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La città

«Non potrò cancellare il terrore che ho provato», la lettera dopo il ferimento dell’operatrice Bar.S.A.

Nella busta c'erano garze usate e più di 30 siringhe senza cappuccio di protezione

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera da parte dell'operatrice ferita ieri dagli aghi di molte siringhe intrise di sangue, abbandonate in una busta su un cestino da palo in pieno centro di Barletta.
«La lettera è piena di umanità e abbiamo fortemente voluto pubblicarla per il rigore che traspare oltre il dispiacere e l'avvilimento». Interviene visibilmente provato dalla notizia l'amministratore unico di Bar.S.A. S.p.A. avv. Michele Cianci che ha seguito personalmente tutti gli avvenimenti e ha dato seguito alla regolare denuncia alle forze dell'ordine. «Il rigore e la dignità di una mamma di bimbi che teme per la propria incolumità preoccupandosi di quella di chiunque avesse potuto avere la sua stessa disavventura. L'operatrice si firma A.M., ne rispettiamo l'anonimato e le siamo vicini, facendo nostri ogni concetto e ogni virgola, per invitare tutti ad un buon esercizio di coscienza. Rincuorato dall'attività dei Carabinieri di Barletta - continua Cianci - da cui ho inteso ci siano delle ottime possibilità di risalire al criminale».

«Mi rivolgo a te che hai avuto il barbaro coraggio di appendere al Palo quella busta azzurra che mai nella mia vita potrò dimenticare. Ho deciso di scriverti perché voglio che ti arrivino tutto il mio dolore, le mie preoccupazioni, le mie ansie e i miei pensieri più bui. Tu hai scelto deliberatamente di lasciare quella busta lì pur sapendo benissimo cosa ci fosse al suo interno e dalla mia mente mai potrò cancellare il terrore che ho provato quando, svuotandola, ho visto tutte quelle siringhe piene di sangue (e ce ne erano almeno una trentina tutte senza cappuccio) oltre a garze intrise di qualsiasi sostanza.

Vorrei che tu capissi la malvagità del tuo gesto, perché appendendo in quel punto la busta sapevi che "quelli della Bar.S.A." dovevano metterci le mani per raccoglierla, quindi io ti paragono ad un criminale che intenzionalmente voleva fare del male a qualcuno e quel qualcuno "fortunatamente" sono stata io e non un bambino o una donna incinta che malauguratamente si fossero trovati a passare di la'...vergogna!!!

Io mi auguro che questa storia non porti con sé conseguenze gravi per la mia salute e che per me questo resterà solo un brutto ricordo che non mi abbandonerà mai, ma sicuramente per molte notti ancora non riuscirò a chiudere occhio e mi auguro che la stessa cosa possa succedere a te riflettendo su queste mie poche righe perché comunque, in qualche modo, questo episodio avrà segnato per sempre la mia vita poiché da domani tornerò a svolgere il mio lavoro con l'angoscia di imbattermi nuovamente in quella busta azzurra.

Ora mi rivolgo a tutti i cittadini che ogni giorno abbandonano sacchetti di rifiuti ovunque in giro per la città perché... tanto passano "Quelli della Bar.S.A.". Dietro quelle divise ci sono uomini e donne che con dignità cercano di svolgere il loro lavoro al meglio ma che puntualmente vengono sbeffeggiati e bistrattati; quello che è successo ieri rappresenta il punto più alto di inciviltà e mancanza di rispetto nei nostri confronti.

Vi chiedo solo di pensare alle conseguenze delle vostre azioni scellerate perché a volte, purtroppo, tali conseguenze possono essere devastanti non solo per il corpo ma anche, e soprattutto, per l'animo delle vittime».
  • Bar.S.A.
  • Situazione di pericolo
  • cestino dei rifiuti
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