Cronaca
Ipotesi dolosa nell'incendio di Barletta: rifiuti bruciati, fiamme e fumo nero
Le forze dell'ordine sarebbero già in possesso di alcune immagini di videosorveglianza
Barletta - lunedì 22 agosto 2022
11.01
Per Barletta quella di ieri è stata una tranquilla domenica pomeriggio estiva che, all'improvviso, ha assunto tratti di preoccupazione. Mancavano pochi minuti alle 17 quando una colonna di fumo nero ha sovrastato la città.I social sono stati invasi da foto che segnalavano un vasto incendio ben visibile da ogni zona di Barletta. Il fumo è stato visto anche in altre città, come Andria, Trani e Canosa. Il rogo è nato in un'area nei pressi dell'ex mattatoio di Barletta. Le fiamme, infatti, sono divampate appena fuori il centro abitato e a poca distanza dal canile comunale. Più in particolare, l'incendio è scoppiato all'interno dell'edificio destinato a ospitare la nuova sede del comando dei vigili del fuoco.
A tal proposito, sembrerebbe che le forze dell'ordine abbiano già acquisito, da alcune telecamere installate in zona, delle immagini che potrebbero confermare la matrice dolosa dell'incendio e consentire di rendere più spedite le indagini.
Intanto, non si sono fatte attendere le prime dichiarazioni di sconcerto per quanto accaduto. «Sono seriamente preoccupata - ha detto la consigliera comunale Santa Scommegna - per la salute di tutti noi, chiedo che si faccia chiarezza, immediatamente, sui rischi che corriamo e le precauzioni da adottare. Come è possibile che nessuno si sia accorto che in un immobile, ad uso pubblico, qualche criminale abbia depositato dei rifiuti illecitamente?».
Ad intervenire è stato anche Lello Corvasce, presidente della sezione cittadina di Legambiente che, in un lungo post di sfogo contro i detrattori dei volontari dell'associazione, ha scritto: «Oggi è accaduta una cosa gravissima, un ennesimo duro colpo per l'ambiente e per la nostra salute. Un atto sconsiderato al quale spero le indagini attribuiscano un volto ed un nome, una questione di cui chiederemo formalmente conto».
L'ipotesi dolosa
A prendere fuoco sono stati alcuni rifiuti illecitamente sversati proprio in quell'area. L'ipotesi è subito circolata, ma la conferma è arrivata dal sindaco Cosimo Cannito che nel tardo pomeriggio ha scritto: «Invito i cittadini incivili a diventare civili smettendola con lo sversamento abusivo di rifiuti». E ha aggiunto: «Mi auguro che i responsabili possano essere subito individuati», facendo presumere l'ipotesi dolosa del gesto sul quale faranno chiarezza le autorità.A tal proposito, sembrerebbe che le forze dell'ordine abbiano già acquisito, da alcune telecamere installate in zona, delle immagini che potrebbero confermare la matrice dolosa dell'incendio e consentire di rendere più spedite le indagini.
«Un ennesimo colpo per l'ambiente»
«Fortunatamente nulla di grave», ha tranquillizzato il primo cittadino. Durante la giornata, infatti, non si sono registrati danni a cose o persone nonostante lì vicino ci siano alcune villette abitate. Nessun pericolo neanche per gli ospiti a quattro zampe del rifugio comunale: «Dalle prime informazioni assunte - hanno fatto sapere i volontari dell'Enpa di Barletta - ci risulta che non ci siano rischi per i cani, se non un grande spavento». Sono state necessarie ore di lavoro da parte dei vigli del fuoco prima di spegnere totalmente le fiamme attive fino a tarda sera.Intanto, non si sono fatte attendere le prime dichiarazioni di sconcerto per quanto accaduto. «Sono seriamente preoccupata - ha detto la consigliera comunale Santa Scommegna - per la salute di tutti noi, chiedo che si faccia chiarezza, immediatamente, sui rischi che corriamo e le precauzioni da adottare. Come è possibile che nessuno si sia accorto che in un immobile, ad uso pubblico, qualche criminale abbia depositato dei rifiuti illecitamente?».
Ad intervenire è stato anche Lello Corvasce, presidente della sezione cittadina di Legambiente che, in un lungo post di sfogo contro i detrattori dei volontari dell'associazione, ha scritto: «Oggi è accaduta una cosa gravissima, un ennesimo duro colpo per l'ambiente e per la nostra salute. Un atto sconsiderato al quale spero le indagini attribuiscano un volto ed un nome, una questione di cui chiederemo formalmente conto».