Servizi sociali
«Sfrattati dalla Parrocchia S.Nicola»
L'Ente nazionale sordi di Barletta cede ad esigenze di catechismo
Barletta - martedì 16 settembre 2014
0.49
«L'ente nazionale sordi sezione provinciale di Barletta, fondata nel 1955 per la tutela delle persone sorde con la finalità di facilitare il ritrovo di tutti i cittadini sordi, nonché l'integrazione tra sordi e udenti e che grazie alla vita associativa rendono con armonia la partecipazione alla vita relazionale, politica e sociale con le proprie attività ricreative e culturali, si ritrova ora di punto in bianco a ricadere in una situazione di grave disagio in quanto sfrattata dalla loro sede attuale, messa a disposizione dalla parrocchia "S. Nicola" con la gestione di don Vito Carpentiere, ora destinato alle missioni africane.
La nuova gestione - dicono dall'associazione - accampando la motivazione di voler incrementare il catechismo per le giovani leve del quartiere, ha deciso di rientrare in possesso dei locali occupati dall'associazione dei sordi. Chiaro, a questo punto lo sconforto e le doglianze dei 120 iscritti temendo che questo importante organismo associativo resti senza alcuna sede per intraprendere gli obiettivi sociali, come la tutela e la'assistenza per i sordi, vedono compromessa la loro attività programmata per il prossimo futuro come l'organizzazione dei corsi in lingua dei segni, per la prima volta a Barletta, e che in altre città ha già dato riscontri positivi sull'abbattimento delle barriere di comunicazione tra sordi e cittadini.
I sordi di Barletta auspicano che la sensibilità degli organi istituzionali o di volenterosi prendano in seria considerazione la possibilità di un recupero di ambienti idonei affinché la loro attività possa riprendere senza creare rischi di dispersione e di emarginazione soprattutto per i bambini che necessitano di integrazione e di ulteriore partecipazione alla vita sociale che già naturalmente li penalizza».
La nuova gestione - dicono dall'associazione - accampando la motivazione di voler incrementare il catechismo per le giovani leve del quartiere, ha deciso di rientrare in possesso dei locali occupati dall'associazione dei sordi. Chiaro, a questo punto lo sconforto e le doglianze dei 120 iscritti temendo che questo importante organismo associativo resti senza alcuna sede per intraprendere gli obiettivi sociali, come la tutela e la'assistenza per i sordi, vedono compromessa la loro attività programmata per il prossimo futuro come l'organizzazione dei corsi in lingua dei segni, per la prima volta a Barletta, e che in altre città ha già dato riscontri positivi sull'abbattimento delle barriere di comunicazione tra sordi e cittadini.
I sordi di Barletta auspicano che la sensibilità degli organi istituzionali o di volenterosi prendano in seria considerazione la possibilità di un recupero di ambienti idonei affinché la loro attività possa riprendere senza creare rischi di dispersione e di emarginazione soprattutto per i bambini che necessitano di integrazione e di ulteriore partecipazione alla vita sociale che già naturalmente li penalizza».