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Religioni

La gioia della scoperta: non fermarsi all'apparenza ma scrutare il cuore

Condividere la gioia, secondo le parole di don Vito Carpentiere

Dal Vangelo secondo Giovanni: "In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì - che, tradotto, significa maestro -, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» - che si traduce Cristo - e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» - che significa Pietro.

Questa seconda Domenica del Tempo Ordinario si apre con questa scena bellissima, di passaggio del testimone da Giovanni Battista a Gesù. Nella sua semplicità profonda questo brano evangelico ci parla di sequela e di discernimento come scelta di vita. Un verbo apre e chiude: fissare lo sguardo. Dapprima è Giovanni Battista che fissa lo sguardo su Gesù, alla fine è Gesù che fissa lo sguardo su Simone. Fissare lo sguardo: non fermarsi all'apparenza ma scrutare il cuore. E Gesù permette che l'uomo possa scrutare il suo cuore prima ancora che Lui scruti il nostro. Non è geloso Giovanni Battista! Era venuto per preparare la via a Gesù ed ora che lo ha incontrato lo indica presente nel mondo e non gli importa di "perdere" due discepoli. Guardando il suo gesto penso a tutti gli educatori, genitori, insegnanti, catechisti, preti: avere il coraggio e la maturità che dopo aver assolto il proprio compito i "propri" discepoli prendano la loro strada. Ed essi cominciano a sperimentare entrando in dialogo con Gesù e chiedendogli dove Lui fa casa. E Lui mostrerà col tempo che casa sua è anzitutto il cuore di ogni uomo. E il vero discepolo annuncia subito la scoperta che ha fatto per condividerne la gioia. Il discepolo si fa apostolo! Una nota ancora: si parla di due discepoli, ma si cita solo il nome di uno. Questo perché l'altro, quello senza nome, sono io e sei tu, è il lettore di sempre. Allora avanti, cari amici, alla scoperta del Cristo che fissa lo sguardo anche su di noi e ci dà il nome nuovo, quello per cui Lui da sempre ci ha pensati. Questa è la vocazione!

Un caro saluto a tutti con l'augurio di una buona Domenica!

[don Vito]
  • Vangelo
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