La città
Garibaldi salvato dalle donne
La bandiera della “Brigata Barletta” è restaurata e restituita alla cittadinanza
Barletta - sabato 30 maggio 2015
Giuseppe Garibaldi ci piace, sebbene alcuni lo odino, altri lo ignorino; questa gente ci lascia indifferenti. Barlettaviva si è impegnata per fare luce sulla scomparsa bandiera della Brigata Barletta, con appositi articoli, mentre un paio anziani "pseudo-storici barlettani", tenevano la testa infilata nella sabbia. Poi, un giorno di febbraio del 2104, Anita Garibaldi, pronipote del condottiero, venne a Barletta. A quel punto, le sottoponemmo la questione e i relativi articoli di denuncia. Passa il tempo, l'assessore alla cultura, Giusy Caroppo, disponibile e cordiale, promette interessamento, la promessa si concretizza. La bandiera è fotografata in pessime condizioni negli archivi del polo museale. Necessita di restauro, che si realizza, con l'impegno di Santa Scommegna, dirigente del settore Beni e Servizi culturali.
Il restauro conservativo è stato affidato a Monica Cannillo, 33 anni, restauratrice tessile. La bandiera è stata sottoposta ad un restauro, durato 5 mesi e costato 4000 euro. Al momento, una giacca e un copricapo garibaldini sono in attesa di restauro, custoditi negli archivi del polo museale. I magazzini del polo museale sono uno scrigno di tesori da valorizzare. Purtroppo, nei decenni passati, dai magazzini sono scomparsi alcuni reperti, come ad esempio, la medaglia d'oro e il medagliere del pluridecorato marinaio barlettano Francesco Conteduca, donati dal figlio al Comune di Barletta.
La preziosa bandiera è salva e, per valorizzarne l'importanza, è stata allestita una mostra presso la casamatta S. Maria del castello svevo, dal titolo "Italia chiamò-Barletta e la Grande Guerra": partendo dalla costituzione della Brigata Barletta, si giunge, con l'apporto di documenti e rari filmati, fino alla prima guerra mondiale, quando la Brigata Barletta fu ricostituita e comandata dal generale Giuseppe Vaccari. L'inaugurazione della mostra, avvenuta il 26 maggio, in concomitanza della commemorazione della prima guerra mondiale, proseguirà fino al 28 giugno. Al momento della inaugurazione della mostra, una copia fedele della bandiera della Brigata Barletta (confezionata da un laboratorio di ricamo di Monopoli - ndr) è stata consegnata al Ministro della Difesa, sen. Roberta Pinotti. La copia della bandiera sarà esposta a Roma, in un palazzo del Governo.
1866, la storia della Brigata Barletta
La nostra città fu scelta come sede di reclutamento dell'Italia Meridionale di volontari combattenti per la terza guerra di indipendenza del 1866, grazie anche alla amicizia che legava il patriota Raffaele Lacerenza con Giuseppe Garibaldi. In occasione della costituzione della Brigata, Domenico Garibaldi (soprannominato Menotti dal padre, in onore del noto patriota), giunse alla stazione ferroviaria di Barletta, accolto da una folla festante e dagli stessi garibaldini, presso il piazzale antistante, denominato Piazza della Libertà. Dopo la cerimonia fu accompagnato dalla folla fino alla casa del Cav. Vito Cafiero, che lo ospitò. In un solo giorno a Barletta arrivò una moltitudine di giovani volontari tale da raggiungere il numero di 12000 reclute, tanto che il sindaco Nicola Parilli fu costretto a trovare degli alloggi di fortuna. I volontari appartenevano a tutte le classi sociali, tra loro c'erano contadini, medici, avvocati, preti, studenti. Furono costituiti, in quei giorni, il IX e il X Reggimento dei Volontari Garibaldini che presero il nome di «Brigata Barletta», e la relativa bandiera fu confezionata per l'occasione. Il IX Reggimento, il 29 Giugno, si diresse a Bergamo, per poi spostarsi il 7 Luglio, con Giuseppe Garibaldi, a Rocca d'Anfo. Il X Reggimento partecipò con successo a sanguinosi scontri e occupò importanti posizioni nemiche. Bezzecca fu presa e riconsegnata al suolo della Patria. La Brigata Barletta fu ricostituita alla vigilia della prima guerra mondiale.
Lettera che Menotti Garibaldi inviò al sindaco Nicola Parrilli, alla fine della guerra. «Illustrissimo sig. sindaco, le invio la bandiera che mi fu consegnata da Lei per il IX Reggimento della città di Barletta. Il Reggimento non esiste più e io ritorno a voi quella bandiera. Porgo ai suoi concittadini i ringraziamenti dei miei compagni d'armi e i miei personali».
Como, 29 ottobre 1866
A seguire, pubblichiamo la relazione sull'avvenuto restauro dell bandiera della "Brigata Barletta"
Il restauro conservativo è stato affidato a Monica Cannillo, 33 anni, restauratrice tessile. La bandiera è stata sottoposta ad un restauro, durato 5 mesi e costato 4000 euro. Al momento, una giacca e un copricapo garibaldini sono in attesa di restauro, custoditi negli archivi del polo museale. I magazzini del polo museale sono uno scrigno di tesori da valorizzare. Purtroppo, nei decenni passati, dai magazzini sono scomparsi alcuni reperti, come ad esempio, la medaglia d'oro e il medagliere del pluridecorato marinaio barlettano Francesco Conteduca, donati dal figlio al Comune di Barletta.
La preziosa bandiera è salva e, per valorizzarne l'importanza, è stata allestita una mostra presso la casamatta S. Maria del castello svevo, dal titolo "Italia chiamò-Barletta e la Grande Guerra": partendo dalla costituzione della Brigata Barletta, si giunge, con l'apporto di documenti e rari filmati, fino alla prima guerra mondiale, quando la Brigata Barletta fu ricostituita e comandata dal generale Giuseppe Vaccari. L'inaugurazione della mostra, avvenuta il 26 maggio, in concomitanza della commemorazione della prima guerra mondiale, proseguirà fino al 28 giugno. Al momento della inaugurazione della mostra, una copia fedele della bandiera della Brigata Barletta (confezionata da un laboratorio di ricamo di Monopoli - ndr) è stata consegnata al Ministro della Difesa, sen. Roberta Pinotti. La copia della bandiera sarà esposta a Roma, in un palazzo del Governo.
1866, la storia della Brigata Barletta
La nostra città fu scelta come sede di reclutamento dell'Italia Meridionale di volontari combattenti per la terza guerra di indipendenza del 1866, grazie anche alla amicizia che legava il patriota Raffaele Lacerenza con Giuseppe Garibaldi. In occasione della costituzione della Brigata, Domenico Garibaldi (soprannominato Menotti dal padre, in onore del noto patriota), giunse alla stazione ferroviaria di Barletta, accolto da una folla festante e dagli stessi garibaldini, presso il piazzale antistante, denominato Piazza della Libertà. Dopo la cerimonia fu accompagnato dalla folla fino alla casa del Cav. Vito Cafiero, che lo ospitò. In un solo giorno a Barletta arrivò una moltitudine di giovani volontari tale da raggiungere il numero di 12000 reclute, tanto che il sindaco Nicola Parilli fu costretto a trovare degli alloggi di fortuna. I volontari appartenevano a tutte le classi sociali, tra loro c'erano contadini, medici, avvocati, preti, studenti. Furono costituiti, in quei giorni, il IX e il X Reggimento dei Volontari Garibaldini che presero il nome di «Brigata Barletta», e la relativa bandiera fu confezionata per l'occasione. Il IX Reggimento, il 29 Giugno, si diresse a Bergamo, per poi spostarsi il 7 Luglio, con Giuseppe Garibaldi, a Rocca d'Anfo. Il X Reggimento partecipò con successo a sanguinosi scontri e occupò importanti posizioni nemiche. Bezzecca fu presa e riconsegnata al suolo della Patria. La Brigata Barletta fu ricostituita alla vigilia della prima guerra mondiale.
Lettera che Menotti Garibaldi inviò al sindaco Nicola Parrilli, alla fine della guerra. «Illustrissimo sig. sindaco, le invio la bandiera che mi fu consegnata da Lei per il IX Reggimento della città di Barletta. Il Reggimento non esiste più e io ritorno a voi quella bandiera. Porgo ai suoi concittadini i ringraziamenti dei miei compagni d'armi e i miei personali».
Como, 29 ottobre 1866
A seguire, pubblichiamo la relazione sull'avvenuto restauro dell bandiera della "Brigata Barletta"