Eventi
Le opere di De Stefano in mostra al Castello di Barletta
L'esposizione sarà visitabile sino a 7 gennaio 2018
Barletta - venerdì 22 settembre 2017
21.33 Comunicato Stampa
"La mostra che oggi inauguriamo ci consente di salvaguardare e cominciare a valorizzare le opere rimaste per troppo tempo chiuse all'interno della ex Cantina sperimentale. Tornano ad essere patrimonio della città e tutti noi abbiamo ora il compito di difenderle lavorando con tenacia, determinazione e senso di comunità". Così il sindaco Pasquale Cascella all'inaugurazione, alla presenza del prefetto Clara Minerva, della mostra "Cultura e natura. L'arte di Vincenzo De Stefano nelle opere del Museo Civico e della Cantina Sperimentale", incentrata sulle opere del pittore barlettano Vincenzo De Stefano. (1861-1942).
L'evento espositivo, inserito nel programma del Comune delle "Giornate Europee del Patrimonio" per le quali il Consiglio d'Europa quest'anno ha scelto il tema "Cultura e Natura", sarà visitabile sino al 7 gennaio 2018 all'interno del museo civico del Castello.
La produzione dell'artista barlettano è documento di un'epoca che si protende a cavallo tra il XIX e il XX secolo e allo stesso tempo di un ambiente artistico, quello pugliese, in anni fertili per le correnti culturali imperanti in ambito nazionale e internazionale. De Stefano non trascurò alcun genere. Nato a Barletta nel 1861, fu inizialmente allievo del pittore Gian Battista Calò, primo maestro anche di Giuseppe De Nittis e Giuseppe Gabbiani. Grazie ad una borsa di studio concessa dal Comune si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove ricevette gli insegnamenti di Domenico Morelli, Filippo Palizzi, Federico Maldarelli, Antonio Licata. Al termine degli studi frequentò la Scuola del Nudo di Roma e, conseguito il diploma per l'insegnamento del disegno nelle scuole medie, tornò a Barletta. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1942, la vedova Gabriella Trotta lasciò al Comune una collezione di sessantaquattro quadri e quarantatre disegni, privandosi, come già prima di lei Léontine De Nittis, della parte migliore dell'eredità.
La mostra "Cultura e natura" pone a confronto opere diverse della poliedrica produzione di Vincenzo De Stefano: nelle nove nature morte del Museo Civico l'artista indaga con estrema attenzione il reale, rilevando, attraverso una pennellata rapida e sicura, le peculiarità cromatiche e formali di fiori e frutta; nelle otto serie ampelografiche provenienti dalla Cantina Sperimentale registra con un'accuratezza estrema le caratteristiche della pianta e della sua morfologia, coniugando il metodo scientifico e classificatorio con il proprio gusto artistico. In entrambe le collezioni vera protagonista è la luce, che restituisce vitalità e verità alle composizioni, in un complesso gioco di riflessi e traslucenze.
La mostra curata da DIDA.ART srl, con testi della storica dell'arte Ester De Rosa, è pensata in relazione ai contenuti del Museo, con un taglio critico e di approfondimento coerente con l'esposizione permanente. Obiettivo dell'iniziativa è di favorire la promozione e valorizzazione del Museo Civico, non solo recuperando alcune opere conservate nei depositi, ma soprattutto rendendo fruibile una parte unica del ricco patrimonio della ex Cantina Sperimentale di Barletta, la cui vicenda si intreccia significativamente con la storia dell'intera comunità cittadina grazie anche alla personalità di uno dei grandi maestri della scuola artistica che da Barletta ha saputo guardare anzitempo all'Europa.
E proprio per le due Giornate europee del patrimonio, sabato e domenica, l'apertura serale della mostra sarà prolungata dalle ore 20.00 alle ore 23.00 con biglietto di ingresso simbolico di € 1,00.
L'evento espositivo, inserito nel programma del Comune delle "Giornate Europee del Patrimonio" per le quali il Consiglio d'Europa quest'anno ha scelto il tema "Cultura e Natura", sarà visitabile sino al 7 gennaio 2018 all'interno del museo civico del Castello.
La produzione dell'artista barlettano è documento di un'epoca che si protende a cavallo tra il XIX e il XX secolo e allo stesso tempo di un ambiente artistico, quello pugliese, in anni fertili per le correnti culturali imperanti in ambito nazionale e internazionale. De Stefano non trascurò alcun genere. Nato a Barletta nel 1861, fu inizialmente allievo del pittore Gian Battista Calò, primo maestro anche di Giuseppe De Nittis e Giuseppe Gabbiani. Grazie ad una borsa di studio concessa dal Comune si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove ricevette gli insegnamenti di Domenico Morelli, Filippo Palizzi, Federico Maldarelli, Antonio Licata. Al termine degli studi frequentò la Scuola del Nudo di Roma e, conseguito il diploma per l'insegnamento del disegno nelle scuole medie, tornò a Barletta. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1942, la vedova Gabriella Trotta lasciò al Comune una collezione di sessantaquattro quadri e quarantatre disegni, privandosi, come già prima di lei Léontine De Nittis, della parte migliore dell'eredità.
La mostra "Cultura e natura" pone a confronto opere diverse della poliedrica produzione di Vincenzo De Stefano: nelle nove nature morte del Museo Civico l'artista indaga con estrema attenzione il reale, rilevando, attraverso una pennellata rapida e sicura, le peculiarità cromatiche e formali di fiori e frutta; nelle otto serie ampelografiche provenienti dalla Cantina Sperimentale registra con un'accuratezza estrema le caratteristiche della pianta e della sua morfologia, coniugando il metodo scientifico e classificatorio con il proprio gusto artistico. In entrambe le collezioni vera protagonista è la luce, che restituisce vitalità e verità alle composizioni, in un complesso gioco di riflessi e traslucenze.
La mostra curata da DIDA.ART srl, con testi della storica dell'arte Ester De Rosa, è pensata in relazione ai contenuti del Museo, con un taglio critico e di approfondimento coerente con l'esposizione permanente. Obiettivo dell'iniziativa è di favorire la promozione e valorizzazione del Museo Civico, non solo recuperando alcune opere conservate nei depositi, ma soprattutto rendendo fruibile una parte unica del ricco patrimonio della ex Cantina Sperimentale di Barletta, la cui vicenda si intreccia significativamente con la storia dell'intera comunità cittadina grazie anche alla personalità di uno dei grandi maestri della scuola artistica che da Barletta ha saputo guardare anzitempo all'Europa.
E proprio per le due Giornate europee del patrimonio, sabato e domenica, l'apertura serale della mostra sarà prolungata dalle ore 20.00 alle ore 23.00 con biglietto di ingresso simbolico di € 1,00.