Attualità
Gli incontri sul Pug e quel sapore di dèjà vu
La riflessione di Gennaro Antonio Rociola di Italia Viva
Barletta - domenica 14 maggio 2023
«Il termine déjà vu deriva dalla lingua francese, letteralmente significa "già visto". Questa sensazione è la stessa da me vissuta presso il Future Center di Barletta, dopo aver partecipato all'ultimo incontro della tre giorni di «Costruiamo insieme la Barletta del futuro» percorso di partecipazione attiva finalizzato alla stesura del Piano Urbanistico Generale». Così l'avvocato Gennaro Antonio Rociola di Italia Viva.
ªLa memoria è andata indietro a quel 27 marzo dell'anno 2008, allorquando un giovane avvocato di 39 anni, di fresca nomina all'assessorato della Pianificazione Urbanistica (delega appena istituita) che con motivazione e voglia di fare, incontrava la cittadinanza presso la Sala Rossa del nostro Castello, insieme all'assessore della Regione Puglia, arch. Angela Barbanente e al Prof. del Politecnico di Bari, ing. Giovanni Fuzio in un convegno sul tema "Dal Piano Strategico, al Piano Urbanistico Generale", tutto ciò dopo aver siglato un protocollo d'intesa con gli Ordini professionali ,da coinvolgere insieme alle associazioni e cittadini per la "creazione" del P.U.G.
Era la prima volta che a Barletta si avviava una fase di concertazione pubblica per dare una visione prospettica ad una città di inglobata nella vecchia concezione del P.R.G. e delle tante varianti che male hanno fatto non solo al tessuto urbano, ma di conseguenza anche al tessuto sociale, inquinando nel senso lato del termine, i cittadini.
Ebbene, di quella che era l'originalità, si perse traccia, al pari del Documento Preliminare Programmatico che quel giovane amministratore portò all'attenzione delle forze politiche del momento che decisero di farsi abbracciare da Morfeo, tanto che quella grande motivazione e notti insonni, si tramutarono in scoramento culminando nelle dimissioni volontarie dall'incarico, avendo il coraggio di "abbandonare la poltrona", dopo aver preso atto della voglia di non cambiare nulla da parte del contesto. Sono passati ben 15 anni, sono passate diverse amministrazioni anche con colorazioni variegate, rimasta e ringiovanita la dinastia tecnica, dato che all'evento ho sentito relazionare dall'arch. Nicola Fuzio (figlio dell'architetto del 2008) le stesse idee e considerazioni, fortunatamente con una presentazione diversa o quanto meno graficamente aggiornata.
Spero per la mia città che questa sia la volta buona per dotarsi di un Piano Urbanistico Generale che possa essere avveniristico e non certo vecchio prima di essere redatto, sia pur partendo da idee copiate da altri. Bisogna esprimere idee concrete, chiare, senza filtri, vere e solo per la città e la cittadinanza fiducioso che la mia idea originaria di partecipazione, non sia invece tramutata in partecipazione cornice, ad una tela la cui trama è già tessuta».
ªLa memoria è andata indietro a quel 27 marzo dell'anno 2008, allorquando un giovane avvocato di 39 anni, di fresca nomina all'assessorato della Pianificazione Urbanistica (delega appena istituita) che con motivazione e voglia di fare, incontrava la cittadinanza presso la Sala Rossa del nostro Castello, insieme all'assessore della Regione Puglia, arch. Angela Barbanente e al Prof. del Politecnico di Bari, ing. Giovanni Fuzio in un convegno sul tema "Dal Piano Strategico, al Piano Urbanistico Generale", tutto ciò dopo aver siglato un protocollo d'intesa con gli Ordini professionali ,da coinvolgere insieme alle associazioni e cittadini per la "creazione" del P.U.G.
Era la prima volta che a Barletta si avviava una fase di concertazione pubblica per dare una visione prospettica ad una città di inglobata nella vecchia concezione del P.R.G. e delle tante varianti che male hanno fatto non solo al tessuto urbano, ma di conseguenza anche al tessuto sociale, inquinando nel senso lato del termine, i cittadini.
Ebbene, di quella che era l'originalità, si perse traccia, al pari del Documento Preliminare Programmatico che quel giovane amministratore portò all'attenzione delle forze politiche del momento che decisero di farsi abbracciare da Morfeo, tanto che quella grande motivazione e notti insonni, si tramutarono in scoramento culminando nelle dimissioni volontarie dall'incarico, avendo il coraggio di "abbandonare la poltrona", dopo aver preso atto della voglia di non cambiare nulla da parte del contesto. Sono passati ben 15 anni, sono passate diverse amministrazioni anche con colorazioni variegate, rimasta e ringiovanita la dinastia tecnica, dato che all'evento ho sentito relazionare dall'arch. Nicola Fuzio (figlio dell'architetto del 2008) le stesse idee e considerazioni, fortunatamente con una presentazione diversa o quanto meno graficamente aggiornata.
Spero per la mia città che questa sia la volta buona per dotarsi di un Piano Urbanistico Generale che possa essere avveniristico e non certo vecchio prima di essere redatto, sia pur partendo da idee copiate da altri. Bisogna esprimere idee concrete, chiare, senza filtri, vere e solo per la città e la cittadinanza fiducioso che la mia idea originaria di partecipazione, non sia invece tramutata in partecipazione cornice, ad una tela la cui trama è già tessuta».