Scuola e Lavoro
La Disfida delle aule, il “Nervi” protesta e il “Garrone” risponde con un video
La polemica viaggia tra i banchi di scuola e su YouTube
Barletta - lunedì 28 settembre 2015
12.06
Settembre, suona la campanella e ricomincia la scuola, ma non ci sono le aule. Da giorni sta imperversando la polemica che contrappone due istituti scolastici di Barletta, il "Nervi" (ubicato nel plesso Polivalente) e il "Garrone" (nell'ormai storica sede di via Cassandro, che anticamente ospitava la Ragioneria). La questione è ormai annosa e sicuramente è stata aggravata dal progressivo indebolimento dell'ente provincia. Il botta e risposta tra i due istituti è stato in questi giorni vivacissimo: prima la protesta del "Nervi", che subisce la cessione delle aule e l'obbligo di ottimizzare al meglio i propri studenti in altre aule del Polivalente, con problemi per la fruizione dei laboratori, poi è seguita la corposa risposta dei docenti del "Garrone", che reclamano a viva voce dignità per l'istituto, costretto ormai a queste insopportabili situazioni di ripiego, infine l'intervento calmierante (ma poco incisivo) dell'assessore alla scuola Antonio Divicenzo, che invita i dirigenti a riporre l'ascia di guerra e ad assumersi le proprie responsabilità.
Insomma, la situazione non piace a nessuna delle due comunità studentesche ma entrambe non intendono demordere nella protesta per far valere le proprie cause. Mentre da questa mattina studenti e docenti del "Nervi" sono in agitazione sotto Palazzo di Città, gli studenti del "Garrone" hanno rilanciato la polemica attraverso un video divulgato su YouTube, in cui ringraziano ironicamente gli enti preposti per la solita mancanza di puntualità nel risolvere il problema della carenza di aule nel loro istituto.
Sul tema è intervenuta, tra gli altri, anche il consigliere comunale Giuliana Damato, che sui social appoggia l'iniziativa degli studenti: «I ragazzi del #Garrone, come pure i loro insegnanti, sono straordinari. E riescono ad esserlo nonostante in queste ore stiano vivendo disagi enormi. Oggi proverò anch'io, con la Commissione cultura e pubblica istruzione, a dare il mio piccolo contributo a questa battaglia, pur consapevole che sarà poca cosa, se la Provincia non si darà una seria mossa per sciogliere questo nodo. Se certi rappresentanti della nostra provincia fossero zelanti nel provare a garantire un diritto sacrosanto come il #dirittoallostudio come lo sono nell'alimentare vuoto chiacchiericcio politico sulla stampa e sulla rete, forse ora questi studenti, cittadini non di serie b, avrebbero le loro aule».
In attesa che gli enti coinvolti nella "Disfida delle aule" si mettano intorno a un tavolo per risolvere definitivamente la questione, si spera che a tutti gli studenti venga garantito il diritto allo studio e la tranquillità di mettersi sui banchi di scuola per studiare. L'invito è ad evitare promesse di circostanza del tipo "dall'anno prossimo agiremo con tempestività": non si può aspettare settembre per risolvere i (tanti) problemi della scuola.
Insomma, la situazione non piace a nessuna delle due comunità studentesche ma entrambe non intendono demordere nella protesta per far valere le proprie cause. Mentre da questa mattina studenti e docenti del "Nervi" sono in agitazione sotto Palazzo di Città, gli studenti del "Garrone" hanno rilanciato la polemica attraverso un video divulgato su YouTube, in cui ringraziano ironicamente gli enti preposti per la solita mancanza di puntualità nel risolvere il problema della carenza di aule nel loro istituto.
Sul tema è intervenuta, tra gli altri, anche il consigliere comunale Giuliana Damato, che sui social appoggia l'iniziativa degli studenti: «I ragazzi del #Garrone, come pure i loro insegnanti, sono straordinari. E riescono ad esserlo nonostante in queste ore stiano vivendo disagi enormi. Oggi proverò anch'io, con la Commissione cultura e pubblica istruzione, a dare il mio piccolo contributo a questa battaglia, pur consapevole che sarà poca cosa, se la Provincia non si darà una seria mossa per sciogliere questo nodo. Se certi rappresentanti della nostra provincia fossero zelanti nel provare a garantire un diritto sacrosanto come il #dirittoallostudio come lo sono nell'alimentare vuoto chiacchiericcio politico sulla stampa e sulla rete, forse ora questi studenti, cittadini non di serie b, avrebbero le loro aule».
In attesa che gli enti coinvolti nella "Disfida delle aule" si mettano intorno a un tavolo per risolvere definitivamente la questione, si spera che a tutti gli studenti venga garantito il diritto allo studio e la tranquillità di mettersi sui banchi di scuola per studiare. L'invito è ad evitare promesse di circostanza del tipo "dall'anno prossimo agiremo con tempestività": non si può aspettare settembre per risolvere i (tanti) problemi della scuola.