La notte è giovane, vaccinazioni a Barletta
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“La notte è giovane”, i giovani di Barletta in fila per vaccinarsi di sabato sera

Un po' di confusione ha indotto a credere che si trattasse di un open day vaccinale

File di ragazzi in coda di sabato sera. Nulla di nuovo, se non fosse che questa volta i giovani barlettani sono in attesa di vaccinarsi. In tantissimi, infatti, hanno aderito all'iniziativa "La notte è giovane", le tre notti dedicate alle vaccinazioni anti-Covid destinate ai pugliesi di età compresa tra i 12 e 19 anni. Le prenotazioni sono state effettuate attraverso il sito "Lapugliativaccina", nonché presso i CUP e i FarmaCup da parte dei genitori, tutori, affidatari dei minori, che hanno scaricato la modulistica da compilare e consegnare ai punti vaccinali.
Qualcuno, tuttavia, ha erroneamente pensato che si trattasse di un open day vaccinale. La confusione, probabilmente, è stata data dall'iniziativa che si è tenuta questa mattina sempre al Paladisfida. Per placare gli animi di tutti coloro che intendevano vaccinarsi senza prenotazioni, sono intervenuti Carabinieri e Polizia. Placati gli animi della folla inferocita, anche i più titubanti o i più paurosi del siero (ovviamente con regolare prenotazione a seguito), spinti dai propri coetanei, hanno mostrato intraprendenza e spirito di adattamento.

«Sono qui – ha dichiarato Martina, barlettana di 16 anni - di mia spontanea volontà. Il mio pensiero è che se ognuno facesse la sua parte, potremmo tornare a vivere serenamente, senza paure di quarantene e tamponi positivi».

«So perfettamente – aggiunge Antonio, 13 anni – che il vaccino non mi dona l'immunità. Sebbene i miei genitori fossero titubanti, li ho convinti che fosse la cosa migliore per tutelare me stesso e chi voglio bene».

Intervistato, il dottor Salvatore Russo, ha voluto ribadire l'importanza dei vaccini anche nei soggetti più piccoli. «È importante vaccinare i minori e i più piccoli per raggiungere l'immunità di gregge, per poter avere il maggior numero di persone vaccinate. Per ridurre la circolazione del virus, dunque, è necessario vaccinare tutte quelle fasce di età che non erano ancora state raggiunte».

«I vaccinati – ha concluso il medico – possono sì continuare a infettarsi. Quello che si sta vedendo, soprattutto con la variante omicron, dimostra come i contagi si manifestino in forma meno frequente e grave, contrariamente a quello che accade ai non vaccinati».
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