Politica

«Il PDL a Barletta è un partito senza consistenza culturale, ideologica e politica»

La vera politica della destra è fatta dai giovani, non dai dirigenti. «Ci dimettiamo da questo sistema di non fare politica»

Sui più noti social networks, molti concordano con l'amara scelta di Marco Lattanzio e Luigi Curci, dirigenti della Giovane Italia. I due infatti hanno inteso dimettersi dai propri ruoli in accordo al risultato elettorale del loro candidato Oronzo Cilli. Effettuano un'aspra analisi del lavoro politico effettuato in questi anni, che non risparmia critiche al sistema del centro destra e ad una politica in cui essi non si riconoscono più. La loro disanima nella seguente lettera raccolta da Barlettalife che ben segue l'analisi corretta di Alessandro Porcelluzzi che già evidenziava analoghe conclusioni.

«La candidatura di Oronzo Cilli è stata la candidatura scelta e sostenuta dalla Comunità della Giovane Italia proveniente da quella che era Azione Giovani. Dopo una sconfitta elettorale, la serietà e la responsabilità di chi ricopre ruoli dirigenziali devono portare a pronunciare la parola "dimissioni". Se 427 voti sono un buon numero ma insufficiente per concludere con successo un ciclo durato 5 anni, dimettersi dal ruolo di Dirigente Provinciale e Presidente cittadino è quindi un atto dovuto, ma la parola "dimissioni" viene anche pronunciata per motivi di protesta!».

«Ci dimettiamo non solo dai nostri ruoli dirigenziali della Giovane Italia. Ci dimettiamo anche da questo sistema di "non fare politica". Il sistema che contestiamo è rappresentato da quelle centinaia e centinaia di finti rappresentanti di lista visti durante lo spoglio fuori dai seggi. Noi abbiamo parlato in questi anni soprattutto ai giovani e abbiamo cercato di stimolarli a diventare politicamente responsabili e coscienti. La nobile e suggestiva sfida è purtroppo stata persa e soffocata anche dal nostro stesso partito. Rassegniamo le dimissioni anche e soprattutto perché il Popolo della Libertà a Barletta non ha mai voluto essere un vero laboratorio politico-culturale, ma solo ed esclusivamente un partito dove ognuno pensava ad occupare il proprio feudo, a qualunque costo, senza avere nemmeno una consistenza culturale, ideologica e politica. Possiamo garantire senza presunzione che ogni iniziativa culturale è partita solo ed esclusivamente dalla comunità che proviene da Azione Giovani».

«Abbiamo deciso di lasciare questo modo di "non fare politica" anche perché adesso più che mai non ci sentiamo rappresentati nemmeno in consiglio comunale. Dopo anni di sacrifici e di militanza fatta solo ed esclusivamente da un gruppo che ha camminato con le proprie forze senza mai ricevere un aiuto dal partito che si è rifiutato persino di munirci di un misero gazebo e di chiavi di "sezione" costringendoci ad un continuo ma dignitoso autofinanziamento, abbiamo deciso che il nostro credo, la nostra passione e soprattutto la nostra fedeltà nei nostri valori, non sono più minimamente compatibili con queste logiche e questi modi di "non fare politica". Invitiamo a riflettere sulle nostre considerazioni che probabilmente spiegano perché il centro-destra a Barletta non riesce a crescere qualitativamente e di conseguenza a rappresentare la maggioranza della cittadinanza. Adesso è tempo di riflessioni, valutazioni e forse anche di nuove scelte. Il tutto avverrà con la consapevolezza che i nostri 427 voti corrispondono a 427 strette di mano! Questa è una scelta che è stata presa da un' intera e numerosa comunità che in questi 5 anni ha fatto tanta aggregazione, politica, azione e che nonostante tutto non vuole morire o peggio ancora essere contaminata».

Luigi Curci
Dirigente Provinciale Giovane Italia

Marco Lattanzio
Presidente Cittadino Giovane Italia


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