Politica
Minacciato di morte, Michele Rizzi ricorda l'episodio di 11 anni fa
«Mi volevano assegnare una scorta ma rifiutai»
Barletta - mercoledì 13 aprile 2022
10.48
Fu minacciato di morte attraverso una lettera inviata alla redazione della Gazzetta, ma ciò non spaventò Michele Rizzi, esponente della politica barlettana per "Un'altra Puglia è possibile". Da allora, ben poco è cambiato in termini di clima di sicurezza in città.
Rizzi rievoca l'episodio che lo coinvolse facendo un riferimento anche ai recenti episodi di cronaca nera che hanno colpito Barletta negli ultimi mesi.
«Esattamente 11 anni fa la Gazzetta del Mezzogiorno riceveva una lettera di minacce di morte rivolta al sottoscritto. Si diceva che se non l'avessi finita di denunciare fatti di natura mafiosa avrei fatto la fine di Peppino Impastato. Mi volevano assegnare una scorta ma rifiutai perché non mi sarei mai fatto intimidire da nulla e da nessuno.
A distanza di anni, un insieme di assassini sconvolgono la mia bellissima città, Barletta. Claudio viene accoltellato per un drink non offerto. Michele scompare nel nulla. Peppe viene assassinato nel suo bar. Ragazzi che pagano con la vita in una società dove la sopraffazione sembra avere la meglio lasciando nello sconforto un'intera comunità.
Ma dalla rabbia e dallo sconforto deve partire una reazione, la stessa che animò il sottoscritto 11 anni fa, una reazione di resistenza perché un altro mondo è possibile e necessario. Oggi siamo a lutto, da domani si riprende la lotta».
Rizzi rievoca l'episodio che lo coinvolse facendo un riferimento anche ai recenti episodi di cronaca nera che hanno colpito Barletta negli ultimi mesi.
«Esattamente 11 anni fa la Gazzetta del Mezzogiorno riceveva una lettera di minacce di morte rivolta al sottoscritto. Si diceva che se non l'avessi finita di denunciare fatti di natura mafiosa avrei fatto la fine di Peppino Impastato. Mi volevano assegnare una scorta ma rifiutai perché non mi sarei mai fatto intimidire da nulla e da nessuno.
A distanza di anni, un insieme di assassini sconvolgono la mia bellissima città, Barletta. Claudio viene accoltellato per un drink non offerto. Michele scompare nel nulla. Peppe viene assassinato nel suo bar. Ragazzi che pagano con la vita in una società dove la sopraffazione sembra avere la meglio lasciando nello sconforto un'intera comunità.
Ma dalla rabbia e dallo sconforto deve partire una reazione, la stessa che animò il sottoscritto 11 anni fa, una reazione di resistenza perché un altro mondo è possibile e necessario. Oggi siamo a lutto, da domani si riprende la lotta».