Porto di Barletta. <span>Foto Ida Vinella</span>
Porto di Barletta. Foto Ida Vinella
La città

L’identità marinara della storia di Barletta

La nota del Centro Studi “La Cittadella Innova”

Riceviamo e pubblichiamo la nota del presidente del Centro Studi "La Cittadella Innova" Nicola Palmitessa.


Lettera aperta al Sig. sindaco, a lor signori e Ministro della Cultura

Il sottoscritto, Dal lontano 2001 e dal 2012 ad oggi il nostro Centro Studi (La Cittadella Innova) di cui sono Presidente, in qualità d'autore della complessa ricostruzione storiografica sulla identità marinara storico culturale di Barletta che affonda le sue radici dal XII al XIX secolo. Da oltre due lustri, abbiamo prodotto e presentato ben otto volumi e altrettanti convegni e quattro rassegne inerenti alla cartografie-storiche nello stesso periodo. Il tutto con autorevoli prefatio: di sindaci (di Barletta, Andria Trani), Presidenti e Assessori della Provincia Bat, del Presidente della Giunta Regione Puglia, Dott. Michele Emiliano; nonché della comunità scientifica: Presidente del Centro Di Cultura E Storia Amalfitana, della prof.ssa Maria Russo, del Dott. Avv. Alfonso Mignone e prof. Alessandro, della dott.ssa Nicoletta Mango, della dott.ssa Carla Colucci, dell'Arch. Ettore Mazzola, oltre al Ministero della Cultura (MIBACT), Arcivescovi Pichierri, D'Ascenzo (Arcidiocesi Trani-Barletta-Bisceglie) e Presidenti di associazioni culturali (Storia Patria, etc.).

Se il Sindaco Cannito tuttora non troverebbe tempo per un diniego o un'approvazione su quanto il Dirigente Ing. Lomoro Area VII-Urbanistica il 10/11/ 2022 (Prot. 85552) con Nota formale (E p.c. Al Sindaco, all'Assessore settore edilizia, al dirigente settore finanziario, al dirigente settore Demanio e patrimonio): secondo cui la ns. proposta illustrata è da ritenersi valida. Infatti, «In riferimento alla vostra nota del 07.11.2022 prot. N. 84699 si prende atto di quanto rappresentato e si comunica che la proposta illustrata è da ritenersi valida per ciò che attiene gli aspetti valutabili di questo settore e necessita di valutazione e riscontro da parte di tutti i settori comunali che evidentemente sarebbero coinvolti nella sua eventuale concreta attuazione, atteso che ancor prima sia espressa la volontà dell'amministrazione vigente nel prendere in considerazione la proposta allegata. Si resta a disposizione per pianificare un eventuale incontro con amministrazione e i settori p.c. in indirizzo».

Quale che siano i tempi disponibili dell'amministrazione vigente, ebbene precisare caro Sindaco, che l'area dei moli interrati, riguardano in primis quelli di proprietà comunale, quanto alla effettiva proprietà Eni vi sarebbero solo alcuni metri perimetrali del molo di ponente: dalla sottochiesa S. Cataldo a porta marina vecchia. Quindi un parco archeologico attrezzato forse coesisterebbe anche con un parcheggio. Oltre ai due ponti interrati di età romana. Il Comune dovrebbe infine comunicare il tutto all'Eni e alla Soprintendenza, anche per non suscitare loro falsi allarmismi.
Nel ringraziare quelle che ormai definirei storiche attenzioni: del Commissario Francesco Alecci (febbraio 2022) e dell'Ingegner Francesco Lomoro. Quest'ultimo anche per la sua inaspettata alta competenza, serietà professionale e per la suddetta Nota formale, nonché per aver motivato il sottoscritto a produrre, per circa un anno di dure fatiche, nel produrre un lavoro "finale", tra letteratura storica e corredi topografico (vedi Tabella qui allegata), sulla effettiva ubicazione dei moli interrati. Lavoro che ora metterei a disposizione dell'Ente comunale, della Soprintendenza, dell'Eni, del Ministero della Cultura, della Re. Puglia e di curiosi.
A scuola e all'Università da sempre ci hanno insegnato: quando non si contempla l'autore di una qualche cosa significativa menzionata, si commette un illecito passibile di appropriazione indebita inerente al rispetto dei diritti d'autore. Si dice che sino ad oggi, è vero che uno semina e in molti raccolgono, ma è anche vero che tra tanti suoni, uno solo è il vero suonatore, ovvero padrone dell'unico somaro, non possono esserlo tutti perché: tutti sarebbero somari che emettono stridori di suoni assordanti. Lo stesso dicasi per la secolare l'identità storico culturale della città: lungo i secoli e la complessa quanto necessaria attualizzazione di riprese strategiche e implementazioni proposte da tempo al Comune. Pertanto, se fino a qualche tempo fa nessuno parlava della antica repubblica o città marinara, ora ne parlano tutti. Però mi sia permesso dire, che la madre di tutte le subdole rapine morali, anche legalizzate, è la disonestà intellettuale. Perché oggi della

città marinara ne parlano cani, porci e somari volanti, come una vacua bandiera ideologica, pur senza averne contezza del complesso paradigma interdisciplinare premessa di ogni possibile implementazione progettuale?
Tuttavia ringrazio l'ex-senatore Quarto: «Un'area a forte sedimentazione archeologica, che esprime l'identità marinara della città: una cartografia cinquecentesca colloca lì vicino il molo di levante dell'antico "Porto dei Canosini", di epoca romana o addirittura preromana». Meglio sarebbe stato se avesse quantomeno menzionato che l'autore della suddetta cartografia cinquecentesca fu inviata a suo tempo dal sottoscritto, come del respo molto altro materiale inerente al bel disegno di legge. Tuttavia distrazione sui diritti d'autore a parte, il dott. Quarto, precisa i termini di un piano di intervento costiero per una urbanistica partecipata basato sulla: Salvaguardia e rinaturalizzazione ambientale; valorizzazione storico-culturale; promozione turistica; rigenerazione urbana ed extraurbana; sviluppo ecosostenibile delle zone costiere e aree portuali. (Gazzetta 13 dicembre 2022).

Ringrazio anche Raffaele Fiore, Alessandro Porcelluzzi, Alessandro Zagaria, Luca Lacerenza, i quali scrivono che «Non c'è, a nostro modo di vedere, autorità Portuale che possa sfigurare il volto del nostro Porto e, con esso, il colto della città, che è marinara». Inoltre l'intera città soffre perché «Ci sono due temi che agitano la nostra vita pubblica cittadina. Da una parte c'è la programmazione di un parcheggio, a realizzarsi nella cosiddetta area "Lidl", a ridosso del castello. Dall'altra parte è in cantiere la destinazione di una vasta area all'interno del Porto a deposito di rifiuti speciali non pericolosi. Quella del Porto è questione delicata, soprattutto per la ingombrante competenza dell'autorità del sistema Portuale del Mare adriatico Meridionale che ha poteri su sei porti, compreso quello di Barletta».

Nel lontano 2015 il ns Centro Studi ebbe ad istituire il "Premio 2015 Barletta Città marinara", ora si ripropone la stessa attenzione, magari in un convegno, convocando anche l'ordine degli architetti e degli ingegneri, nonché degli archeologi, per fare il punto sui moli interrati, possibilmente sotto l'egida della Soprintendenza (Bat e Foggia) e di altri autorevoli Enti, compresi osservatori dell'Eni.
Barletta, 15/12/2022
  • Nicola Palmitessa
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