La città
La Pop Art incornicia la "gabbia" di Eraclio
Nuova cartellonistica colorata per l’impalcatura del Colosso
Barletta - venerdì 16 gennaio 2015
11.12
La Pop Art di Andy Wahrol è stata scelta per abbellire l'impalcatura intorno alla statua bronzea di Eraclio, simbolo di Barletta. Da alcuni mesi sono in corso dei lavori di manutenzione conservazione della stessa dove si è resa necessaria la copertura della statua, lasciando solo da due lati una trasparenza di plexiglass, in grado di offire al passante un close-up dei lavori in corso. Il progetto della nuova cartellonistica, eseguito da uno studio di comunicazione barlettano con la sponsorizzazione di privati, ha fatto seguito alla recente illuminazione del Colosso dall'interno della sua 'gabbia', realizzata dalla convergenza d'intenti di un'associazione culturale barlettana e dal contributo di privati.
Un vero e proprio trionfo di colori incornicia oggi la statua cui tutti i barlettani sono legati anche affettivamente, certo notando il contrasto con il bianco della millenaria basilica del Santo Sepolcro alle sue spalle. I progettisti spiegano che il tema scelto si presenta come un binomio tra due epoche lontane ma che ora comunicano tra loro. Certo il forte impatto estetico, con «un Eraclio colorato che sembra quasi animarsi, vivere una vivacità aldilà di questa prigionia forzata; colori che non sono termini ultimi dell'opera ma offrono un'esperienza visiva, una forma originale lontana da uno sguardo legato alla quotidianità».
Un vero e proprio trionfo di colori incornicia oggi la statua cui tutti i barlettani sono legati anche affettivamente, certo notando il contrasto con il bianco della millenaria basilica del Santo Sepolcro alle sue spalle. I progettisti spiegano che il tema scelto si presenta come un binomio tra due epoche lontane ma che ora comunicano tra loro. Certo il forte impatto estetico, con «un Eraclio colorato che sembra quasi animarsi, vivere una vivacità aldilà di questa prigionia forzata; colori che non sono termini ultimi dell'opera ma offrono un'esperienza visiva, una forma originale lontana da uno sguardo legato alla quotidianità».