Scuola e Lavoro
Exit e Alternativa comunista con i lavoratori "in lotta"
"I cittadini boicottino la Coop"
Barletta - venerdì 5 giugno 2015
"Lo sciopero dei lavoratori della Coop a Barletta e in tutta la Regione (con una significativa mobilitazione anche nelle città di Andria, Foggia, Molfetta e Bari) - intervengono con una nota congiunta Alessandro Zagaria del Collettivo EXIT e Michele Rizzi di Alternativa Comunista - è sicuramente riuscito con una buona partecipazione che ha di certo messo in crisi l'azienda. Uno sciopero proclamato contro la decisione padronale di licenziare complessivamente 230 lavoratori con alcune decine anche per la sede di Barletta attraverso un'opera di esternalizzazione di interi reparti che la Coop appalterebbe ad altre società,grazie anche all'introduzione del Jobs Act, con diritti più ridotti e sfruttamento maggiore di manodopera.
Siamo stati presenti al fianco dei lavoratori in sciopero non solo per testimoniare la nostra solidarietà ma anche per esprimere la nostra netta opposizione per la condotta padronale di chi attraverso slogan finge di avere un carattere popolare "La coop sei tu", anche attraverso un'organizzazione cooperativistica, ma che poi mostra la faccia dura contro lavoratori che già guadagnano salari bassissimi con ritmi di lavoro pesantissimi. Riteniamo che se le procedure di mobilità, anticamera dei licenziamenti, non saranno ritirate (e non ci fidiamo delle trattative ministeriali con il ministro del lavoro Poletti, ex presidente della lega delle cooperative), bisognerà innalzare il livello di scontro con scioperi prolungati e manifestazione cittadina.
Durante il presidio molti cittadini di Barletta hanno manifestato la propria solidarietà nei confronti dei lavoratori in lotta accogliendo la proposta di non effettuare compere all'interno dell'Ipermercato in questa giornata di sciopero. Proprio il boicottaggio è un'arma potente in mano ai cittadini per partecipare alla mobilitazione e far sentire la propria voce nei confronti di un'azienda che fattura milioni di euro e cerca in tutti i modi di scaricare i costi sociali sui lavoratori Noi crediamo dunque che i lavoratori debbano continuare la mobilitazione con uno sciopero prolungato e picchetti contro il crumiraggio filo-aziendale e che si debba boicottare l'azienda non facendo la spesa o cancellando la propria iscrizione come soci Coop fino a quando non saranno ritirate le procedure di licenziamento. Tutto questo potrebbe servire a fermare l'ipotesi dei licenziamenti annunciati e a mettere in crisi l'immagine di un'azienda che a parole predica etica e responsabilità ma nei fatti si comporta come i vecchi padroni delle ferriere".
Siamo stati presenti al fianco dei lavoratori in sciopero non solo per testimoniare la nostra solidarietà ma anche per esprimere la nostra netta opposizione per la condotta padronale di chi attraverso slogan finge di avere un carattere popolare "La coop sei tu", anche attraverso un'organizzazione cooperativistica, ma che poi mostra la faccia dura contro lavoratori che già guadagnano salari bassissimi con ritmi di lavoro pesantissimi. Riteniamo che se le procedure di mobilità, anticamera dei licenziamenti, non saranno ritirate (e non ci fidiamo delle trattative ministeriali con il ministro del lavoro Poletti, ex presidente della lega delle cooperative), bisognerà innalzare il livello di scontro con scioperi prolungati e manifestazione cittadina.
Durante il presidio molti cittadini di Barletta hanno manifestato la propria solidarietà nei confronti dei lavoratori in lotta accogliendo la proposta di non effettuare compere all'interno dell'Ipermercato in questa giornata di sciopero. Proprio il boicottaggio è un'arma potente in mano ai cittadini per partecipare alla mobilitazione e far sentire la propria voce nei confronti di un'azienda che fattura milioni di euro e cerca in tutti i modi di scaricare i costi sociali sui lavoratori Noi crediamo dunque che i lavoratori debbano continuare la mobilitazione con uno sciopero prolungato e picchetti contro il crumiraggio filo-aziendale e che si debba boicottare l'azienda non facendo la spesa o cancellando la propria iscrizione come soci Coop fino a quando non saranno ritirate le procedure di licenziamento. Tutto questo potrebbe servire a fermare l'ipotesi dei licenziamenti annunciati e a mettere in crisi l'immagine di un'azienda che a parole predica etica e responsabilità ma nei fatti si comporta come i vecchi padroni delle ferriere".