Cronaca
Mamma di Barletta dona gli organi con un grande gesto d'amore
La donna è morta a soli 46 anni: il dolore della famiglia diventa un grande atto di solidarietà
Barletta - mercoledì 7 luglio 2021
13.40
Sono state effettuate presso l'ospedale "Bonomo" di Andria le procedure di espianto degli organi ad una donna di 46 anni, barlettana, deceduta in seguito ad un aneurisma celebrale.
In quasi 30 ore si sono avvicendate nelle sale di rianimazione dirette dal dottor Nicola Di Venosa cinque equipe chirurgiche: il fegato è stato prelevato dall'equipe del San Camillo di Roma, i reni sono stati prelevati dall'equipe di Foggia e trasferiti a Bari e a Livorno, il cuore e i polmoni sono stati prelevati dai cardiochirurghi e dai chirurghi del torace dell'ospedale Le Molinetti di Torino, le cornee sono state prelevate dalla unità operativa di Oculistica di Andria diretta dal dottor Fabio Massari e inviate alla Banca degli occhi di Mestre. Tutte le attività sono state coordinate dal dottor Giuseppe Vitobello.
"A donare è stata una donna di 46 anni di Barletta - spiega il dottor Giuseppe Vitobello - il mio e il nostro ringraziamento vanno innanzitutto al marito e alla figlia della donatrice per avere espresso parere favorevole. Devo però ringraziare anche tutti gli operatori del presidio di Andria che hanno collaborato perché la più difficile donazione di organi mai fatta ad Andria andasse a buon fine".
"Siamo vicini alla famiglia della donatrice e la ringraziamento per questo ultimo e fondamentale gesto d'amore - dice Alessandro Delle Donne, Commissario straordinario della Asl Bt - la donazione degli organi è il "sì" alla vita che continua e nella nostra provincia, grazie ai tanti esempi positivi e al grande lavoro che stanno portando avanti i referenti aziendali, la cultura della donazione sta crescendo. Dall'inizio dell'anno a oggi sono state effettuate 5 donazioni e 8 osservazioni mentre sono 96 le cornee donate".
Era una mamma eccezionale e una splendida moglie, ci racconta chi la conosceva. Il dolore della famiglia si è tramutato in un grande atto di amore e solidarietà, grazie alla generosità del marito e della figlia della donna scomparsa precocemente.
L'auspicio è che questa grande generosità sia contagiosa e che in tanti possano convincersi dell'importanza di donare: un gesto come questo può restituire immensa gioia a chi attende con fiducia e speranza un organo che gli salvi la vita.
In quasi 30 ore si sono avvicendate nelle sale di rianimazione dirette dal dottor Nicola Di Venosa cinque equipe chirurgiche: il fegato è stato prelevato dall'equipe del San Camillo di Roma, i reni sono stati prelevati dall'equipe di Foggia e trasferiti a Bari e a Livorno, il cuore e i polmoni sono stati prelevati dai cardiochirurghi e dai chirurghi del torace dell'ospedale Le Molinetti di Torino, le cornee sono state prelevate dalla unità operativa di Oculistica di Andria diretta dal dottor Fabio Massari e inviate alla Banca degli occhi di Mestre. Tutte le attività sono state coordinate dal dottor Giuseppe Vitobello.
"A donare è stata una donna di 46 anni di Barletta - spiega il dottor Giuseppe Vitobello - il mio e il nostro ringraziamento vanno innanzitutto al marito e alla figlia della donatrice per avere espresso parere favorevole. Devo però ringraziare anche tutti gli operatori del presidio di Andria che hanno collaborato perché la più difficile donazione di organi mai fatta ad Andria andasse a buon fine".
"Siamo vicini alla famiglia della donatrice e la ringraziamento per questo ultimo e fondamentale gesto d'amore - dice Alessandro Delle Donne, Commissario straordinario della Asl Bt - la donazione degli organi è il "sì" alla vita che continua e nella nostra provincia, grazie ai tanti esempi positivi e al grande lavoro che stanno portando avanti i referenti aziendali, la cultura della donazione sta crescendo. Dall'inizio dell'anno a oggi sono state effettuate 5 donazioni e 8 osservazioni mentre sono 96 le cornee donate".
Era una mamma eccezionale e una splendida moglie, ci racconta chi la conosceva. Il dolore della famiglia si è tramutato in un grande atto di amore e solidarietà, grazie alla generosità del marito e della figlia della donna scomparsa precocemente.
L'auspicio è che questa grande generosità sia contagiosa e che in tanti possano convincersi dell'importanza di donare: un gesto come questo può restituire immensa gioia a chi attende con fiducia e speranza un organo che gli salvi la vita.