La città
«Noi barlettani facciamo schifo»
Un 2012 tutto da bruciare. Siamo tutti civili cittadini di una Provincia?
Barletta - sabato 7 gennaio 2012
«Noi barlettani facciamo schifo». Questo è stato il commento compiaciuto e rassegnato di un passante davanti al gesto vandalico consumatosi all'ora di pranzo in via Vitrani. Un piccolo falò in pieno giorno è stato appiccato ai sacchetti contenenti carta da riciclare, posti sotto le abitazioni, in attesa degli addetti alla raccolta.
Cosa volete che sia se le fiamme rischiavano di bruciare il citofono del condominio, cosa importa se il "divertente" gesto abbia allarmato tutti condomini, che sono scesi coi secchi d'acqua per spegnere il piccolo focolaio, mentre la gente osservava e commentava, e i piccoli vandali si erano già dileguati, nella fretta di correre a casa per il pranzo.
Questo atto vandalico potrebbe essere un gesto poco importante o, come dicono i benpensanti, una "bravata", da catalogare con altre bravate, come ad esempio i cassonetti bruciati di sera, i cestini distrutti in preda a follia latente del sabato sera, i contenitori per l'umido rovesciati per terra, le aiuole pulite e subito insozzate, la litoranea usata come discarica e "gabinetto" per deiezioni canine, i graffiti "artistici" sulla chiesa di S.Maria degli Angeli, e si potrebbe continuare all'infinito, in disprezzo del decoro urbano.
Piccoli sfregi che avvengono anche di giorno, all'insegna dello slogan generico: «Noi barlettani siamo incivili», come se questo fosse un lasciapassare per fare ciò che si vuole. A chi dare la colpa? Stavolta i politici non sono il capro espiatorio per questo problema, dato che l'educazione dovrebbe essere impartita dalla famiglia, e non dal consiglio comunale.
Siamo tutti cittadini di una Provincia, ma non tutti ci comportiamo da "civili cittadini" di una Provincia che si rispetti, non interessa a tutti rispettare le piccole cose, come ad esempio una aiuola. Come mai, in altri paesi come Corato o Canosa, il decoro urbano è maggiormente rispettato e tutelato dagli stessi cittadini? A voi barlettani l'ardua sentenza.
Cosa volete che sia se le fiamme rischiavano di bruciare il citofono del condominio, cosa importa se il "divertente" gesto abbia allarmato tutti condomini, che sono scesi coi secchi d'acqua per spegnere il piccolo focolaio, mentre la gente osservava e commentava, e i piccoli vandali si erano già dileguati, nella fretta di correre a casa per il pranzo.
Questo atto vandalico potrebbe essere un gesto poco importante o, come dicono i benpensanti, una "bravata", da catalogare con altre bravate, come ad esempio i cassonetti bruciati di sera, i cestini distrutti in preda a follia latente del sabato sera, i contenitori per l'umido rovesciati per terra, le aiuole pulite e subito insozzate, la litoranea usata come discarica e "gabinetto" per deiezioni canine, i graffiti "artistici" sulla chiesa di S.Maria degli Angeli, e si potrebbe continuare all'infinito, in disprezzo del decoro urbano.
Piccoli sfregi che avvengono anche di giorno, all'insegna dello slogan generico: «Noi barlettani siamo incivili», come se questo fosse un lasciapassare per fare ciò che si vuole. A chi dare la colpa? Stavolta i politici non sono il capro espiatorio per questo problema, dato che l'educazione dovrebbe essere impartita dalla famiglia, e non dal consiglio comunale.
Siamo tutti cittadini di una Provincia, ma non tutti ci comportiamo da "civili cittadini" di una Provincia che si rispetti, non interessa a tutti rispettare le piccole cose, come ad esempio una aiuola. Come mai, in altri paesi come Corato o Canosa, il decoro urbano è maggiormente rispettato e tutelato dagli stessi cittadini? A voi barlettani l'ardua sentenza.