Cronaca
Forconi: «Varie minacce di gravi ed ingiusti danni, approfittando della forza intimidatrice»
Questa una delle contestazioni mosse agli 8 barlettani fermati
Barletta - sabato 18 gennaio 2014
10.31
Dei venticinque indagati per i disordini, le minacce e le violenze commesse dal 9 all'11 dicembre scorsi nell'ambito della protesta dei cosiddetti Forconi, sono 8 i barlettani destinatari dell'ordinanza dell'obbligo di dimora.
Questi i nomi: Domenico Carli (di 41 anni), Gianfranco Distaso (40), Adriano Distaso ( 37), Mario Piciaccia (35), Luigi Dipietro (43), Mauro Porcella (25), Michele Calvano (39), Mosè Chiarazzo, (41). Secondo quanto si legge nella contestazione mossa dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani Luigi Scimè, e recepita dal giudice per le indagini preliminari Francesco Messina, "in concorso tra loro e con numerose altre persone, in numero molto superiore a dieci, con varie minacce di gravi ed ingiusti danni, anche approfittando della forza intimidatrice derivante dall'elevato numero dei partecipanti, inducevano vari automobilisti a non transitare in Piazza XIII Febbraio 1503, circondando le autovetture ferme per il blocco imposto, arrivando a anche a colpire con calci e pugni coloro che tentavano di transitare nonostante il blocco alla circolazione imposto con la forza". La contestazione risale all'11 dicembre.
Questi i nomi: Domenico Carli (di 41 anni), Gianfranco Distaso (40), Adriano Distaso ( 37), Mario Piciaccia (35), Luigi Dipietro (43), Mauro Porcella (25), Michele Calvano (39), Mosè Chiarazzo, (41). Secondo quanto si legge nella contestazione mossa dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani Luigi Scimè, e recepita dal giudice per le indagini preliminari Francesco Messina, "in concorso tra loro e con numerose altre persone, in numero molto superiore a dieci, con varie minacce di gravi ed ingiusti danni, anche approfittando della forza intimidatrice derivante dall'elevato numero dei partecipanti, inducevano vari automobilisti a non transitare in Piazza XIII Febbraio 1503, circondando le autovetture ferme per il blocco imposto, arrivando a anche a colpire con calci e pugni coloro che tentavano di transitare nonostante il blocco alla circolazione imposto con la forza". La contestazione risale all'11 dicembre.