Il PdL da Roma a Barletta

Il novantenne scrittore giornalista Giorgio Bocca, ospite della trasmissione -Le invasioni Barbariche-, al termine dell' intervista di Daria Bignardi che gli ha chiesto cosa accadrà il 14 dicembre, ha risposto: «mi auguro che Berlusconi se ne vada fuori dai piedi». Questa è la causa delle palpitazioni di questi giorni che ha fatto scatenare una accelerata campagna persuasiva del partito di Silvio , distraendo da qualsiasi incarico politico i maggiorenti nazionali e regionali del PdL riversandoli per città e strade a raccogliere firme di consenso in migliaia di gazebo. Roma si è svuotata e Barletta si è riempita di nomi eccellenti.

Si sono Riuniti in un cinema cittadino per contestare la ventilata sfiducia al Governo promessa, oramai da settimane, dal nuovo partito del Presidente della Camera Gianfranco Fini, ma non solo. E' indispensabile assicurarsi alla Camera la maggioranza che non disarcioni Il Presidente del Consiglio, ma serve anche che dalla base del Pdl arrivi il fiato amico della gente comune, in realtà raffreddatissima oramai a qualsiasi folgorazione politica. Ventola, Amoruso, Silvestris, Rocco Palese, Mantovano, Fitto, Gaetano Quagliarello vicepresidente dei senatori del PdL e contabile dei voti necessari a Montecitorio: ieri ne contava 314 contro 313. Perdonino i convenuti eccellenti se per brevità non appelliamo le loro cariche ma sono tantissime e mai annotate in precedenza a Barletta tante firme politiche nazionali, regionali, provinciali, che hanno occupato il teatro che li ha ospitati.

Il saluto è stato del Consigliere regionale barlettano Giovanni Alfarano, evidentemente emozionato e tremante di fronte a una tale eccedenza di incarichi. A sostenerlo, nell'occasione, ancora i rumorosi applausi dei parenti stretti , quasi una eco ininterrotta dalle consultazioni elettorali che lo hanno promosso. Mancavano però, i dodicimila voti che gli hanno consentito l'avanzamento politico. Strano. Sindaci, consiglieri e assessori provinciali. Consiglieri comunali, una pletora di politici e affini che in pratica hanno occupato le poltrone del cinema. Non è mancata la proiezione del film-messaggio di Berlusconi. Video e audio. Un corto entusiasmante, definito dallo stesso Presidente del Consiglio una operazione di amore e libertà. Ovviamente i termini erano riferiti alla grande operazione politica di due anni di governo. Ogni emergenza affrontata e risolta è stata coniata da Berlusconi, il cui tono di voce è parso appannato dal comprensibile logorio di queste fibrillanti ore che lo potrebbe vedere superato, almeno politicamente, da un terzo polo i cui protagonisti ha definito pifferai. Venti lunghi minuti di successi e positività del suo governo. Un film già visto e ascoltato in decine e decine di talk-show.

Gli applausi per Silvio sono arrivati più forti dalla prima fila. Dai nomi già declinati, ma con il nostro oblio nel non aver menzionato il consigliere regionale andriese Nino Marmo, che ricordiamo, tra i più accesi missini di ogni tempo. Interessante l'intervento del presidente Ventola. Ha platealmente esternato meraviglia nel vedere insieme tante firme politiche di grido in un solo parterre della BT. Finalmente! Ha esordito. Quasi un rimprovero alle assenze istituzionali in favore del territorio. Ha preceduto la stessa " emozione" che abbiamo esternato nell'articolo. Ventola si è detto anch'egli l'uomo del fare, emulando il ripetitivo spot del suo partito. Ma dai barlettani non sono partiti gli applausi sperati e forse sollecitati. Troppo fresche ancora le sue diaspore con la città per la vicenda sesta provincia. Poi, gli appelli alla consistenza politica si sono sempre più accesi. Tutti intervallati dalla coordinatrice del Pdl di Barletta, Maria Grazia Vitobello che però, tornando alle questioni più localistiche, ha il suo bel da fare a coniugare anime e risorse che cuciano possibilità per un agognato governo di centro-destra per Barletta, prossima in primavera al rinnovo delle cariche amministrative. E' arrivata al punto di organizzare financo venerdì politici nel suo appartamento, chiedendo anche a figli minori di sue conoscenti di far parte del mondo giovanile del partito. Insomma siamo arrivati ai balilla berlusconiani.

Ma la pretesa è giustificata dallo smantellamento politico iniziato, anzi finito nel dicembre 2009, quando netta, inesorabile ci fu la spaccatura nel PdL tra Giovanni Alfarano e Marcello Lanotte. Poi in seguito, nel corso del tempo ci sono state altre defezioni e arroccamenti. E siccome siamo partiti da Roma e siamo arrivati a Barletta, accenniamo, solo sorvolando, alla immane fatica che sta inventando il tavolo politico del centro destra. All'ultimo incontro, sbrindellato da troppi temi diversi, tesi a vincere le amministrative, erano cucite ben 17 sigle differenti, alcune solo rappresentate dai singoli partecipanti. Sappiamo di tediarvi ma le vogliamo menzionare, non prima di aver ricordato che tali sigle sono state acclamate dalla presenza dell'assessore provinciale Dario Damiani (PdL), Gennaro Cefola(Nuova Generazione) e dal consigliere provinciale Luigi Antonucci (Nuova Generazione). Ed ecco le sigle: PdL, Nuova Generazione, La Puglia Prima di Tutto, Alleanza di Centro, La Destra, Fiamma Tricolore, Movimento per l'Italia, Psdi, Democrazia per le autonomie, Nuovo Psi, Rifondazione Democristiana, Nuova Forza Italia, Mida, SIAmo Barletta, Barletta nel cuore, UPC, Popolari per il Sud-Udeur. Rileggendole ci manca il fiato.

Manca l'UDC. una voce autorevole, diretta esclusiva e responsabile di questo partito, ci ha detto che ci saranno, ma affiancheranno solo chi sicuramente sarà il vincitore. Insomma vogliono governare a tutti i costi. Finiamo in bellezza e con un inutile interrogativo. Ma che ci faceva a Barletta, nella BT, l'Europarlamentare Barbara Matera. Di lei abbiamo fotografato, nell'occasione, la sua bella fedeltà al Cavaliere che l'ha candidata e sorretta sempre. Ha fatto bene a venire anche lei da Roma a Barletta.