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Gennaro Graziano, così Barletta arriva su AppStore e Android Market
Il giovane studente in Ingegneria ha creato un'applicazione molto venduta: "The Impossible Enigma". «Non mi sarei mai aspettato questo successo»
Barletta - giovedì 14 aprile 2011
Barletta, Italia, e Cupertino, California. Migliaia di chilometri di distanza, un oceano nel mezzo. Da qualche tempo le due località sono più vicine, almeno "virtualmente". Tutto ciò grazie al barlettano Graziano Gennaro, 22 anni, studente prossimo alla laurea in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Bari. Il nostro concittadino ha imparato a programmare su una piattaforma che gli permettesse di esportare per Android e iOS e ha così concretizzato un paio di idee davvero interessanti. Il primo gioco a vedere la luce del sole è stato "The Impossible Enigma", un titolo molto coinvolgente per coloro che amano le sfide impossibili. Considerando la rapidità dell' Android Market nel pubblicare le applicazioni, Graziano ha deciso di lanciarsi nella mischia tecnologica con la sua "creazione"; un tentativo che ha riscosso esiti altamente positivi, tanto da portare "The Impossible Enigma" ad approdare su AppStore 6 giorni fa. AppStore che fa capo appunto alla Apple di Steve Jobs, la cui sede è Cupertino, in California. Noi di Barlettalife abbiamo intervistato l'"anello di congiunzione" tra i due centri. Le parole di Gennaro Graziano:
1) 22 anni, così giovane e già creatore di applicazioni per IPhone: un successo che potrebbe travolgere un ragazzo prossimo alla laurea. Come hanno accolto i tuoi compagni questo evento?
«Con i compagni di università non ho ancora avuto modo di confrontarmi: lo stupore maggiore l'ho avuto dai risultati dell'App Store, dove l'applicazione ha avuto circa 500 downloads nei primi 2 giorni. In particolare è la settima applicazione in generale più venduta per IPhone e il quarto gioco più venduto in Italia. Dal punto di vista umano, non ho ancora preso polso di cosa stia succedendo o di cosa questo porterà nel mio futuro.
2) Come nasce questa passione per l'informatica?
«L'idea dell'informatica mi è venuta da piccolino, mentre guardavo la sigla di Neapolis che era in 3d; tutti spiegavano che era fatta al computer, e grazie a mio zio, che lavorava nel campo della pubblicità, ho avuto modo di iniziare a usare Flash Macromedia 5. Da allora è sorta questa passione, successivamente ho frequentato l'ITIS Jannuzzi di Andria, dove ho trovato professori che hanno stimolato in me la voglia di studiare e approfondire questo argomento. Seguendo gli aggiornamenti di Flash, siamo arrivati al CS5 e avendo la possibilità di esportare questo programma in Android e IPhone, ho tentato di creare questa applicazione. Il rischio era nel fatto che l'idea era un gioco, territorio nel quale la concorrenza è praticamente mondiale».
3) In soli 5 giorni la tua applicazione ha superato un "mostro sacro" nel campo dei videogiochi come "Angry Birds": te lo saresti mai aspettato?
«No. Avrei firmato per un cinquantesimo posto e invece è accaduto tutto questoۚ».
4) Hai parlato degli stimoli derivanti dalla frequentazione dell'ITIS Jannuzzi. Nel momento in cui ti si sono aperte le porte dell'università, hai continuato a ricevere questi stimoli?
In realtà il percorso universitario che ho scelto di intraprendere è davvero arduo, l'ho scoperto nel tempo. Gli stimoli sono stati nell'affrontare nuove materie, ma ad essere onesto sono stati inferiori alle mie attese al momento dell'iscrizione».
5) Perché hai scelto il nome "The impossibile enigma"?
Io ho incentrato la strategia di marketing di questa applicazione sulla sfida. Ho dapprima creato un sito sul quale campeggia un messaggio iniziale "8 persone su 100 terminano il gioco. Pensi di farcela?". Mi sono immedesimato nell'utente, che dopo aver visto il sito probabilmente avrebbe voluto cercare informazioni. Ho pensato anche che il prezzo irrisorio (0,79 ) avrebbe attirato tanta gente. Così è stato, speriamo di continuare bene.
6) Quanto tempo ci hai messo per creare questa applicazione?
«Per la sola creazione di "The impossibile enigma", ho avuto bisogno di 2-3 mesi. In generale, ho approfondito il discorso dell'Action Script 3, per il quale mi è servito più tempo'».
7) Siamo in un'epoca in cui sta spopolando l'IPhone: una moda o una reale utilità?
« Tra le persone che conosco, o anche per sentito dire, ho avuto modo di capire che molta gente che possiede l'IPhone in realtà sfrutta l'1% delle effettive potenzialità. In generale, ritengo che l'IPhone sia davvero un telefonino con enormi potenzialità. In merito al prezzo, ritengo anche io che sia eccessivo, fermo restando che resta il numero 1 nel settore degli smartphone».
8) Ora Google sta cercando di competere con la Apple, lanciando sul mercato il Google-phonino: hai già avuto modo di "studiare" questo nuovo prodotto: quali differenze ci sono?
«La differenza fondamentale è nella concezione dell'open-source: la Apple è totalmente contraria a questo concetto, mentre Google ne fa il proprio punto di forza. A mio parere, bisognerebbe trovare una via di mezzo, anche se dovendo operare una scelta manageriale opterei per l'idea della Apple, in quanto viene privilegiata la sicurezza e la riservatezza del software».
9) Quali sono i progetti per il tuo futuro?
«Attualmente sono ancora concentrato sul recente sbarco sull'App Store. Nei prossimi giorni l'applicazione sarà pubblicizzata in Canada, Brasile, Spagna, quindi dovrò tenere sotto controllo i vari mercati. In realtà è in fase di sviluppo un nuovo gioco, che dovrebbe essere pubblicato nei prossimi mesi, un lavoro più avanzato in termini di programmazione, ma non voglio svelarvi altro (sorride, ndr)».
10) Bene, siamo giunti al termine della nostra conversazione. E' il momento dei saluti: c'è qualche persona in particolare che vuoi ringraziare per questo successo?
« Ce ne sono 5 in particolare: il primo è Michele Daloiso, che mi ha aiutato a progettare alcuni dei 10 enigmi del primo livello. La seconda è mia cugina Ornella Distaso, che mi ha tradotto il gioco in spagnolo e inglese, poi la mia ragazza, che mi motiva giorno dopo giorno, e i miei genitori, che mi hanno sempre spronato a dare il massimo».
Per maggiori informazioni su Gennaro Graziano, visitate il sito internet www.ynfo.it
1) 22 anni, così giovane e già creatore di applicazioni per IPhone: un successo che potrebbe travolgere un ragazzo prossimo alla laurea. Come hanno accolto i tuoi compagni questo evento?
«Con i compagni di università non ho ancora avuto modo di confrontarmi: lo stupore maggiore l'ho avuto dai risultati dell'App Store, dove l'applicazione ha avuto circa 500 downloads nei primi 2 giorni. In particolare è la settima applicazione in generale più venduta per IPhone e il quarto gioco più venduto in Italia. Dal punto di vista umano, non ho ancora preso polso di cosa stia succedendo o di cosa questo porterà nel mio futuro.
2) Come nasce questa passione per l'informatica?
«L'idea dell'informatica mi è venuta da piccolino, mentre guardavo la sigla di Neapolis che era in 3d; tutti spiegavano che era fatta al computer, e grazie a mio zio, che lavorava nel campo della pubblicità, ho avuto modo di iniziare a usare Flash Macromedia 5. Da allora è sorta questa passione, successivamente ho frequentato l'ITIS Jannuzzi di Andria, dove ho trovato professori che hanno stimolato in me la voglia di studiare e approfondire questo argomento. Seguendo gli aggiornamenti di Flash, siamo arrivati al CS5 e avendo la possibilità di esportare questo programma in Android e IPhone, ho tentato di creare questa applicazione. Il rischio era nel fatto che l'idea era un gioco, territorio nel quale la concorrenza è praticamente mondiale».
3) In soli 5 giorni la tua applicazione ha superato un "mostro sacro" nel campo dei videogiochi come "Angry Birds": te lo saresti mai aspettato?
«No. Avrei firmato per un cinquantesimo posto e invece è accaduto tutto questoۚ».
4) Hai parlato degli stimoli derivanti dalla frequentazione dell'ITIS Jannuzzi. Nel momento in cui ti si sono aperte le porte dell'università, hai continuato a ricevere questi stimoli?
In realtà il percorso universitario che ho scelto di intraprendere è davvero arduo, l'ho scoperto nel tempo. Gli stimoli sono stati nell'affrontare nuove materie, ma ad essere onesto sono stati inferiori alle mie attese al momento dell'iscrizione».
5) Perché hai scelto il nome "The impossibile enigma"?
Io ho incentrato la strategia di marketing di questa applicazione sulla sfida. Ho dapprima creato un sito sul quale campeggia un messaggio iniziale "8 persone su 100 terminano il gioco. Pensi di farcela?". Mi sono immedesimato nell'utente, che dopo aver visto il sito probabilmente avrebbe voluto cercare informazioni. Ho pensato anche che il prezzo irrisorio (0,79 ) avrebbe attirato tanta gente. Così è stato, speriamo di continuare bene.
6) Quanto tempo ci hai messo per creare questa applicazione?
«Per la sola creazione di "The impossibile enigma", ho avuto bisogno di 2-3 mesi. In generale, ho approfondito il discorso dell'Action Script 3, per il quale mi è servito più tempo'».
7) Siamo in un'epoca in cui sta spopolando l'IPhone: una moda o una reale utilità?
« Tra le persone che conosco, o anche per sentito dire, ho avuto modo di capire che molta gente che possiede l'IPhone in realtà sfrutta l'1% delle effettive potenzialità. In generale, ritengo che l'IPhone sia davvero un telefonino con enormi potenzialità. In merito al prezzo, ritengo anche io che sia eccessivo, fermo restando che resta il numero 1 nel settore degli smartphone».
8) Ora Google sta cercando di competere con la Apple, lanciando sul mercato il Google-phonino: hai già avuto modo di "studiare" questo nuovo prodotto: quali differenze ci sono?
«La differenza fondamentale è nella concezione dell'open-source: la Apple è totalmente contraria a questo concetto, mentre Google ne fa il proprio punto di forza. A mio parere, bisognerebbe trovare una via di mezzo, anche se dovendo operare una scelta manageriale opterei per l'idea della Apple, in quanto viene privilegiata la sicurezza e la riservatezza del software».
9) Quali sono i progetti per il tuo futuro?
«Attualmente sono ancora concentrato sul recente sbarco sull'App Store. Nei prossimi giorni l'applicazione sarà pubblicizzata in Canada, Brasile, Spagna, quindi dovrò tenere sotto controllo i vari mercati. In realtà è in fase di sviluppo un nuovo gioco, che dovrebbe essere pubblicato nei prossimi mesi, un lavoro più avanzato in termini di programmazione, ma non voglio svelarvi altro (sorride, ndr)».
10) Bene, siamo giunti al termine della nostra conversazione. E' il momento dei saluti: c'è qualche persona in particolare che vuoi ringraziare per questo successo?
« Ce ne sono 5 in particolare: il primo è Michele Daloiso, che mi ha aiutato a progettare alcuni dei 10 enigmi del primo livello. La seconda è mia cugina Ornella Distaso, che mi ha tradotto il gioco in spagnolo e inglese, poi la mia ragazza, che mi motiva giorno dopo giorno, e i miei genitori, che mi hanno sempre spronato a dare il massimo».
Per maggiori informazioni su Gennaro Graziano, visitate il sito internet www.ynfo.it