Eventi
'L'umiltà del male', alla ricerca di un'intellighenzia politica
Il sociologo Franco Cassano presenta il suo libro. Da Dostoevskij alla stretta attualità
Barletta - venerdì 25 marzo 2011
Presso la Sala Rossa del Castello di Barletta, si è svolta ieri sera la presentazione del libro "L'umiltà del male" (editrice Laterza) scritto dal sociologo Franco Cassano.
«Ogni paese ha bisogno di un'elite di persone competenti e coraggiose, capaci di pagare di persona la fedeltà alle proprie idee – si legge nella sinossi del testo - senza la loro spinta morale e il loro esempio la politica muore, perde legittimità e si riduce ad appannaggio di una casta. Ma questa spinta da sola non basta: essa deve saper innescare una politica capace di confrontarsi con la maggioranza degli uomini e misurarsi con le loro differenze e la loro imperfezione. Essa è costretta a riconoscere l'esistenza di una zona grigia dove i confini tra il bene e il male sono confusi e incerti, un territorio nel quale il male è abituato a muoversi e con cui ha molta più confidenza dei santi e degli eroi. Il Grande Inquisitore, il corrotto manipolatore fra i personaggi simbolo di Dostoevskij, è un lucido conoscitore degli uomini e ha fondato il suo regno sulle loro debolezze. Ormai da tempo offre, su tutti i canali e con innegabile successo, dosi crescenti di volgarità ed esibizionismo, così popolari nella nostra società del voyeurismo organizzato, nella quale la dignità, il pudore e il rispetto degli altri appaiono fossili di epoche passate. Se vogliono far crollare questo potere, i migliori devono smettere di guardare la maggioranza degli uomini dall'alto in basso».
Un viaggio dunque fra politica e morale, fra etica e missione sociale, dove la realizzazione pratica di un ideale si scontra con l'imperfezione dell'umano, dove la società ha bisogno di un'intellighenzia che le faccia da guida. Da sociologo Cassano scandaglia le sfumature della teoria politica, legate indissolubilmente all'attualità che leggiamo tutti i giorni sui quotidiani. Il Grande Inquisitore di Dostoevskij sembra così avvicinarsi drammaturgicamente al 'Divo' di Paolo Sorrentino, ma ricordare anche i politicanti della porta accanto, che popolano – a volte maldestramente – le schiere istituzionali delle nostre città.
Organizzata in collaborazione col circolo Arci 'Carlo Cafiero', la conversazione tra Franco Cassano e il prof. Luigi Pannarale è stata moderata dal giornalista di Rai3 Costantino Foschini.
«Ogni paese ha bisogno di un'elite di persone competenti e coraggiose, capaci di pagare di persona la fedeltà alle proprie idee – si legge nella sinossi del testo - senza la loro spinta morale e il loro esempio la politica muore, perde legittimità e si riduce ad appannaggio di una casta. Ma questa spinta da sola non basta: essa deve saper innescare una politica capace di confrontarsi con la maggioranza degli uomini e misurarsi con le loro differenze e la loro imperfezione. Essa è costretta a riconoscere l'esistenza di una zona grigia dove i confini tra il bene e il male sono confusi e incerti, un territorio nel quale il male è abituato a muoversi e con cui ha molta più confidenza dei santi e degli eroi. Il Grande Inquisitore, il corrotto manipolatore fra i personaggi simbolo di Dostoevskij, è un lucido conoscitore degli uomini e ha fondato il suo regno sulle loro debolezze. Ormai da tempo offre, su tutti i canali e con innegabile successo, dosi crescenti di volgarità ed esibizionismo, così popolari nella nostra società del voyeurismo organizzato, nella quale la dignità, il pudore e il rispetto degli altri appaiono fossili di epoche passate. Se vogliono far crollare questo potere, i migliori devono smettere di guardare la maggioranza degli uomini dall'alto in basso».
Un viaggio dunque fra politica e morale, fra etica e missione sociale, dove la realizzazione pratica di un ideale si scontra con l'imperfezione dell'umano, dove la società ha bisogno di un'intellighenzia che le faccia da guida. Da sociologo Cassano scandaglia le sfumature della teoria politica, legate indissolubilmente all'attualità che leggiamo tutti i giorni sui quotidiani. Il Grande Inquisitore di Dostoevskij sembra così avvicinarsi drammaturgicamente al 'Divo' di Paolo Sorrentino, ma ricordare anche i politicanti della porta accanto, che popolano – a volte maldestramente – le schiere istituzionali delle nostre città.
Organizzata in collaborazione col circolo Arci 'Carlo Cafiero', la conversazione tra Franco Cassano e il prof. Luigi Pannarale è stata moderata dal giornalista di Rai3 Costantino Foschini.