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Nella provincia Bat discariche fuorilegge

Il Movimento Legge Rifiuti Zero: «Castello di carta che si sgretola»

«Il castello di carta costruito in tutti questi anni dall'ex presidente della provincia Bat, Francesco Ventola, e dal Sindaco di Andria Giorgino (Presidente dell'OGA) in materia di rifiuti continua a sgretolarsi». Non le mandano a dire Sabrina Salerno e Alessandro Zagaria del Movimento Legge Rifiuti Zero e senza parole velate continuano: «Dopo il sequestro e la chiusura della discarica AMIU di Trani per disastro ambientale aggravato, emissioni in atmosfera non autorizzate e gestione dei rifiuti in mancanza di autorizzazione, un'altra discarica della provincia Bat chiude i battenti.

Trattasi della discarica sita ad Andria. In seguito ad un sopralluogo dell'ARPA Puglia infatti in tale impianto è stato sospeso il conferimento dei rifiuti a causa della presenza di pericolosi inquinanti fuoriusciti attraverso il percolato.

Oggi ci ritroviamo di fronte all'ennesima emergenza in Puglia dovuta ad una gestione dei rifiuti fallimentare da parte di un governo regionale che ha basato la propria politica di chiusura del ciclo dei rifiuti sulle discariche, strizzando l'occhio alla pratica dell'incenerimento. Se è vero che in questi anni alcuni comuni della provincia Bat hanno finalmente intrapreso la strada della raccolta differenziata porta a porta con percentuali importanti, altri Comuni invece, come per esempio Bisceglie dove è sindaco l'attuale presidente della Bat, Francesco Spina, registrano percentuali bassissime, quasi da prefisso telefonico. Il paradosso è che l'emergenza che in queste ore sta investendo la provincia Bat viene affrontata da chi è responsabile di questa situazione, con soluzioni tampone come quelle partorite dall'OGA (Organismo di Gestione Ambito) della Bat e dall'ufficio di gestione dei rifiuti della regione Puglia.

Nell'ultima riunione dell'OGA, che si è tenuta presso il Comune di Barletta in seguito all'incontro svoltosi presso l'Ufficio Gestione Rifiuti della Regione Puglia, si è ipotizzato di portare la frazione secca residua di quei Comuni che fanno il porta a porta nelle discariche di rifiuti speciali presenti nella Bat. Questo dopo aver consumato il primo passaggio di biostabilizzazione presso l'impianto di Foggia, con un notevole aumento dei costi per la collettività.

Però anche questa soluzione rischia di essere monca visto perché poggia su un particolare che il Sindaco di Barletta Cascella dovrebbe conoscere bene. Se fra le discariche di rifiuti speciali non pericolosi candidate a ricevere il secco residuo dovesse esserci quella presente a Barletta in località San Procopio ci troveremmo dinanzi all'ennesima scelta al limite della legalità.

Per tale discarica il Sindaco Cascella chiedeva ad aprile il rispetto del Piano regionale gestione rifiuti speciali e di quello paesaggistico territoriale regionale. Il primo cittadino di Barletta osservava che la discarica, per la quale gli enti competenti stanno valutando il rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale, si pone a breve distanza da un ex discarica per la quale sono state recentemente avanzate e aggiudicate opere di disinquinamento e recupero, facendo altresì presente che il nuovo impianto è collocato a una distanza di circa 1300 metri dal Borgo di Montaltino, dove risiedono 73 cittadini, per la cui valorizzazione è stato recentemente sottoscritto un protocollo di intesa con la Regione Puglia, la Provincia e altri Comuni, che sancisce il concorde impegno a recuperare e conservare le risorse naturali e ambientali del luogo, peraltro limitrofo ad aree per usi civici ugualmente soggette a tutela paesaggistica.

Il rimpallo di responsabilità al quale assistiamo oggi risulta strumentale e dannoso per la collettività che subisce ancora una volta l'inefficienza di organismi, come gli ARO (Ambiti di Raccolta Ottimale) e gli OGA, che raggruppano rappresentanti dei diversi Comuni del territorio impreparati, lenti, campanilisti e demagoghi. Amministratori ai quali tuttavia un merito va riconosciuto: quello di violare sistematicamente il diritto dei cittadini ad essere coinvolti in tutte le decisioni che riguardano ambiente e salute, in particolare in quelle legate alla gestione dei rifiuti.

Da anni ormai noi del movimento Legge rifiuti zero, proponiamo l'adesione e la realizzazione dell'omonima strategia, chiedendo insistentemente di partecipare alle riunioni in seno agli ARO e OGA. L'alternativa c'è ed è concreta: realizzazione possibilmente in fronte di discarica di un impianto di selezione e recupero dei rifiuti residui in modo da recuperare ancora materiali riciclabili sfuggiti alla raccolta differenziata, impedire che materiali tossici (vernici, pile, ecc.) possano essere inviati nella discarica transitoria e per stabilizzare la frazione organica residua eventualmente sottoposta anche a recupero energetico attraverso la digestione anaerobica; tutto ciò perché sia possibile ridurre in quantità e in tossicità i rifiuti che in via transitoria (in attesa di arrivare a "smaltimento Zero") si devono ancora inviare a discarica; in questo quadro anche sistemi di sottoriciclaggio delle plastiche eterogenee, attraverso processi di estrusione possono essere significativamente utili agli scopi di impegnare al minimo le volumetrie di discarica recuperando al contempo preziosi materiali.
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