Sentenza
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Cronaca

Evasione fiscale nell'imprenditoria edile, si aggrava la posizione del consulente

L'imprenditore Antonucci ha puntato l'indice contro di lui. Revocati gli arresti domiciliari per padre, madre e figlia

Si aggraverebbe la posizione del quarantottenne consulente Giovanni Turi indagato a piede libero nell'inchiesta su reati fiscali d'ingente entità che il 3 Dicembre sfociò negli arresti domiciliari dell'imprenditore edile barlettano Giuseppe Antonucci, della moglie Angela Gianfrancesco, entrambi settantacinquenni, e della figlia Arcangela Antonucci, di 50 anni.

Nel corso dell'interrogatorio di garanzia reso davanti al gip del tribunale di Trani Rossella Volpe, Giuseppe Antonucci ha sostanzialmente puntato l'indice contro il suo consulente. Sarebbe stato lui, secondo l'imprenditore, a consigliare e dettare le mosse, con risvolti fiscali, per favorire illecitamente le imprese di famiglia: Ecoedil Srl, Pa.Ri. Srl, Ecopav Srl, Ditta A.G. 2. Dal loro canto la moglie e la figlia hanno detto al gip di esser di fatto ai margini delle imprese e dunque di non conoscere le rispettive dinamiche fiscali.

Per la Procura di Trani (le indagini della Guardia di Finanza di Barletta sono state coordinate dal pubblico ministero Michele Ruggiero) padre, madre e figlia, a vario titolo si sarebbero resi responsabili di un'evasione di oltre 6 milioni di euro di ricavi non dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, oltre 600mila euro di iva e 2 milioni e mezzo di indebite compensazioni d'imposte; contestati i reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, riciclaggio di danaro frutto di evasione fiscale, omessa dichiarazione, occultamento e distruzione di documenti contabili, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.

Alla luce degli interrogatori di garanzia il gip Volpe ha revocato gli arresti domiciliari per tutti e tre ritenendo cessate le esigenze cautelari. Dunque, Giuseppe Antonucci, Angela Gianfrancesco ed Arcangela Antonucci sono tornati in libertà.

L'indagine nacque da una denuncia di Equitalia nel 2008 nei confronti di una delle imprese edili che, per sottrarsi al pagamento di oltre 200mila euro d'imposte già iscritte a ruolo esattoriale, avrebbe artatamente trasferito la propria sede legale da Barletta in Romania. Fu il punto di partenza di successivi accertamenti su notevoli somme ritenute sottratte all'Erario.
  • Procura della Repubblica
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