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Il gioco d'azzardo preoccupa l’Anci: più potere ai sindaci
Da regolamentare l’installazione e l’accesso al gioco. L’allarme del Ministero della Salute sul GAP
Barletta - giovedì 4 luglio 2013
A fronte delle modifiche imposte dal decreto legge Balduzzi, diventato legge il 1°novembre 2012, la Commissione regionale Puglia ha incentrato il dibattito intorno al preoccupante tema del gioco d'azzardo patologico (Gap). L'articolo 5 della suddetta legge inserisce le ludopatie tra i LEA (Livelli essenziali di assistenza): "Aggiornare i livelli essenziali di assistenza con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da ludopatia, intesa come patologia che caratterizza i soggetti affetti da sindrome da gioco con vincita in denaro, così come definita dall'Organizzazione mondiale della sanità (Gap)". Questa la citazione dell'articolo; prossimi i provvedimenti dei singoli comuni pugliesi per arginare sensibilmente questo fenomeno dilagante.
Una questione intricata quella del gioco d'azzardo: interessi economici, monopoli statali, salute mentale dei cittadini e sconvolgimento dell'equilibrio familiare sono in costante rotta di collisione. La nostra regione ha deciso di affrontare il problema, delegando più potere decisionale ai sindaci dei vari comuni. Maria Cristina Rizzo, vicepresidente dei sindaci pugliesi, considera essenziale il controllo ravvicinato di ogni primo cittadino sugli orari di apertura delle sale gioco, sull'accesso della cittadinanza alle stesse. Si pone, inoltre, vincolante il consenso del sindaco per l'installazione di nuovi dispositivi per il gioco; dunque ordinanze comunali utili per arginare, più da vicino, la diffusione deregolamentata delle ludopatie. Sono 3 milioni su 15 gli affetti da gioco patologico; questo dato ci dice quanto fruttano alle casse statali queste affezioni-infezioni (il 4% del PIL e la terza industria italiana per fatturato).
L'Anci aggiunge: «Opportuno, anche in considerazione di questi numeri, prevedere che una parte dei proventi delle sale gioco sia destinato alla cura e alla prevenzione del GAP». A Barletta, abbiamo indagato su quante agenzie di scommesse illegali continuano il loro esercizio indisturbate; ne stanno spuntando altre, specie nelle zone periferiche della città (forse pensando di subire minori controlli); lavoro, dunque, per il nuovo sindaco Cascella e la sua giunta. Problema multi-fronte che investe più assessorati: competitività economica, giovani, innovazione, politiche economiche e sociali. Molte le famiglie danneggiate, i compromessi economici che un uomo si trova a dover fare per soddisfare gli istinti nevrotici e gli impulsi affettivi. Una piaga che deve essere rimossa dalle regolamentazioni per permettere al tessuto sociale di riprendere a respirare.
Una questione intricata quella del gioco d'azzardo: interessi economici, monopoli statali, salute mentale dei cittadini e sconvolgimento dell'equilibrio familiare sono in costante rotta di collisione. La nostra regione ha deciso di affrontare il problema, delegando più potere decisionale ai sindaci dei vari comuni. Maria Cristina Rizzo, vicepresidente dei sindaci pugliesi, considera essenziale il controllo ravvicinato di ogni primo cittadino sugli orari di apertura delle sale gioco, sull'accesso della cittadinanza alle stesse. Si pone, inoltre, vincolante il consenso del sindaco per l'installazione di nuovi dispositivi per il gioco; dunque ordinanze comunali utili per arginare, più da vicino, la diffusione deregolamentata delle ludopatie. Sono 3 milioni su 15 gli affetti da gioco patologico; questo dato ci dice quanto fruttano alle casse statali queste affezioni-infezioni (il 4% del PIL e la terza industria italiana per fatturato).
L'Anci aggiunge: «Opportuno, anche in considerazione di questi numeri, prevedere che una parte dei proventi delle sale gioco sia destinato alla cura e alla prevenzione del GAP». A Barletta, abbiamo indagato su quante agenzie di scommesse illegali continuano il loro esercizio indisturbate; ne stanno spuntando altre, specie nelle zone periferiche della città (forse pensando di subire minori controlli); lavoro, dunque, per il nuovo sindaco Cascella e la sua giunta. Problema multi-fronte che investe più assessorati: competitività economica, giovani, innovazione, politiche economiche e sociali. Molte le famiglie danneggiate, i compromessi economici che un uomo si trova a dover fare per soddisfare gli istinti nevrotici e gli impulsi affettivi. Una piaga che deve essere rimossa dalle regolamentazioni per permettere al tessuto sociale di riprendere a respirare.