Territorio
Gorgoni: «Polemiche inutili, la riabilitazione cardiologica a Barletta non chiuderà»
La replica del direttore Asl Bt alla nota di Pastore
BAT - mercoledì 29 ottobre 2014
14.09
Non cesserà l'esistenza della riabilitazione cardiologia a Barletta. Questa la rassicurazione offerta a mezzo comunicato stampa da Giovanni Gorgoni, Direttore Generale della Asl Bt, rispondendo a una nota del consigliere regionale Franco Pastore.
«L'ho dichiarato più volte ma evidentemente serve ripeterlo ancora: la riabilitazione cardiologica di Barletta non chiuderà e, ovviamente, non ne abbiamo mai neanche ipotizzato la chiusura. Registro con dispiacere che si genera molta confusione rispetto ai servizi e alla loro organizzazione. Franco Pastore parla di "dipartimento di riabilitazione cardiologica" che non esiste né nella Asl BT né nel resto della Regione. Certo questa Asl si è più volta distinta per la capacità di fare innovazione ma qua stiamo alla fantasticheria organizzativa: con i numeri risicati che abbiamo di strutture semplici e complesse non possiamo neanche attivare un più ampio dipartimento di riabilitazione funzionale, nonostante il servizio impieghi su tutto il territorio più di 150 operatori».
«Non riesco a capire l'affermazione secondo cui la Direzione voglia "trasformare una eccellenza quale il dipartimento di riabilitazione cardiologica in ambulatorio per prestazioni spurie"-spiega Gorgoni-come se l'eccellenza fosse determinata dal contenitore e non invece dal contenuto, ossia le competenze degli operatori e le dotazioni tecnologiche. Come se i tanti professionisti dell'Azienda che conducono laboriosamente e con efficacia "ambulatori di prestazioni spurie" siano meno eccellenti. Garantisco che ce ne sono e che a parità di macchine (cicloergometri, per esempio) erogano insospettabili e cospicui volumi di prestazioni. Certe affermazioni sono incaute perché tanti che prestano servizio negli ambulatori di "prestazioni spurie" potrebbero sentirsi giustamente offesi».
Toni duri, quelli adottati dal Direttore Generale della Asl Bt: «Apprendo da Pastore (lieto che lui lo sappia prima del datore di lavoro) che il dirigente del servizio è in ferie: la Direzione era a conoscenza della esigenza di smaltire le ferie, ma non le ha autorizzate proprio per avere il tempo di trovare soluzioni alternative per garantire la continuità del servizio. Non si tratta di una banale rivendicazione gerarchica: è una questione di rispetto per gli assistiti. Molti dipendenti di questa Asl vorrebbero, per mille motivi anche riconducibili a questa Direzione, andarsene in ferie, ma non possono permetterselo per garantire la continuità assistenziale. Sul presunto declassamento della struttura vorrei far notare che la delibera 1445 comporterà anche dei declassamenti molto più sofferti, perché ci saranno professionisti che sono diventati primari con regolare concorso e non con il solo (anche se legittimo) affidamento fiduciario della Direzione Aziendale. Esattamente come è già accaduto in tutta la Regione ed in tutta Italia con la riduzione per legge delle strutture complesse e semplici. Da cittadino e da manager mi auguro che ciò non porti ad una iperproduzione di "prestazioni spurie" e che la passione di certi professionisti della sanità rimanga ancora un'importante garanzia per la salute dei cittadini».
Barletta polo importante per la sanità territoriale, assicura Gorgoni: «Non attribuisco la colpa ai livelli superiori, mi assumo da sempre la responsabilità delle mie decisioni: è il mio mestiere decidere anche se ciò comporta risentimenti di singoli individui più o meno visibili mediaticamente. Ieri (lunedì, ndr) Barletta è stata protagonista per l'ennesima volta in questi anni dell'avvio (e non solo dell'inaugurazione) di importanti servizi. Eppure oggi devo registrare rammarico, quello per aver ricevuto ostilità (la gratitudine la respingo per spirito di servizio) proprio da ambienti di Barletta, e quella per aver ora sottratto tempo agli assistiti per spiegare a chi non vuol capire (o finge) che la Direzione non vuole né chiudere né ridimensionare il servizio di riabilitazione cardiologica. Tanto più che si provvederà in tempi celeri a sostituire chi si è affrettato senza autorizzazione a lasciare sguarnito il servizio per smaltire in pochi mesi ferie accumulate in molti anni».
E Gorgoni così conclude: «Non darò più seguito verbale ad una faccenda che richiede invece il mio diretto intervento sul campo visto che "ora" è diventato un problema assistenziale per motivi che lascio valutare alla onestà di ognuno. Le mie convinzioni sulla vicenda sono incrollabili quanto la concretezza con cui paventate chiusure di servizio (anche recenti) è si sono rivelate robusti potenziamenti da parte della Direzione della Asl Bt».
«L'ho dichiarato più volte ma evidentemente serve ripeterlo ancora: la riabilitazione cardiologica di Barletta non chiuderà e, ovviamente, non ne abbiamo mai neanche ipotizzato la chiusura. Registro con dispiacere che si genera molta confusione rispetto ai servizi e alla loro organizzazione. Franco Pastore parla di "dipartimento di riabilitazione cardiologica" che non esiste né nella Asl BT né nel resto della Regione. Certo questa Asl si è più volta distinta per la capacità di fare innovazione ma qua stiamo alla fantasticheria organizzativa: con i numeri risicati che abbiamo di strutture semplici e complesse non possiamo neanche attivare un più ampio dipartimento di riabilitazione funzionale, nonostante il servizio impieghi su tutto il territorio più di 150 operatori».
«Non riesco a capire l'affermazione secondo cui la Direzione voglia "trasformare una eccellenza quale il dipartimento di riabilitazione cardiologica in ambulatorio per prestazioni spurie"-spiega Gorgoni-come se l'eccellenza fosse determinata dal contenitore e non invece dal contenuto, ossia le competenze degli operatori e le dotazioni tecnologiche. Come se i tanti professionisti dell'Azienda che conducono laboriosamente e con efficacia "ambulatori di prestazioni spurie" siano meno eccellenti. Garantisco che ce ne sono e che a parità di macchine (cicloergometri, per esempio) erogano insospettabili e cospicui volumi di prestazioni. Certe affermazioni sono incaute perché tanti che prestano servizio negli ambulatori di "prestazioni spurie" potrebbero sentirsi giustamente offesi».
Toni duri, quelli adottati dal Direttore Generale della Asl Bt: «Apprendo da Pastore (lieto che lui lo sappia prima del datore di lavoro) che il dirigente del servizio è in ferie: la Direzione era a conoscenza della esigenza di smaltire le ferie, ma non le ha autorizzate proprio per avere il tempo di trovare soluzioni alternative per garantire la continuità del servizio. Non si tratta di una banale rivendicazione gerarchica: è una questione di rispetto per gli assistiti. Molti dipendenti di questa Asl vorrebbero, per mille motivi anche riconducibili a questa Direzione, andarsene in ferie, ma non possono permetterselo per garantire la continuità assistenziale. Sul presunto declassamento della struttura vorrei far notare che la delibera 1445 comporterà anche dei declassamenti molto più sofferti, perché ci saranno professionisti che sono diventati primari con regolare concorso e non con il solo (anche se legittimo) affidamento fiduciario della Direzione Aziendale. Esattamente come è già accaduto in tutta la Regione ed in tutta Italia con la riduzione per legge delle strutture complesse e semplici. Da cittadino e da manager mi auguro che ciò non porti ad una iperproduzione di "prestazioni spurie" e che la passione di certi professionisti della sanità rimanga ancora un'importante garanzia per la salute dei cittadini».
Barletta polo importante per la sanità territoriale, assicura Gorgoni: «Non attribuisco la colpa ai livelli superiori, mi assumo da sempre la responsabilità delle mie decisioni: è il mio mestiere decidere anche se ciò comporta risentimenti di singoli individui più o meno visibili mediaticamente. Ieri (lunedì, ndr) Barletta è stata protagonista per l'ennesima volta in questi anni dell'avvio (e non solo dell'inaugurazione) di importanti servizi. Eppure oggi devo registrare rammarico, quello per aver ricevuto ostilità (la gratitudine la respingo per spirito di servizio) proprio da ambienti di Barletta, e quella per aver ora sottratto tempo agli assistiti per spiegare a chi non vuol capire (o finge) che la Direzione non vuole né chiudere né ridimensionare il servizio di riabilitazione cardiologica. Tanto più che si provvederà in tempi celeri a sostituire chi si è affrettato senza autorizzazione a lasciare sguarnito il servizio per smaltire in pochi mesi ferie accumulate in molti anni».
E Gorgoni così conclude: «Non darò più seguito verbale ad una faccenda che richiede invece il mio diretto intervento sul campo visto che "ora" è diventato un problema assistenziale per motivi che lascio valutare alla onestà di ognuno. Le mie convinzioni sulla vicenda sono incrollabili quanto la concretezza con cui paventate chiusure di servizio (anche recenti) è si sono rivelate robusti potenziamenti da parte della Direzione della Asl Bt».