Religioni
Gesù: una gioia da condividere e di cui non mostrarsi gelosi
"Chi non è contro di noi è per noi", il Vangelo secondo don Vito
Barletta - domenica 27 settembre 2015
22.48
Dal Vangelo secondo Marco: "In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».
Mentre Gesù avanza nel suo cammino verso Gerusalemme, i suoi discepoli sembrano discostarsi sempre più dalla logica del Vangelo e dal suo modo di presentarsi come Messia inviato dal Padre. Di fronte a un esorcismo operato da uno che non faceva parte strettamente della cerchia dei discepoli di Gesù, è addirittura l'apostolo Giovanni che presenta una certa rimostranza. Questo probabilmente perché precedentemente gli stessi discepoli di Gesù non erano riusciti nella stessa impresa ed erano stati rimproverati dal maestro. Ma è Gesù stesso che fermamente invita i suoi a rallegrarsi quando qualcuno compie qualcosa nel suo nome. È la gelosia che abita il cuore di chi intende Gesù una proprietà esclusiva. E questo accade tutte le volte in cui anziché metterci al servizio del Vangelo della salvezza alziamo muri e steccati di divisione che ci separano da tutti gli altri. Questo accade quando vediamo l'altro come un ostacolo e una minaccia, anziché come una ulteriore risorsa. La gioia di appartenergli si deve moltiplicare ogni volta che vediamo qualcuno che opera o parla nel nome del Signore, senza il timore che questi rappresenti una ulteriore minaccia. La chiesa o comunità dei credenti è chiamata ad essere segno e strumento universale di salvezza per tutti gli uomini di tutti i tempi e non può diventare un giardino chiuso appannaggio di pochi eletti. Gesù ci invita a guardare con fiducia e non con sospetto chiunque ci darà un semplice bicchiere d'acqua nel suo nome. Perché è suo!
Infine, attraverso una serie di espressioni circa lo scandalo, che letteralmente significa inciampo, ci invita a operare un serio discernimento circa le nostre azioni (mano), le vie da percorrere o le scelte da operare (piedi), le nostre relazioni (occhi).
Che la logica dell'amore che non è geloso di fronte a nessuna persona, che è la logica dell'amore insegnato e vissuto da Gesù, ci pervada corpo ed anima.
Buona domenica.
[don Vito]
[don Vito]