La città
Fossato del castello di Barletta, Architetti, ingegneri e geometri tutelano il paesaggio
La nota del tavolo Permanente delle Professioni Tecniche
Barletta - sabato 10 aprile 2021
11.29 Comunicato Stampa
«In data 30/06/2020 è stata protocollata al Comune di Barletta, una nota del nostro tavolo Permanente delle Professioni Tecniche costituita da Architetti, pianificatori, Paesaggisti, conservatori, Ingegneri, Geometrie Geometri laureati, una nota in cui ci rendevamo disponibili alla collaborazione fattiva con l'Amministrazione Comunale su tutte le tematiche di competenza tecnica e in particolare per il processo partecipativo e lo sviluppo sostenibile della città». A firmare la nota l Presidente dell'Ordine degli Architetti P.P.C. BAT, arch. Paolo D'ADADTO; il Presidente dell'Ordine degli Ingegneri BAT, ing. Sebastiano MANTA; il Presidente del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati, geom.Saverio BINETTI.
«Ricordiamo - continuano - che lo stesso tavolo tecnico è stato costituito nel 2016 per contribuire alle tematiche urbanistiche/edilizie e tecniche che riguardano le città della nostra provincia e ha dato risultati importanti per la formazione del DPP alla formazione del PUG e per l'adeguamento del Regolamento Edilizio Comunale al RE Tipo Regionale. Gli ordini professionali sono amareggiati nel dover intervenire su un tema già tanto discusso quanto delicato! La natura della nostra professione trova origine nella necessità di dare una connotazione allo spazio dell'uomo che non sia mera costruzione fine allo svolgimento delle proprie attività. Questo approccio culturale, coniugato con una visione illuminata del territorio consente alla società di progredire, come hanno progredito i nostri avi i cui segni sono ancora presenti nei monumentiche ci circondano. Abbiamo aperto le porte dei nostri studi e organizzato eventi, a Barletta e nelle altre città della Provincia, ("Open!", "Simposio" ecc.) per sensibilizzare i cittadini e le Amministrazioni ad un uso virtuoso del paesaggio e dello spazio pubblico quale ambiente per migliorare la qualità della vita e del territorio costruito, la nostra competenza non ci rende possibile andare oltre la promozione della buona pratica;ma non basta la qualità dell'architettura, non basta la sostenibilità e neanche la bellezza. La nostra società deve imparare ancora una nozione basilare: il rispetto. Il rispetto del patrimonio architettonico e culturale, vero volano dell'economia italiana di questi tempi. Abbiamo più volte proposto e rilanciato la rigenerazione urbana come soluzione per coniugare le necessità di progresso economico con le esigenze di conservazione e tutela ambientale e culturale, abbiamo proposto lo strumento del "concorso di progettazione" come stimolo per la ricerca della qualità dell'architettura e far prevalere la costruzione a regola d'arte sull'economicità. Cogliamo questo momento come opportunità per incoraggiare ad una più lungimirante attività rigenerativa nel rispetto della identità territoriale e patrimonio culturale, architettonico e paesaggistico ribadendo la disponibilità ad un tavolo operativo dei professionisti per condividere un percorso verso il futuro.
Intendiamo supportare l'Amministrazione Comunale e tutti i soggetti coinvolti per la ricerca di soluzioni condivise, alternative e soprattutto compatibili con il portato culturale e storico della città, nella speranza che ci sia ancora la possibilità di lasciare un'eredità di valore alle future generazioni. Riteniamo che questo sia il segnale della debolezza di un'operazione, che con un dialogo aperto, ben costruito sin dalle premesse e soprattutto condiviso con la città, avrebbe dato risultati molto diversi sul piano della qualità urbana».
«Ricordiamo - continuano - che lo stesso tavolo tecnico è stato costituito nel 2016 per contribuire alle tematiche urbanistiche/edilizie e tecniche che riguardano le città della nostra provincia e ha dato risultati importanti per la formazione del DPP alla formazione del PUG e per l'adeguamento del Regolamento Edilizio Comunale al RE Tipo Regionale. Gli ordini professionali sono amareggiati nel dover intervenire su un tema già tanto discusso quanto delicato! La natura della nostra professione trova origine nella necessità di dare una connotazione allo spazio dell'uomo che non sia mera costruzione fine allo svolgimento delle proprie attività. Questo approccio culturale, coniugato con una visione illuminata del territorio consente alla società di progredire, come hanno progredito i nostri avi i cui segni sono ancora presenti nei monumentiche ci circondano. Abbiamo aperto le porte dei nostri studi e organizzato eventi, a Barletta e nelle altre città della Provincia, ("Open!", "Simposio" ecc.) per sensibilizzare i cittadini e le Amministrazioni ad un uso virtuoso del paesaggio e dello spazio pubblico quale ambiente per migliorare la qualità della vita e del territorio costruito, la nostra competenza non ci rende possibile andare oltre la promozione della buona pratica;ma non basta la qualità dell'architettura, non basta la sostenibilità e neanche la bellezza. La nostra società deve imparare ancora una nozione basilare: il rispetto. Il rispetto del patrimonio architettonico e culturale, vero volano dell'economia italiana di questi tempi. Abbiamo più volte proposto e rilanciato la rigenerazione urbana come soluzione per coniugare le necessità di progresso economico con le esigenze di conservazione e tutela ambientale e culturale, abbiamo proposto lo strumento del "concorso di progettazione" come stimolo per la ricerca della qualità dell'architettura e far prevalere la costruzione a regola d'arte sull'economicità. Cogliamo questo momento come opportunità per incoraggiare ad una più lungimirante attività rigenerativa nel rispetto della identità territoriale e patrimonio culturale, architettonico e paesaggistico ribadendo la disponibilità ad un tavolo operativo dei professionisti per condividere un percorso verso il futuro.
Intendiamo supportare l'Amministrazione Comunale e tutti i soggetti coinvolti per la ricerca di soluzioni condivise, alternative e soprattutto compatibili con il portato culturale e storico della città, nella speranza che ci sia ancora la possibilità di lasciare un'eredità di valore alle future generazioni. Riteniamo che questo sia il segnale della debolezza di un'operazione, che con un dialogo aperto, ben costruito sin dalle premesse e soprattutto condiviso con la città, avrebbe dato risultati molto diversi sul piano della qualità urbana».