Mario muore di cancro prima di essere riassunto dalla Bar.S.A.

Spettabile Redazione, vista l'attenzione dedicata alla parodia della giunta Maffei, vi saremo grati se deste spazio alla lettera in allegato alle seguente e-mail al fine di renderla di dominio pubblico. E' un tributo a un caro amico che ci ha lasciati sabato 5 marzo 2011. Gli amici

Gentilissima amica, dopo la tua email e la preziosa conversazione telefonica tra noi intercorsa, doverosamente Barlettalife pubblica in forma integrale, ringraziandoti di aver affidato a noi un documento così intimo.

Cari lettori, vi racconto una storia o, meglio, una triste storia!

Era il 13 giugno 2008, quando, all'incirca una decina di lavoratori della Barsa, la multiservizi per il 72% del comune di Barletta, ricevono, mentre stavano espletando il loro lavoro, lettera di licenziamento. L'allora presidente Barsa, motivava il tutto col mancato affidamento di servizi e commesse da parte del comune di Barletta. La classe politica barlettana, di cui la compagnia teatrale di Cilli & Company ne fa la parodia ma limitatamente all'ala sinistra ed al suo capo, ha recitato la sua parte, ovviamente non presso "I Bucanieri" ma dove in questi anni ha dato il meglio di sé: in consiglio comunale.

Destra e sinistra impersonavano la parte di colui che si interessa al caso ma rinvia la soluzione finale a data da destinarsi…

Il capo della farsa, il Sig. Mafè, in questa tragedia (quella dei lavoratori che non hanno goduto di ammortizzatori sociali) è andato a braccio, nel vero senso della parola, cioè ha utilizzato il suo arto per "parodiare" uno dei licenziati al quale ha voluto far credere che col tempo la tragedia sarebbe diventata commedia. Purtroppo quel lavoratore ha visto quella tragedia arricchirsi di ulteriori atti e scene tragiche: dal tribunale che voleva dargli la risposta circa la legittimità del suo licenziamento nel 2012 allo stesso tribunale che anticipa i tempi di un anno perché il lavoratore, e questo purtroppo è realtà, gli comunica che la sua vita è arrivata al capolinea.

Ebbene sì cari lettori, il lavoratore al quale il sindaco di Barletta, a cui si era rivolto per capire se c'era un' attenzione da parte della classe politica barlettana, cingeva le spalle per infondergli sicurezza e speranze, non ha retto: un male incurabile ha preso il sopravvento e lo ha messo K.O. Così la tragedia è rimasta tragedia e la classe politica barlettana è rimasta uguale a sé stessa: silenziosa, reticente, accondiscendente. Un episodio giustifica gli aggettivi addotti. Uno dei lavoratori licenziati, ricevuta la sentenza da parte del tribunale che dichiarava illegittimo il suo licenziamento, viene reintegrato "per finta" dalla Barsa che lo paga stando a casa perché, scrive Barsa, non ha nulla da fargli fare. Un consigliere comunale promette acquisizione di atti e relative azioni: qualcuno sa come è andata a finire???

Ora se non ci fosse quel lavoratore che purtroppo non saprà mai come andrà a finire, Cilli & Company avrebbero un bel copione da mettere in scena ma questa volta dando un ruolo anche all'ala destra del consiglio comunale che al pari di quella opposta si è mostrata ugualmente silenziosa, reticente, accondiscendente. Il luogo della rappresentazione teatrale questa volta lo si potrebbe prendere in prestito proprio dal lavoratore-protagonista di questa triste storia che, da quando si era trovato nella situazione di licenziato, si concedeva lunghe passeggiate lungo la litoranea dove c'era lo psicologo che lo aspettava: il mare!

Il Professore, così lo chiamavano i suoi colleghi licenziati, sarà sempre libero come recita un vecchio adagio (Chi ama il mare sarà sempre libero) la classe politica barlettana, dopo aver letto questa storia, sarà libera di capirne il senso o libera di continuare ad essere silenziosa, reticente, accondiscendente!

A Mario.