Politica
Il Presidente di Montecitorio a Foggia e Bari chiama folle e consenso
Gianfranco Fini emoziona il Petruzzelli. Il suo libro come le sue idee. Fini ha soffermato la sua voce autorevole su molti argomenti
Puglia - sabato 23 ottobre 2010
La visita in Puglia, prima a Foggia poi a Bari, del Presidente della Camera Gianfranco Fini è stata un successo. Nel suo libro, "il futuro della libertà", presentato a Bari e nato prima della decisione dello strappo con il PdL, come ha precisato il Presidente di Montecitorio, c'è tutto il programma intellettuale e morale della rinnovata idea politica e morale del movimento finiano. Nella mattinata di ieri, ha inaugurato l'anno accademico dell'università di Foggia, cerimonia che ha assunto un significato speciale, in quanto celebrativa della ricorrenza del 150° anniversario dell'Unità di Italia. In quella sede, Gianfranco Fini ha parlato della riforma Gelmini dichiarando che senza fondi adeguati è meglio ritirarla. In sintesi, ha aggiunto, "si tradisce lo spirito della riforma e si impedisce assistenza e prospettiva ai meritevoli". Se vengono confermati i tagli, e quindi ridimensionata la possibilità di premiare la ricerca, è bene rivedere la stessa riforma. Boom di partecipazione popolare al Teatro Petruzzelli di Bari. Gli organizzatori hanno riempito, con la capienza massima possibile, il rinnovato e rinomato teatro barese con millecinquecento persone.
In platea sono stati invitati i rappresentanti delle associazioni di categoria, dell'imprenditoria, del mondo politico e culturale. Palchi e loggioni al pubblico e ai Circoli di Generazione Italia. Ma non è stato sufficiente il contenitore Petruzzelli a soddisfare la domanda di partecipazione all'evento. All'esterno del teatro, è stato allestito un maxi schermo per consentire di partecipare al dibattito a quanti non hanno potuto prendere posto all'interno. La scenografia sicuramente ha commosso il Presidente della Camera che, arrossendo di soddisfazione, per l'accoglienza ricevuta, ha, in un unico abbraccio ringraziato il territorio e Bari dove un grande uomo politico, Pinuccio Tatarella, ha gettato le basi di una politica di destra liberale ed europeista. Poi l'intervista del Direttore della Gazzetta del mezzogiorno Giuseppe De Tommaso allo scrittore Fini, autore del libro "Il futuro della Libertà". Lavoro, giustizia, fisco, mezzogiorno, coesione sociale, identità nazionale. Federalismo, ricerca e università le tracce del libro. De Tommaso non ha dovuto faticare tanto di più. Il racconto del libro è stato sciorinato dal Presidente della Camera, che ha spiegato i motivi del suo strappo con il PdL, inevitabile per porre paletti ad una gestione della politica non più coerente con il programma prefissato. Ma anche una lettera aperta alle nuove generazioni.
Ha richiamato un percorso che parte dalla caduta del muro di Berlino fino alle sfide del nostro Paese. Poi la precarietà del lavoro giovanile. Su questo punto Fini ha soffermato la sua voce decisa e consapevole. Sulla preoccupazione che deve investire l'azione di Governo in favore di una generazione che potrebbe sparire nel nulla. Il Sud deve ritrovare il suo scatto d'orgoglio. Al Sud, all'area balcanica, al Mediterraneo deve guardare l'intera Europa per impegnarsi in indispensabili traguardi commerciali. Non ha inteso rispondere a chi, ironicamente, gli ha ricordato che Berlusconi ha preannunciato di ricandidarsi nel 2013. "Una data lontana" ha detto Fini. Fino a quella data occorre percorrere tutte le iniziative di Governo per il rilancio del mezzogiorno con ogni mezzo possibile. L'ex Ministra Adriana Poli Bortone ha spesso applaudito Fini che ha raccontato il suo libro. La stretta di mano che i due parlamentari si sono data ha sicuramente suggellato una ideale alleanza politica, che se rafforzata, non farà male all'orgoglio e alle esigenze del sud.
In platea sono stati invitati i rappresentanti delle associazioni di categoria, dell'imprenditoria, del mondo politico e culturale. Palchi e loggioni al pubblico e ai Circoli di Generazione Italia. Ma non è stato sufficiente il contenitore Petruzzelli a soddisfare la domanda di partecipazione all'evento. All'esterno del teatro, è stato allestito un maxi schermo per consentire di partecipare al dibattito a quanti non hanno potuto prendere posto all'interno. La scenografia sicuramente ha commosso il Presidente della Camera che, arrossendo di soddisfazione, per l'accoglienza ricevuta, ha, in un unico abbraccio ringraziato il territorio e Bari dove un grande uomo politico, Pinuccio Tatarella, ha gettato le basi di una politica di destra liberale ed europeista. Poi l'intervista del Direttore della Gazzetta del mezzogiorno Giuseppe De Tommaso allo scrittore Fini, autore del libro "Il futuro della Libertà". Lavoro, giustizia, fisco, mezzogiorno, coesione sociale, identità nazionale. Federalismo, ricerca e università le tracce del libro. De Tommaso non ha dovuto faticare tanto di più. Il racconto del libro è stato sciorinato dal Presidente della Camera, che ha spiegato i motivi del suo strappo con il PdL, inevitabile per porre paletti ad una gestione della politica non più coerente con il programma prefissato. Ma anche una lettera aperta alle nuove generazioni.
Ha richiamato un percorso che parte dalla caduta del muro di Berlino fino alle sfide del nostro Paese. Poi la precarietà del lavoro giovanile. Su questo punto Fini ha soffermato la sua voce decisa e consapevole. Sulla preoccupazione che deve investire l'azione di Governo in favore di una generazione che potrebbe sparire nel nulla. Il Sud deve ritrovare il suo scatto d'orgoglio. Al Sud, all'area balcanica, al Mediterraneo deve guardare l'intera Europa per impegnarsi in indispensabili traguardi commerciali. Non ha inteso rispondere a chi, ironicamente, gli ha ricordato che Berlusconi ha preannunciato di ricandidarsi nel 2013. "Una data lontana" ha detto Fini. Fino a quella data occorre percorrere tutte le iniziative di Governo per il rilancio del mezzogiorno con ogni mezzo possibile. L'ex Ministra Adriana Poli Bortone ha spesso applaudito Fini che ha raccontato il suo libro. La stretta di mano che i due parlamentari si sono data ha sicuramente suggellato una ideale alleanza politica, che se rafforzata, non farà male all'orgoglio e alle esigenze del sud.