Eventi
Il viaggio di "Annibale" giunge a Capua, la mostra che si terrà fino al 28 ottobre
Prosegue in Campania il racconto delle epiche gesta del condottiero cartaginese
Barletta - lunedì 30 aprile 2018
12.25 Comunicato Stampa
Guidata dal presidente in carica, il giornalista Nino Vinella, una significativa rappresentanza del "Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia" (Barletta), è intervenuta ufficialmente, su formale invito degli organizzatori, alla cerimonia inaugurale di sabato 28 aprile nel Museo archeologico dell'antica Capua, uno dei siti del Polo museale della Campania, dove si è incontrata con le autorità italiane e straniere a Santa Maria Capua Vetere in occasione della mostra "Annibale a Capua", dedicata alla figura del grande condottiero cartaginese, alla sua grandiosa impresa in Italia e, in particolare, alla sua permanenza a Capua, nel III secolo avanti Cristo dopo la vittoria-capolavoro a Canne. Nella nota diffusa ieri alla stampa dagli organizzatori si legge: "La comunanza delle vicende storiche così fortemente condivise ritrova in questi tempi una rinnovata chiave di lettura propizia a quello slancio di crescita culturale e di sviluppo del Territorio in grado di riavviare positivi processi di partecipazione identitaria allargata all'intero Mediterraneo come mare di pace e di fratellanza. In occasione della mostra Annibale a Capua, dedicata alla figura del grande condottiero cartaginese, alla sua grandiosa impresa in Italia e, in particolare, alla sua permanenza a Capua dopo la vittoriosa Battaglia di Canne del 2 agosto 216 avanti Cristo, il Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia ha così accolto con legittimo orgoglio l'invito rivolto dagli Organizzatori per la partecipazione alla cerimonia inaugurale nel prestigioso Museo archeologico dell'antica Capua e, nel ringraziare a nome dei propri Soci, ha colto pertanto questo importante momento per fare omaggio ai convenuti tutti dell'intera collezione di cartoline ufficiali realizzate in corso di tempo in collaborazione con Poste Italiane Filatelia ed i relativi annulli filatelici quale tangibile gesto di tributo ai valori ideali dell'iniziativa nel più largo pubblico e pegno di auspicabili future sinergie operative all'insegna del motto di Annibale: "Noi troveremo una via. O ne faremo una nuova".
La mostra, presentata da Anna Imponente, direttore del Polo Museale della Campania, e da Antonio Mirra, sindaco di Santa Maria Capua Vetere, è stata preceduta dalle relazioni dei professori M'Hammed Hassine Fantar e Giovanni Brizzi, tra i più importanti studiosi dell'argomento, confermando così i valori culturali comuni che legano i popoli del Mediterraneo. Fra le autorità intervenute alla cerimonia (favorevolmente commentata dagli organi di stampa del territorio e con ampia risonanza dai principali media), hanno partecipato Paolo Giulierini direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli; Rosanna Cioffi, prorettrice dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli; Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta; Fabio Pacelli, dirigente GE.S.A.C. S.p.A. Aeroporto internazionale di Napoli; l'ambasciatore di Tunisi a Roma Moez Sinaoui, il console di Tunisi a Napoli Beya Ben Abdelbabi. Abdelaziz Belkhodja ha esposto un racconto a fumetti, "Annibale e la sfida di Cartagine" tradotto in italiano.
Progettata nell'ambito dell'intervento cofinanziato dal POC Campania 2014-2020 "rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura, programma di eventi ed iniziative promozionali", la mostra è stata realizzata dal Polo museale della Campania diretto Anna Imponente, con il Comune di Santa Maria Capua Vetere, la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli - Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento, il MANN - Museo archeologico nazionale di Napoli, il Museo Provinciale Campano, il Comune di Barletta, la GE.S.A.C. S.p.A. Aeroporto internazionale di Napoli. Con il sostegno di Assicurazioni Generali, Associazione "Amici di Palazzo San Carlo", Glossa. Il progetto - coordinato da Ida Gennarelli, direttore del Museo archeologico dell'antica Capua- ha visto l'impegno dei maggiori studiosi del mondo romano e di Annibale, Giovanni Brizzi, Giuseppe Camodeca, Stefania Gigli e ha anche preso spunto dal libro "Annibale un Viaggio" di Paolo Rumiz. L'esposizione è una nuova e inedita tappa dell'itinerario "Annibale un Viaggio" curata da Giovanni Brizzi, Filli Rossi, Angela Ciancio, Luigi Malnati, iniziato nel Castello di Barletta già nel 2016. La mostra si avvale, inoltre, del contributo di associazioni e istituzioni scientifiche quali la Rotta dei Fenici garante dell'Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa e Progetto Pilota dell'Organizzazione Mondiale del Turismo, in linea con il progetto dedicato alle "città del cammino di Annibale" che mette in rete i luoghi che lo hanno visto protagonista.
Nell'esposizione (visitabile fino al 28 ottobre, prima di riprendere il viaggio di Annibale per la quarta ed ultima tappa a Piacenza, forse nel prossimo autunno-inverno) la presenza di Annibale in Italia viene particolarmente legata alle vicende che coinvolsero Capua, ambiziosa di poter sostituirsi a Roma alleandosi con "l'uomo guercio" il terribile nemico del popolo romano. I visitatori sono coinvolti nel suo epico viaggio, al cui centro è il Mediterraneo restituito con una magnifica descrizione, di grande attualità, di Fernand Braudel, scelta come incipit della mostra: "Che cos'è il Mediterraneo?Mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre". Il percorso espositivo - con oltre cento opere, suggestivi video, apparati iconografici e un gioco interattivo per entrare nella storia del condottiero - offre l'opportunità di conoscere in modo approfondito uno dei più avvincenti personaggi della storia: temibile avversario di Roma, genio militare ma anche un uomo intriso della cultura ellenistica che permeava il mondo antico. Simbolo dell'impresa di Annibale Barca è l'elefante da guerra, assunto come simbolo della mostra, datato al II-I sec. a. C., che il MANN, partner della mostra, ha concesso in prestito insieme ad altri importanti oggetti, tra i quali una splendida corazza in bronzo, simile al pregevole esemplare rinvenuto nel deserto tunisino a Ksour Essaf e il busto di Scipione, storico avversario e infine vincitore del Cartaginese. Nell'esposizione, insieme alle opere del Museo archeologico dell'antica Capua, troviamo testimonianze provenienti da altri due musei del Polo museale: il Museo archeologico di Teanum Sidicinum con gli oggetti che evocano l'epico viaggio da Gibilterra al Sud Italia, condotto sotto il segno di Eracle e il Museo archeologico di Montesarchio con un cratere emblematico che rimanda alla figura di Alessandro Magno, grande ispiratore di Annibale. E, dal Museo provinciale Campano di Capua, provengono le terrecotte del Santuario di Fondo Patturelli. Un particolare focus é dedicato alla permanenza di Annibale a Capua, città ricca e lussuriosa che, secondo lo storico Livio, con i suoi "ozi" contribuì a fiaccare l'esercito cartaginese. Lo splendore e la prosperità di Capua saranno raccontate dai raffinati oggetti delle aristocratiche 'dame capuane' dell'epoca, tra i quali gioielli e balsamari, e dalle pregevoli armi dei guerrieri campani alleati del condottiero. Attraverso le iscrizioni e un apparato documentario si potranno comprendere i cambiamenti dei rapporti tra le oligarchie locali e quelle romane che favorirono l'ingresso di Annibale in città, nel settembre del 216 a.C.; ma l'appoggio offerto al Cartaginese non arrestò l'avanzata dei Romani a cui i Capuani dovettero arrendersi nella tarda estate del 211, dopo un assedio durato un anno e mezzo.
La mostra, presentata da Anna Imponente, direttore del Polo Museale della Campania, e da Antonio Mirra, sindaco di Santa Maria Capua Vetere, è stata preceduta dalle relazioni dei professori M'Hammed Hassine Fantar e Giovanni Brizzi, tra i più importanti studiosi dell'argomento, confermando così i valori culturali comuni che legano i popoli del Mediterraneo. Fra le autorità intervenute alla cerimonia (favorevolmente commentata dagli organi di stampa del territorio e con ampia risonanza dai principali media), hanno partecipato Paolo Giulierini direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli; Rosanna Cioffi, prorettrice dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli; Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta; Fabio Pacelli, dirigente GE.S.A.C. S.p.A. Aeroporto internazionale di Napoli; l'ambasciatore di Tunisi a Roma Moez Sinaoui, il console di Tunisi a Napoli Beya Ben Abdelbabi. Abdelaziz Belkhodja ha esposto un racconto a fumetti, "Annibale e la sfida di Cartagine" tradotto in italiano.
Progettata nell'ambito dell'intervento cofinanziato dal POC Campania 2014-2020 "rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura, programma di eventi ed iniziative promozionali", la mostra è stata realizzata dal Polo museale della Campania diretto Anna Imponente, con il Comune di Santa Maria Capua Vetere, la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli - Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento, il MANN - Museo archeologico nazionale di Napoli, il Museo Provinciale Campano, il Comune di Barletta, la GE.S.A.C. S.p.A. Aeroporto internazionale di Napoli. Con il sostegno di Assicurazioni Generali, Associazione "Amici di Palazzo San Carlo", Glossa. Il progetto - coordinato da Ida Gennarelli, direttore del Museo archeologico dell'antica Capua- ha visto l'impegno dei maggiori studiosi del mondo romano e di Annibale, Giovanni Brizzi, Giuseppe Camodeca, Stefania Gigli e ha anche preso spunto dal libro "Annibale un Viaggio" di Paolo Rumiz. L'esposizione è una nuova e inedita tappa dell'itinerario "Annibale un Viaggio" curata da Giovanni Brizzi, Filli Rossi, Angela Ciancio, Luigi Malnati, iniziato nel Castello di Barletta già nel 2016. La mostra si avvale, inoltre, del contributo di associazioni e istituzioni scientifiche quali la Rotta dei Fenici garante dell'Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa e Progetto Pilota dell'Organizzazione Mondiale del Turismo, in linea con il progetto dedicato alle "città del cammino di Annibale" che mette in rete i luoghi che lo hanno visto protagonista.
Nell'esposizione (visitabile fino al 28 ottobre, prima di riprendere il viaggio di Annibale per la quarta ed ultima tappa a Piacenza, forse nel prossimo autunno-inverno) la presenza di Annibale in Italia viene particolarmente legata alle vicende che coinvolsero Capua, ambiziosa di poter sostituirsi a Roma alleandosi con "l'uomo guercio" il terribile nemico del popolo romano. I visitatori sono coinvolti nel suo epico viaggio, al cui centro è il Mediterraneo restituito con una magnifica descrizione, di grande attualità, di Fernand Braudel, scelta come incipit della mostra: "Che cos'è il Mediterraneo?Mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre". Il percorso espositivo - con oltre cento opere, suggestivi video, apparati iconografici e un gioco interattivo per entrare nella storia del condottiero - offre l'opportunità di conoscere in modo approfondito uno dei più avvincenti personaggi della storia: temibile avversario di Roma, genio militare ma anche un uomo intriso della cultura ellenistica che permeava il mondo antico. Simbolo dell'impresa di Annibale Barca è l'elefante da guerra, assunto come simbolo della mostra, datato al II-I sec. a. C., che il MANN, partner della mostra, ha concesso in prestito insieme ad altri importanti oggetti, tra i quali una splendida corazza in bronzo, simile al pregevole esemplare rinvenuto nel deserto tunisino a Ksour Essaf e il busto di Scipione, storico avversario e infine vincitore del Cartaginese. Nell'esposizione, insieme alle opere del Museo archeologico dell'antica Capua, troviamo testimonianze provenienti da altri due musei del Polo museale: il Museo archeologico di Teanum Sidicinum con gli oggetti che evocano l'epico viaggio da Gibilterra al Sud Italia, condotto sotto il segno di Eracle e il Museo archeologico di Montesarchio con un cratere emblematico che rimanda alla figura di Alessandro Magno, grande ispiratore di Annibale. E, dal Museo provinciale Campano di Capua, provengono le terrecotte del Santuario di Fondo Patturelli. Un particolare focus é dedicato alla permanenza di Annibale a Capua, città ricca e lussuriosa che, secondo lo storico Livio, con i suoi "ozi" contribuì a fiaccare l'esercito cartaginese. Lo splendore e la prosperità di Capua saranno raccontate dai raffinati oggetti delle aristocratiche 'dame capuane' dell'epoca, tra i quali gioielli e balsamari, e dalle pregevoli armi dei guerrieri campani alleati del condottiero. Attraverso le iscrizioni e un apparato documentario si potranno comprendere i cambiamenti dei rapporti tra le oligarchie locali e quelle romane che favorirono l'ingresso di Annibale in città, nel settembre del 216 a.C.; ma l'appoggio offerto al Cartaginese non arrestò l'avanzata dei Romani a cui i Capuani dovettero arrendersi nella tarda estate del 211, dopo un assedio durato un anno e mezzo.