La città
Il falò: un’antichissima tradizione barlettana
Tra leggende e credenze cristiane
Barletta - lunedì 7 dicembre 2015
21.47
Anche quest'anno, come da tradizione, Barletta è pronta a radunarsi attorno ai caratteristici falò dislocati in diversi punti della città. Da diversi giorni ormai, in alcuni casi addirittura da svariati mesi, i ragazzi di ogni quartiere lavorano alla preparazione dei falò, radunando il maggior numero di legna possibile. Per loro è un momento di unione e di condivisione; un giusto approccio, considerata la vicinanza al Natale.
Questo particolare rito, legato alla festività dell'Immacolata Concezione, in realtà è una festa molto antica, che viene celebrata soprattutto nei comuni dell'Italia del sud. Secondo una credenza popolare, l'accensione del falò sembrerebbe ricordare la Madonna intenta ad asciugare i panni del suo piccolo Gesù. Ma la simbologia del fuoco è in vero ancor più antica. In età primitiva esso veniva infatti adoperato per scacciare le bestie feroci e per riscaldarsi durante le notti fredde. Durante il Medioevo il rito dell'accensione era legato alla fertilità della terra, come una grande forza, il fuoco si pensava avesse il potere di purificare la terra, solo in tal modo si sarebbe ottenuto un ottimo raccolto. Per la tradizione cristiana, invece, il falò indica l'eliminazione del peccato originale, la purificazione. Come il fuoco arde la legna fino a trasformarla in cenere, allo stesso modo la fede, con l'ausilio della preghiera, riduce il peccato al nulla. Il fuoco, tuttavia, non rappresenta solo la liberazione da ogni male, esso è fonte di luce, dunque utile a illuminare la giusta via e a rischiare le fitte tenebre causate dal peccato.
Qualunque sia la religione di appartenenza e il proprio credo, il momento in cui si assiste all'accensione del tradizionale falò dovrebbe essere un istante di condivisione; un momento in cui il calore della legna che arde unisce tutti: grandi e piccoli.
Questo particolare rito, legato alla festività dell'Immacolata Concezione, in realtà è una festa molto antica, che viene celebrata soprattutto nei comuni dell'Italia del sud. Secondo una credenza popolare, l'accensione del falò sembrerebbe ricordare la Madonna intenta ad asciugare i panni del suo piccolo Gesù. Ma la simbologia del fuoco è in vero ancor più antica. In età primitiva esso veniva infatti adoperato per scacciare le bestie feroci e per riscaldarsi durante le notti fredde. Durante il Medioevo il rito dell'accensione era legato alla fertilità della terra, come una grande forza, il fuoco si pensava avesse il potere di purificare la terra, solo in tal modo si sarebbe ottenuto un ottimo raccolto. Per la tradizione cristiana, invece, il falò indica l'eliminazione del peccato originale, la purificazione. Come il fuoco arde la legna fino a trasformarla in cenere, allo stesso modo la fede, con l'ausilio della preghiera, riduce il peccato al nulla. Il fuoco, tuttavia, non rappresenta solo la liberazione da ogni male, esso è fonte di luce, dunque utile a illuminare la giusta via e a rischiare le fitte tenebre causate dal peccato.
Qualunque sia la religione di appartenenza e il proprio credo, il momento in cui si assiste all'accensione del tradizionale falò dovrebbe essere un istante di condivisione; un momento in cui il calore della legna che arde unisce tutti: grandi e piccoli.