Scuola e Lavoro
«La Regione Puglia ignora la volontà del Comune sulla rete scolastica»
Intervento del segretario generale della Flc Cgil Bat, Francesco Dambra
Barletta - martedì 27 gennaio 2015
La Flc (Federazione Lavoratori della Conoscenza) della Cgil Bat esprime un giudizio fortemente negativo sulla decisione della Regione Puglia di ignorare in modo tanto evidente le scelte contenute nel "Piano di dimensionamento della rete scolastica della città di Barletta", approvato con colpevole ed assurdo ritardo dalla Giunta municipale. «A tal riguardo la Flc aveva espressamente sottolineato, in sede di consultazione sindacale il 13 novembre scorso, l'assoluta necessità di deliberare nel rispetto dei tempi previsti dalle Linee guida della Regione e di fare in modo che il piano della Provincia di Barletta – Andria – Trani, approvato con delibera del Presidente (n.4 del 27/11/2014) contenesse, al pari degli altri Comuni, le proposte chiare e definitive anche del Comune di Barletta, cosa che colpevolmente non è avvenuta e che ha quindi determinato una condizione di inaccettabile inadempienza, insieme all'incertezza ed al forte disorientamento dell'intero mondo scolastico, in una fase estremamente delicata, come l'avvio delle iscrizioni degli alunni da parte delle famiglie nei diversi ordini di scuola» scrive Francesco Dambra, segretario generale Flc Cgil Bat.
«La creazione del nuovo istituto comprensivo "D'Azeglio – De Nittis" e l'aggregazione della scuola secondaria di 1° grado "Manzoni" alla scuola secondaria di 1° grado "Baldacchini" non erano assolutamente contemplati nel Piano di dimensionamento scolastico approvato dalla Giunta Comunale con delibere n.268 del 05/12/2014 e n.1 del 14/01/2015. Suona, perciò, strano il riferimento della Giunta della Regione Puglia nel provvedimento di approvazione del Piano regionale alla delibera del Comune di Barletta, dal momento che non c'è alcuna corrispondenza tra la decisione regionale e le proposte di riorganizzazione della rete scolastica previste dalla già citata delibera di Giunta comunale n.1 del 14/01/2015. Non si capisce, perciò, che fine abbia fatto il rispetto delle scelte degli enti locali, la valorizzazione della partecipazione al processo decisionale delle comunità scolastiche e delle organizzazioni sindacali, criteri previsti dalle linee guida della Regione Puglia ed ai quali l'assessore regionale al diritto allo studio, Alba Sasso, ha dichiarato continuamente d'ispirare la condotta amministrativa. Si paga così, a duro prezzo, la decisione di non voler rimettere in discussione l'assetto degli istituti comprensivi "Mennea" e "Musti – Dimiccoli", scelta assurda ed assolutamente negativa compiuta dal Comune di Barletta negli anni scorsi, e che oggi costituirebbe la condizione necessaria per ripensare un sistema scolastico che abbia stabilità nel tempo. Questo renderebbe possibile non cancellare in tempi rapidi nel territorio comunale la presenza in condizioni di autonomia delle scuole secondarie di 1° grado "Moro" e "Baldacchini" dopo aver determinato lo svuotamento progressivo della "Manzoni", a causa della mancanza di una visione amministrativa lungimirante che avrebbe dovuto realizzare negli anni scorsi l'unica scelta razionale: l'unificazione tra la scuola secondaria di 1° grado "Moro" e la scuola secondaria di 1° grado "Dimiccoli". Invece, per le scelte che si sono compiute a livello comunale e per le decisioni assunte a livello regionale, sarà progressivamente a rischio nella città la presenza autonoma del segmento della scuola secondaria di 1° grado. Il Comune di Barletta, nel corso di un processo di coinvolgimento lungo ed inconcludente, ha assunto una condotta assolutamente fumosa e priva di alcuna credibilità, fatta di continue oscillazioni e di negativi condizionamenti di carattere bassamente elettoralistico. È sconfortante il fatto che la volontà della quasi totalità del mondo scolastico appartenente al ciclo dell'istruzione primaria e secondaria di primo grado non abbia contato assolutamente nulla per l'assessorato al diritto allo studio della Regione Puglia. E' desolante dover rilevare che ad Andria, nel recente passato, la Giunta regionale abbia condiviso la scelta di rivedere decisioni sbagliate, riferite alla creazione di alcuni istituti comprensivi, mentre per Barletta non sia stato possibile rimettere in discussione l'esistenza di due istituti comprensivi creati a carattere sperimentale in maniera maldestra e con enorme superficialità dall'Amministrazione comunale di qualche anno fa con una delibera di Giunta, che successivamente è stata revocata dal Commissario prefettizio.
Dobbiamo prendere amaramente atto che tanto la Giunta regionale, quanto l'Amministrazione comunale hanno perso credibilità nei confronti della stragrande maggioranza del mondo scolastico e delle organizzazioni sindacali, dal momento che le scelte faticosamente condivise con orientamento quasi unanime, dopo un lungo percorso, hanno finito per non trovare alcuna pratica e coerente attuazione. La Flc Cgil Bat chiede al sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, di intervenire immediatamente presso la Regione Puglia, assessorato al diritto allo studio, perché a fronte della scelta compiuta in sede di approvazione del piano di dimensionamento scolastico di non procedere all'accoglimento delle indicazioni contenute nella delibera comunale n.1 del 14/01/2015, riveda le scelte compiute in autonomia e apertamente discordanti con il piano comunale, ripristini l'assetto scolastico attualmente esistente al fine di scongiurare che le nuove e parziali soluzioni d'emergenza sconvolgano in modo irreversibile la configurazione territoriale del sistema scolastico afferente al ciclo d'istruzione di primo grado, rendendo velleitario nel prossimo anno ogni progetto di rivisitazione strutturale della rete scolastica cittadina che assicuri in modo certo e definitivo un carattere di stabilità pluriennale all'offerta formativa rivolta agli alunni della scuola dell'obbligo».
«La creazione del nuovo istituto comprensivo "D'Azeglio – De Nittis" e l'aggregazione della scuola secondaria di 1° grado "Manzoni" alla scuola secondaria di 1° grado "Baldacchini" non erano assolutamente contemplati nel Piano di dimensionamento scolastico approvato dalla Giunta Comunale con delibere n.268 del 05/12/2014 e n.1 del 14/01/2015. Suona, perciò, strano il riferimento della Giunta della Regione Puglia nel provvedimento di approvazione del Piano regionale alla delibera del Comune di Barletta, dal momento che non c'è alcuna corrispondenza tra la decisione regionale e le proposte di riorganizzazione della rete scolastica previste dalla già citata delibera di Giunta comunale n.1 del 14/01/2015. Non si capisce, perciò, che fine abbia fatto il rispetto delle scelte degli enti locali, la valorizzazione della partecipazione al processo decisionale delle comunità scolastiche e delle organizzazioni sindacali, criteri previsti dalle linee guida della Regione Puglia ed ai quali l'assessore regionale al diritto allo studio, Alba Sasso, ha dichiarato continuamente d'ispirare la condotta amministrativa. Si paga così, a duro prezzo, la decisione di non voler rimettere in discussione l'assetto degli istituti comprensivi "Mennea" e "Musti – Dimiccoli", scelta assurda ed assolutamente negativa compiuta dal Comune di Barletta negli anni scorsi, e che oggi costituirebbe la condizione necessaria per ripensare un sistema scolastico che abbia stabilità nel tempo. Questo renderebbe possibile non cancellare in tempi rapidi nel territorio comunale la presenza in condizioni di autonomia delle scuole secondarie di 1° grado "Moro" e "Baldacchini" dopo aver determinato lo svuotamento progressivo della "Manzoni", a causa della mancanza di una visione amministrativa lungimirante che avrebbe dovuto realizzare negli anni scorsi l'unica scelta razionale: l'unificazione tra la scuola secondaria di 1° grado "Moro" e la scuola secondaria di 1° grado "Dimiccoli". Invece, per le scelte che si sono compiute a livello comunale e per le decisioni assunte a livello regionale, sarà progressivamente a rischio nella città la presenza autonoma del segmento della scuola secondaria di 1° grado. Il Comune di Barletta, nel corso di un processo di coinvolgimento lungo ed inconcludente, ha assunto una condotta assolutamente fumosa e priva di alcuna credibilità, fatta di continue oscillazioni e di negativi condizionamenti di carattere bassamente elettoralistico. È sconfortante il fatto che la volontà della quasi totalità del mondo scolastico appartenente al ciclo dell'istruzione primaria e secondaria di primo grado non abbia contato assolutamente nulla per l'assessorato al diritto allo studio della Regione Puglia. E' desolante dover rilevare che ad Andria, nel recente passato, la Giunta regionale abbia condiviso la scelta di rivedere decisioni sbagliate, riferite alla creazione di alcuni istituti comprensivi, mentre per Barletta non sia stato possibile rimettere in discussione l'esistenza di due istituti comprensivi creati a carattere sperimentale in maniera maldestra e con enorme superficialità dall'Amministrazione comunale di qualche anno fa con una delibera di Giunta, che successivamente è stata revocata dal Commissario prefettizio.
Dobbiamo prendere amaramente atto che tanto la Giunta regionale, quanto l'Amministrazione comunale hanno perso credibilità nei confronti della stragrande maggioranza del mondo scolastico e delle organizzazioni sindacali, dal momento che le scelte faticosamente condivise con orientamento quasi unanime, dopo un lungo percorso, hanno finito per non trovare alcuna pratica e coerente attuazione. La Flc Cgil Bat chiede al sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, di intervenire immediatamente presso la Regione Puglia, assessorato al diritto allo studio, perché a fronte della scelta compiuta in sede di approvazione del piano di dimensionamento scolastico di non procedere all'accoglimento delle indicazioni contenute nella delibera comunale n.1 del 14/01/2015, riveda le scelte compiute in autonomia e apertamente discordanti con il piano comunale, ripristini l'assetto scolastico attualmente esistente al fine di scongiurare che le nuove e parziali soluzioni d'emergenza sconvolgano in modo irreversibile la configurazione territoriale del sistema scolastico afferente al ciclo d'istruzione di primo grado, rendendo velleitario nel prossimo anno ogni progetto di rivisitazione strutturale della rete scolastica cittadina che assicuri in modo certo e definitivo un carattere di stabilità pluriennale all'offerta formativa rivolta agli alunni della scuola dell'obbligo».