Punto Interrogativo SEL
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Politica

La battaglia per la segreteria in SEL

C’era un tempo la Sinistra DS. Scarsi risultati elettorali e politicismi

C'era un tempo la Sinistra DS. Sigari e cognac di marca. Una stanza piena di fumo in uno studio legale tra i più affermati. Riunioni lontane da occhi indiscreti in cui si cercava di ribaltare i rapporti di forza in seno al maggior partito della sinistra. Un piede nella Cgil e un altro nel mondo delle professioni. Storie disparate: dagli ingraiani ai lombardiani, dai berlingueriani dissidenti agli ex di Lotta continua. Ciò che li univa era l'avversione nei confronti del Sindaco di allora, Francesco Salerno, DS ed ex PCI, e di quel gruppo di ex "giovani leoni" che avevano guidato la transizione dalla Bolognina in poi nella città della Disfida: Giuseppe Dicorato, Michele Sfregola, Franco Fucci e altri che a loro si erano accodati. Riuscirono nel loro intento: Francesco Salerno fu isolato, la maggioranza dei DS si schierò contro il primo cittadino, i giovani leoni finirono in minoranza. Il punto apicale della strategia si raggiunse col cedere alla Margherita la scelta del candidato Sindaco. "Il nemico del mio nemico è mio amico". E venne l'era Maffei, il PD e tutto il resto della storia recente.

Oggi quell'area politica tenta di ritornare in pista. Lo fa nel contenitore politico apparentemente più promettente: SEL. Delle vicende di questa formazione e delle imprese del suo ex segretario ci siamo già occupati. Oggi SEL vive una stagione pseudo-congressuale. Occorre individuare un nuovo coordinatore e si approfitta di una conferenza di organizzazione. Gli ex della Sinistra DS (Silvio Giannella, Pasquale Nasca, Beppe Filannino, Teodoro Centaro, il giovanissimo Michele Sciannamea) hanno individuato in Adriano Antonucci, attuale vicesegretario di SEL e figlio di Luigi, segretario provinciale della CGIL e anche lui membro storico della Sinistra DS, il proprio candidato per questo appuntamento. A contrastare questo progetto sono i nuovi ingressi di SEL, i due consiglieri comunali Michele Lasala e Giuseppe Crudele. Crudele ha chiesto per sé l'indicazione dell'assessore e Lasala chiede oggi di poter indicare il segretario. Il suo candidato è Franco Ruta, già consigliere comunale e candidato non eletto alle ultime amministrative, come Lasala fuoriuscito dal PD nei mesi passati. Un ruolo secondario, una manciata di tessere a testa, in questo scontro gioca invece il gruppo storico di SEL di Barletta che si divide a metà: l'ex assessore Mazzarisi e Annabella Corsini (tra le promotrici del gruppo Se non ora quando?) a fianco di Antonucci; l'ex segretario Acclavio e il duo Patella-Porcelluzzi a sostegno di Franco Ruta.

Questo quadro cittadino ha i propri riflessi a livello provinciale. Anche lì si gioca una partita importante, in vista delle prossime politiche (e regionali?). Se l'attuale segretario provinciale, Vincenzo Brucoli, guarda con simpatia all'elezioni di Antonucci, il suo avversario principale, Luigi Panzuto, delfino del potente Sannicandro, ha stretto un'intesa con il gruppo di Lasala. SEL non ha certo brillato nelle ultime competizioni elettorali della Bat. I consiglieri comunali variano da 0 a 2. Ha un assessore solo a Minervino e Barletta. Ma sono soprattutto le vicende dei circoli a gettare un'ombra negativa sulla salute del movimento di Vendola. A Canosa il centrosinistra ha vinto, conquistando quello che è stato il feudo e il laboratorio politico del presidente della Provincia Ventola. Ma SEL, dopo aver cercato a tutti i costi le primarie contestando la candidatura del poi vincente La Salvia, è andata in solitaria con una candidata sindaco fuoriuscita dall'UDC. Questa ostinazione ha spaccato il circolo a metà. Il pugno di ferro del provinciale ha costretto i sostenitori di La Salvia a uscire da SEL e a confluire parte nel PD parte nella lista civica del candidato sindaco. E così SEL ha ottenuto 300 voti e nessun consigliere comunale eletto. A Margherita di Savoia sono recenti le dimissioni, con code polemiche sulla stampa, del segretario cittadino Schiavone. Anche qui i nodi della discussione erano su alleanze, metodi di selezione e modalità di interlocuzione con gli altri attori del centrosinistra. Anche qui un certo atteggiamento invasivo del provinciale ha generato una fuga (verso movimenti civici? verso l'antipolitica?) di parte del gruppo che ha costituito il nucleo originario di SEL. A Trani SEL quasi non esiste, dilaniata dalla guerra tra bande tra ex DS ed ex PRC (schierati con Operamolla, e rifiutando le primarie, hanno ottenuto l'elezione di un consigliere comunale). A Trinitapoli l'anno scorso ha vinto il centrodestra (evento storico): SEL sosteneva la candidata sindaco Tarantino. Con lei sono stati eletti un PDino dissidente e un socialista.

Se da un lato SEL non cresce elettoralmente, dall'altro si è già normalizzata. Cadendo nelle stesse dinamiche politicistiche per contestare le quali sembrava nata. Tra sigari e cognac forse qualcuno se ne sta rendendo conto…
  • Sinistra Ecologia e Libertà
  • Centro-sinistra
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