del patto di stabilità. Non ci è voluto un gran talento, insomma. Un importante stanziamento, questa volta sono serio, riguarda invece la messa in sicurezza delle scuole della città. Ma il fiore all'occhiello è la cifra stanziata per le tribune e altri interventi sullo stadio: 900mila euro. Ecco finalmente l'incisività che tutti chiedevano alla giunta Maffei. La Roma imperiale è lontana quattrocento chilometri e una ventina di secoli, ma quando non c'è più da distribuire pane sono sempre pronti i circensi.

La vera novità è però l'annuncio di Maffei: nuova giunta entro il 10 dicembre. Il Sindaco si guarda bene dallo specificare se completerà la attuale giunta azzoppata (hanno abbandonato Rosa Cascella del Pd ancora prima dell'inizio e Antonio Carpagnano del Psi dopo il caso Montaltino) o se invece donerà una giunta nuova di zecca come regalo di Natale alla città. Entrambe le ipotesi appaiono nebulose. Maffei sarà, come sempre, stretto tra i veti incrociati di partiti, gruppi, fazioni, contrade. Il Pd, secondo la sacra divisione di poltrone post-elezioni, avrebbe da riscuotere il credito di un altro assessore se la giunta fosse solo completata. Chi lo indicherà? Il gruppo consiliare all'unanimità riunito in conclave? Il segretario fantasma (quello dimissionario è diventato un Cittadino in movimento diretto non si sa bene dove)? Sarà estratto a sorte? Se invece la giunta sarà azzerata, i giochi nel Pd saranno molto più semplici. O no? Il gruppo consiliare è cresciuto da 10 a 13. Sedere a tavola in 13 pare non porti bene. Chi sarà il quattordicesimo commensale? Maffei, Mennea, Attolico. Si accettano scommesse. In ogni caso, se la matematica ci assiste, nella precedente spartizione il Pd aveva un assessore ogni 2,5 consiglieri. Cresciuto il gruppo di tre unità, potrebbe chiederne un altro. O invece rimarranno quattro di cui uno vicesindaco? Idv e Fds dovrebbero essere terreni meno scivolosi per Maffei. Riconfermeranno in ogni caso i loro esponenti attuali. Il Psi chiederà probabilmente di nuovo la postazione di vicesindaco. Anche a partire dalla posizione di oggettivo vantaggio rispetto a Maffei: il Psi ha offerto, con la presidenza a tempo del consigliere regionale Pastore, la soluzione al problema presidente del consiglio che rischiava di far crollare Maffei e la coalizione già all'indomani delle elezioni. I debiti non si pagano il giorno in cui si contraggono. Esiti di commedia, o di tragedia, si aspettano invece dal trio: Sel, Lista Emiliano, Buona Politica. Sel non ha più consiglieri, ma ha invece un assessore. E naturalmente ha Vendola. La lista Emiliano è appena nata e vanta un consigliere (Lanotte) e nessun assessore. Ma ha Emiliano. La Buona Politica ha un consigliere (Calabrese) e un assessore (Maffione). Ma Calabrese e il movimento non si riconoscono in Maffione. Quindi nessun assessore. E nessun Vendola o Emiliano a Bari.

Una lunga traversata nel deserto aspetta dunque Maffei. Impantanato nelle sabbie mobili dei continui rinvii, delle trattative infinite, della paura di scontentare qualcuno finendo per scontentare tutti. Una soluzione in effetti c'è, ma avrebbe richiami biblici: la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Nuove poltrone, nuove deleghe, mettere sul piatto il Cda della Barsa, della Casa di riposo ecc. ecc. Ma siamo certi che non sia questa la strada che seguirà il primo cittadino. Ci aspettiamo invece che faccia l'unica scelta di saggezza. Una giunta eccezionale per tempi di emergenza. Azzerare la giunta azzoppata. Sei persone, di area o tecnici poco importa. Almeno due donne. A tempo pieno e a stipendi ridotto. Aggredendo i problemi veri della città. Stop a nuovi cantieri per 5 anni. Una commissione interna sulla Barsa che la porti a un fallimento pilotato, con i servizi affidati a micro cooperative specializzate per segmento. Ristrutturazione della struttura amministrative: riduzione del numero di dirigenti e riorganizzazione dei settori; eliminazione dei premi (in tempi di crisi i segnali devono darli tutti). Introduzione di sistemi di partecipazione sui grandi temi di dibattito (cementerai, rifiuti, ripetitori): un modello potrebbe essere la Legge regionale della Toscana sulla Partecipazione. Una equipe di studio e azione sul disagio legato alla situazione economica ed occupazionale: ben venga la proposta di un numero verde lanciata dal consigliere Caracciolo, ma si può fare di meglio.

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