La città
La trincea nella neve del tenente Chieffi
Il barlettano Ferdinando Chieffi nella difesa del monte Guri-i-Topit
Barletta - domenica 28 dicembre 2014
20.33
Ferdinando Chieffi nasce a Barletta nel 1912. Diplomato in ragioneria, frequenta il corso allievi ufficiali di Moncalieri e il 14 gennaio 1934 viene promosso sotto tenente e assegnato al 74 Reggimento Fanteria. Nel 1937, allo scoppio della guerra di Spagna, Ferdinando si arruola volontario e viene assegnato alla 138 Legione. Durante i 23 mesi di guerra spagnola, il tenente Chieffi , distintosi per alcune azioni di guerra, viene decorato con due medaglie di bronzo e promosso a capo manipolo del Plotone Arditi Reggimentale. Rimpatriato nell'agosto del 1938, nel dicembre del 1940, Ferdinando parte per il fronte greco.
La campagna militare in Grecia
Fu una campagna militare disastrosa, voluta dalla propaganda del regime fascista. Mussolini era convinto che, dopo una resistenza simbolica, la Grecia si sarebbe lasciata conquistare, si sbagliava. I nostri soldati fanno miracoli, opponendosi agli avversari greci, che si battono eroicamente in difesa della propria patria. Lo spirito dei nostri soldati fa si che la linea difensiva eretta a gennaio 1941 tenga e ci salvi da una figuraccia.
La difesa del monte Guri-i-Topit
I comandi superiori decidono l'occupazione del monte Guri-i-Topit, la cui mole di oltre 2100 metri si erge di fronte alle truppe italiane, che occupano la cima. L'occupazione della cima strategica rientra anche nei piani nemici. Il 10 febbraio, sulla impervia cresta avvengono i primi scontri con i greci, le truppe italiane difendono nei giorni successivi le posizioni dagli attacchi di ingenti forze nemiche, supportate dalle artiglierie. In un clima rigidissimo, i soldati italiani resistono agli assalti degli avversari greci, superiori per numero ed armamento; nei combattimenti corpo a corpo, numerosi sono gli atti di eroismo. La difesa del monte, completamente innevato, si trasforma in guerra di posizione, fino al 4 aprile 1941, quando infuria una cruenta battaglia, durata 14 ore. I soldati italiani e gli alpini si trovano sotto il fuoco dell'artiglieria greca, mentre avanzano contro le postazioni avversarie, in estenuanti attacchi e contrattacchi.
In questo scenario, si svolge la vicenda del tenente Ferdinando Chieffi, il quale, accortosi che un centro di fuoco ostacolava l'avanzata della compagnia, al comando di un manipolo di soldati, lo assalta, armato solo di bombe a mano, riuscendo a sopraffare gli avversari greci. Ferito alla gamba, rifiuta le cure mediche e si getta nuovamente all'assalto, ma viene colpito a morte da una raffica di mitragliatrice, cadendo sul parapetto della trincea avversaria su cui si era lanciato. La salma fu seppellita con gli onori militari dagli avversari greci.
Ferdinando Chieffi aveva 29 anni e fu decorato con la Medaglia d'Oro alla Memoria. Il comune di Barletta ha intitolato a Ferdinando Chieffi l'omonima via.
A seguire, pubblichiamo gli elenchi dei soldati barlettani caduti, dispersi e deceduti per malattia durante la seconda guerra mondiale.
La campagna militare in Grecia
Fu una campagna militare disastrosa, voluta dalla propaganda del regime fascista. Mussolini era convinto che, dopo una resistenza simbolica, la Grecia si sarebbe lasciata conquistare, si sbagliava. I nostri soldati fanno miracoli, opponendosi agli avversari greci, che si battono eroicamente in difesa della propria patria. Lo spirito dei nostri soldati fa si che la linea difensiva eretta a gennaio 1941 tenga e ci salvi da una figuraccia.
La difesa del monte Guri-i-Topit
I comandi superiori decidono l'occupazione del monte Guri-i-Topit, la cui mole di oltre 2100 metri si erge di fronte alle truppe italiane, che occupano la cima. L'occupazione della cima strategica rientra anche nei piani nemici. Il 10 febbraio, sulla impervia cresta avvengono i primi scontri con i greci, le truppe italiane difendono nei giorni successivi le posizioni dagli attacchi di ingenti forze nemiche, supportate dalle artiglierie. In un clima rigidissimo, i soldati italiani resistono agli assalti degli avversari greci, superiori per numero ed armamento; nei combattimenti corpo a corpo, numerosi sono gli atti di eroismo. La difesa del monte, completamente innevato, si trasforma in guerra di posizione, fino al 4 aprile 1941, quando infuria una cruenta battaglia, durata 14 ore. I soldati italiani e gli alpini si trovano sotto il fuoco dell'artiglieria greca, mentre avanzano contro le postazioni avversarie, in estenuanti attacchi e contrattacchi.
In questo scenario, si svolge la vicenda del tenente Ferdinando Chieffi, il quale, accortosi che un centro di fuoco ostacolava l'avanzata della compagnia, al comando di un manipolo di soldati, lo assalta, armato solo di bombe a mano, riuscendo a sopraffare gli avversari greci. Ferito alla gamba, rifiuta le cure mediche e si getta nuovamente all'assalto, ma viene colpito a morte da una raffica di mitragliatrice, cadendo sul parapetto della trincea avversaria su cui si era lanciato. La salma fu seppellita con gli onori militari dagli avversari greci.
Ferdinando Chieffi aveva 29 anni e fu decorato con la Medaglia d'Oro alla Memoria. Il comune di Barletta ha intitolato a Ferdinando Chieffi l'omonima via.
A seguire, pubblichiamo gli elenchi dei soldati barlettani caduti, dispersi e deceduti per malattia durante la seconda guerra mondiale.