Reginaldo Seccia
Reginaldo Seccia
Politica

Frittata politica descritta da Reginaldo Seccia

Il segretario Udeur irrompe con un duro comunicato. "Barletta Cresce" rimane «l'opuscolo dei sogni»

Sostenuta probabilmente da tranquillità politiche solo individuali, la maggioranza del sindaco Maffei si inclina sotto le bordate di verifiche impietose. L'ennesima la descrive in questa nota, di cui ci si chiede la pubblicazione, dal dott Reginaldo Seccia segretario Popolari Udeur, che in un solo foglio extra strong, sollecita nuove, ma evidenti e superflue debolezze della imprecisata maggioranza che governa allestendo solo inutili vetrine comunicative, la città di Barletta.

«La Giunta Maffei-bis torna ancora di più nella precarietà da cui sembrava di essersi salvata temporaneamente in extremis a fine giugno 2011 , quando il Sindaco Maffei , dopo la trionfante vittoria elettorale , fu costretto a dare le dimissioni , poi revocate , per smuovere le coscienze politiche dei partiti della sua coalizione che lo avevano sostenuto in campagna elettorale a parole e con slogan di facciata , ma che sostanzialmente per incomprensioni e dissidi all'interno dei partiti non veniva consentita una governabilità. Fu grazie alla lacoonica elezione provvisoria del Consigliere Comunale del PSI Franco Pastore a Presidente del Consiglio Comunale che l'Amministrazione Maffei potè avviare il suo stentato cammino che , nel corso di questi sette mesi , si è palesato nella sua essenza , irto e pieno di difficoltà , il tutto all'insegna della provvisorietà e della precarietà».

«I forti contrasti all'interno dei partiti della coalizione di centro-sinistra e i conseguenti mancati accordi sulle postazioni da occupare hanno fatto perdere , strada facendo , sempre più i pezzi : la esasperata dicotomia del PD , partito del Sindaco e di maggioranza relativa che doveva essere l'asse portante della coalizione , i provvisori assessori nominati dal Sindaco il 20 giugno con il criterio dei primi dei non eletti mal digerito dai partiti con l'immediata dimissione dell'unico assessore donna del PD , la successiva dimissione del vice-Sindaco del PSI Antonio Carpagnano , il non edificante teatrino dei due consiglieri dell'IDV in rotta di collisione tra di loro e con il loro assessore , la recente fuoriuscita dalla maggioranza dei due consiglieri del PSI con le implicite consequenziali dimissioni del Presidente del Consiglio Comunale Pastore che di fatto porterebbe , come il gioco dell'oca , al punto di partenza la Giunta Maffei-bis».

«In verità non c'è molto da meravigliarsi , perché il quadro politico di Barletta non è cambiato ma è la fotocopia della prima Giunta Maffei : anche allora c'era una megacoalizione di centro-sinistra a sorreggerlo , ma anche allora solo in campagna elettorale e solo sulla carta ; poi , quando bisognava essere operativi per governare la città ci son state sempre incomprensioni reciproche e diatribe interne ai partiti della coalizione di centro-sinistra che lo hanno fatto galleggiare per cinque anni ma sempre nella precarietà , non consentendo di realizzare gli obiettivi strategici prefissati nelle linee di mandato».

«E così quell'opuscolo "Barletta cresce" che è entrato in tutte le case dei barlettani come propaganda elettorale rimane come libro dei sogni, perché ad oggi quegli obiettivi strategici prefissati come il PUG, 167, interramento elettrodotti, riqualificazione della litoranea di ponente, soppressione del passaggio a livello di via Andria, la questione cementeria, l'inquinamento ambientale, il problema traffico urbano, ecc….ecc….ecc….non sono stati raggiunti e chissà per quanto altro tempo ancora. Credo che sia giunta l'ora di rimboccarsi tutti le maniche e fare una seria e sana politica se si vuol portare a buon fine quegli obiettivi prefissati e se ci sta a cuore la nostra Città di Barletta : l'onere non è tutto a carico del Sindaco ma deve essere anche di tutte le forze politiche. Credo che al momento tutti i partiti, chi più chi meno, stanno attraversando un periodo negativo di transizione e devono necessariamente rinnovarsi risvegliando le loro coscienze , per riprendere il loro ruolo originario di veri promotori di una buona e seria politica: si dia corso alla stagione dei congressi con le regole della democrazia partecipata, si diano i partiti un assetto organizzativo interno scaturito da un confronto leale e democratico per giungere a una sintesi che deve essere rispettata da tutti e trasferita all'esterno sui tavoli politici in modo unanime per far si che quell'auspicata seria e sana politica di cui la nostra città ne ha tanto tanto bisogno si attui e dia i suoi buoni risultati. Credo che i partiti devono riappropriarsi di questo ruolo , perché i partiti sono il sale della politica che deve dare il giusto sapore per impedire che si insinuino forze collaterali esterne che vogliono rendere la politica insipida, disgustosa, nociva per la collettività, allontanando sempre più i cittadini da essa come purtroppo sta accadendo in questo particolare periodo storico».

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